Milano Murata
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Sala mura se stesso dietro una finestra con mattoni di denaro

Il terremoto che ha sconvolto l’urbanistica a Milano non poteva non ispirare gli artisti che operano nella città. Ecco, che martedì mattina, è comparsa l’opera intitolata “Milano Murata” di AleXsandro Palombo.

Tra i casi finiti nell’occhio del ciclone ci sono le denunce degli abitanti di Porta Nuova, stretti tra le torri di vetro realizzate da Coima, che si sentono murati vivi dallo sviluppo verticale.

L’opera di Palombo ritraeva il sindaco Beppe Sala con abiti da muratore d’epoca, intento a murarsi da solo all’interno di una finta finestra. Nella mano destra teneva una spatola; nella sinistra, una mattonella verde con inciso il simbolo del dollaro. I mattoni lo coprivano già fino al petto.

L’artista aveva sfruttato una vera nicchia murata della facciata della Galleria d’Arte Moderna di Milano, per creare un’illusione ottica ad alto impatto, intrecciando architettura, arte pubblica e spazio urbano. Ma è stata proprio la Gam a farlo cancellare.

La scelta del luogo non è casuale: all’interno dello stesso museo è custodito Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, capolavoro che celebra la dignità del lavoro e la forza collettiva dei ceti popolari. Il murale si pone così in un dialogo silenzioso ma potente con quell’icona storica. Due immagini separate da pochi metri: da un lato un corteo che guarda avanti, dall’altro un uomo solo che si chiude.

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