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domenica, Maggio 4, 2025
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FASE 2: per Teatri e Cinema ipotesi di riapertura da giugno

teatro.it teatro nazionale 03
teatro.it teatro nazionale 03

I teatri e i cinema potrebbero seguire lo stesso “esempio” delle chiese, mettendo a punto regole per permettere agli spettatori, così come per i fedeli, di partecipare a spettacoli rispettando distanziamenti sicurezza. E’ una delle ipotesi al vaglio del governo, sulla base delle misure suggerite dal Comitato tecnico scientifico. Ciò consentirebbe una riapertura di teatri e cinema in anticipo rispetto al previsto, seppure non prima della fine di maggio.

Le prescrizioni del Comitato tecnico scientifico per il settore dello spettacolo sono molto restrittive e prevedono adeguamenti dei locali. Per i cinema, ad esempio, il distanziamento suggerito sarebbe di un metro intorno allo spettatore.

Per quanto riguarda i teatri, le misure indicate dai tecnici prevedono distanziamenti diversi a secondo del tipo di spettacolo, con indicazioni differenziate anche per i
diversi strumenti all’interno, per esempio, di un’orchestra.

teatro alla scala riaperturaUn’apertura è arrivata anche dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: “Si stanno valutando forme di partecipazione con numeri limitati di persone in luoghi confinati previo rispetto delle regole e con un percorso di garanzia, dalla fasce orarie agli ingressi. Questo vale per tutti gli eventi che hanno tali caratteristiche”.

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Raoul Bova in Lombardia a supportare i volontari della Croce Rossa

raul bova croce rossa
raul bova croce rossa

Raoul Bova oggi in vari paesi della Lombardia

Una sorpresa particolarmente gradita per la Croce Rossa, che ha festeggiato oggi, 8 maggio, la sua Giornata Mondiale: ad accompagnare il presidente nazionale, Francesco Rocca, è approdato in città  l’attore Raoul Bova, di cui è amico. L’attore, che da sempre è impegnato nel sociale e che è Ambasciatore della Croce Rossa Italiana, ha voluto far visita alle zone più colpite dal Coronavirus. “Ho visto il vostro impegno e sono orgoglioso di indossare la vostra divisa” ha detto ai volontari che hanno festeggiato insieme la Giornata Mondiale.

Ricorda Raul Bova : «Avevo iniziato a collaborare con loro dai tempi del terremoto di Amatrice per la raccolta fondi, e all’inizio di questa emergenza ho messo a disposizione – dice all’Ansa – la mia masseria in Puglia, poi ho cercato di fare qualcosa attivamente, avevo voglia di aiutare e sono stato accolto a braccia aperte, la Croce Rossa mi ha dato la possibilità di entrare in questa grande famiglia, mi ha aiutato ad aiutare».

Bova nell’aprile 2020 ha messo a disposizione dei volontari la sua masseria di Montalbano (Fasano) nel pieno dell’emergenza Covid-19 e insieme alla compagna Rocio aiuta l’unità operativa della CRI a distribuire pasti caldi, coperte e intimo ai senzatetto di Roma.

I numeri di Oggi.

Sale a 80.723 il numero di positivi al coronavirus in Lombardia, +609 rispetto a ieri ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati oggi. È quanto emerge dai dati diffusi dalla Regione Lombardia. Quanto ai decessi, nelle ultime 24 ore se ne sono registrati 94 in più per un totale di 14.839 vittime dall’inizio dell’emergenza. I ricoverati in terapia intensiva sono 400 (-80), quelli non in terapia intensiva 5.702 (-146). Il totale dei tamponi effettuati è invece di 466.287 (+10.993).

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Milano Digital Week 2020 : la terza edizione online dal 25 al 30 maggio

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Oltre 200 eventi in programma.

Assessora Cocco: “Oltrepassiamo i confini della città per lanciare un messaggio a tutta l’Italia: il digitale non è un accessorio ma una risorsa imprescindibile”

 Torna Milano Digital Week, la manifestazione promossa dal Comune di Milano – Assessorato alla Trasformazione digitale e Servizi civici – e realizzata da IAB Italia, Cariplo Factory e Hublab. Un’edizione completamente online a tema “Città trasformata”. Da lunedì 25 a sabato 30 maggio 2020, Milano Digital Week riparte dalle riflessioni sulle trasformazioni del vivere quotidiano, con una possibilità ridotta di fruire fisicamente gli spazi, di vivere le relazioni interpersonali, di far parte di una comunità. Da qui la necessità di riformulare l’evento, in modo ancora più̀ collettivo: un progetto sulla capacità connettiva di trasformazione della città.

L’edizione, che conta già oltre 200 eventi in programma, si svolgerà interamente online sulla piattaforma www.milanodigitalweek.com e rappresenta un’opportunità di riflessione e confronto per cittadini, istituzioni, aziende, università e centri di ricerca, studenti e millennials con particolare attenzione ai temi contemporanei e a quelli di prospettiva.

