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Decreto Ristori 5 da 20 mld per contributi a fondo perduto, rottamazione quater, saldo e stralcio, anno bianco contributivo Partite Iva, bonus autonomi.

Il governo si appresta a varare un decreto Ristori 5 che conterrà nuovi ristori per tutte le categorie colpite dalle chiusure e dalle restrizioni durante il periodo natalizio che non hanno ancora ricevuto indennizzi. Il decreto Natale, infatti, aveva previsto immediati ristori solo per bar e ristoranti, risarciti con 645 milioni di euro.

Vediamo cos’è e cosa prevede il decreto Ristori 5 (quinques). Si parla di 20 miliardi di euro destinati ad aziende ed autonomi, per finanziare non solo i contributi a fondo perduto, ma anche l’anno bianco contributivo, la rottamazione quater, il saldo e stralcio e un bonus di 1.000 euro per le Partite Iva, con la richiesta di un nuovo scostamento di bilancio.

Dopo la sospensione dei primi mesi dell’anno decisa con il decreto Ristori quater, il 1° marzo 2021 riprenderà l’attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate a meno di un nuovo intervento in tal senso per prolungarne la sospensione.

Secondo quanto anticipato dalla Castelli, nel decreto Ristori quinquies ci sarà un nuovo condono delle cartelle esattoriali, una rottamazione quater per gli anni dal 2016 al 2019 e un saldo e stralcio per quei contribuenti in difficoltà che hanno posizioni aperte con il fisco, dovute a morosità incolpevoli o sovraindebitamento.

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Quando si parla di rottamazione s’intende il pagamento delle somme dovute al Fisco senza le sanzioni e gli interessi di mora dovuti per il ritardato pagamento mentre nel saldo e stralcio si applica anche uno sconto sull’intera somma, ma solo per i soggetti in comprovata difficoltà economica.

Vale la pena ricordare che in precedenza, la rottamazione ter era stata aperta a tutti coloro che avevano uno o più debiti con l’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.

INDENNIZZI  FONDO PERDUTO E PARTITE IVA

Il decreto Ristori 5 stanzierà 1,5 miliardi di euro per aiutare le aziende e gli autonomi che causa Covid hanno registrato consistenti cali di fatturato, allargando la platea dei beneficiari anche a coloro che sinora ne erano rimasti fuori come gli impianti sciistici e tutte le altre attività legate allo sci.

Servirà a sostenere anche tutte quelle attività che, pur non avendo chiuso, hanno registrato cali di fatturato perché fanno parte delle filiere collegate ad attività chiuse.

Il decreto Ristori 5 si occuperà anche delle Partite Iva, con un anno bianco contributivo e un nuovo bonus una tantum da 1.000 euro.

A parlare per primo di anno bianco contributivo è stato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, annunciando che per tutto il 2021 lo Stato si farà carico dei contributi che dovranno versare autonomi e Partite Iva.

In particolare, la misura interessa gli autonomi che hanno un reddito fino a 50 mila euro l’anno e che hanno registrato un calo del 33% del proprio fatturato durante il lockdown.

In arrivo poi un nuovo bonus per gli autonomi del valore di 1.000 euro, in particolare per i titolari di Partita Iva da almeno tre anni, con versamenti regolari dei contributi all’Inps, che hanno registrato una perdita di fatturato di almeno il 50% rispetto ai redditi realizzati negli ultimi tre anni.

Il decreto Ristori 5 è stato ribattezzato anche decreto salva imprese, in quanto prevede un pacchetto di norme per favorire il risanamento delle imprese e la tutela del creditore, magari anche attraverso l’ampliamento delle possibilità di accesso ai piani di risanamento e alle procedure concorsuali.

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