“In questi due mesi la nostra vita e le nostre abitudini sono state completamente stravolte – commenta l’assessora alla Trasformazione digitale e Servizi Civici Roberta Cocco – È innegabile che il digitale abbiamo giocato un ruolo fondamentale nel consentire al Paese di non bloccarsi del tutto ma di trovare nella tecnologia e nelle soluzioni innovative la formula vincente per continuare a lavorare, studiare, relazionarsi e vivere in un quotidiano diverso. Proprio questo racconteremo nella Milano Digital Week online, un’edizione che oltrepassa i confini della città per lanciare un messaggio a tutta l’Italia: il digitale non è un accessorio ma una risorsa imprescindibile”.

Il “digitale” è entrato in maniera pervasiva in questi ultimi tre mesi nella vita di tutti i giorni. In un mondo che ha improvvisamente ridotto le sue tante relazioni, a partire da quelle fisiche, il digitale ha messo a disposizione i suoi asset per attivare un paradigma diverso, che partiva da necessità che non potevano più̀ venire soddisfatte e trasformando le connessioni dell’intero Pianeta. Il lavoro, la formazione, le relazioni, appunto, e ancora il tempo libero nei luoghi di cultura e intrattenimento, all’aperto, e tanto altro: tutti i pilastri portanti di una vita attiva che, da un momento all’altro, sono stati azzerati nelle forme che conoscevamo finora. Il digitale, già essenziale per molti aspetti a partire dal tessuto produttivo, si è rivelato provvidenziale per la vita quotidiana.

I temi della terza edizione: il Lavoro, quello che arriverà e quello che forse non ci sarà più, le competenze trasversali necessarie e le nuove economie, le governance e le ipotesi di Sviluppo (geopolitica, innovazione sociale e progettazione), 8 Hackathon focalizzati su otto dei 17 challenge legati ai Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, supportati da otto aziende: una vera e propria assemblea di confronto – patrocinata da SDG Global Action – per vedere come il pensiero e la conoscenza ci potranno aiutare nel definire i nuovi paradigmi che ci aspettano o che probabilmente dovremo inventarci.

L’Educazione, legata principalmente al mondo delle Università e alla formazione permanente, Sostenibilità e Ambiente (nuovi ecosistemi e strategie urbane), Salute e Privacy (accesso, etica e tecnologie necessarie), Disuguaglianze (modelli e pratiche per un futuro più equo, mappe delle disuguaglianze sociali e digitali), Arte, Musica e Cultura (nuovi mercati dell’arte, live performance, concert e live cinema), Media (Infotainment, Fake news, nuovi linguaggi).

Se la protagonista resta Milano e le molte connessioni dentro e fuori Italia, sarà però una piattaforma e una regia digitale a creare un palinsesto con format diversi: talk, conference, Lectio magistralis, webinar, Hackathon oltre all’accesso all’Archivio della MDW con approfondimenti sul sito o su piattaforme esterne (blog, articoli). Una maratona di sei giorni – ideata e curata appositamente per la manifestazione – rivolta a cittadini, professionisti, giovani imprenditori, addetti ai lavori, curiosi e appassionati di tutte le età che vogliono scoprire i tanti volti della Milano digitale, o del mondo digitale in generale.

La MDW, solo due mesi fa, era concentrata su “Città aumentata”, un laboratorio di una transizione sostenibile, con oltre 600 eventi già definiti da una call di grande partecipazione. Da questa call una buona parte parteciperà ancora confrontandosi con le trasformazioni in atto e gli scenari che collettivamente dovranno essere disegnati. A fine anno, verrà lanciata la call per la prossima Milano Digital Week, prevista per marzo 2021: un progetto per riannodare le fila del vecchio e del nuovo dentro questo nuovo Millennio già profondamente mutato al suo inizio.

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Rabbia del sindaco Sala : ” vergognosa folla di gente sui Navigli, sono pronto a chiuderli “

sala arrabbiato chiude i navigli
sala arrabbiato chiude i navigli

L’ira del sindaco Sala: “Folla sui Navigli vergognosa: pronto a chiuderli “

Qualcuno corre, altri chiacchierano bevendo una birra. A soli quattro giorni dall’inizio della ‘fase 2’ i Navigli di Milano tornano ad affollarsi. Come documentano le immagini, intorno alle 19 del 7 maggio, erano numerosi i cittadini in Darsena che non indossavano la mascherina e non rispettavano le misure di distanziamento sociale disposte dal governo .

In particolare l’ora dell’aperitivo il centro della movida milanese viene preso d’assalto, quasi come prima della pandemia. Tanti capannelli e molte mascherine abbassate. L’ira del sindaco: “Immagini vergognose. Se le cose restano così, chiudo anche l’asporto. Poi lo spiegate voi ai ristoratori. Non è un guardie e ladri, non è un gioco”. Il primario del Sacco: “Questo è il momento della responsabilità, l’ingresso nella fase 2 non è un liberi tutti”

sindaco sala navigli probabile chiusura

Il Comune invierà più vigili a presidiare la Darsena e dintorni. È quello che conferma anche la vicesindaca con delega alla Sicurezza, Anna Scavuzzo: “Abbiamo bisogno di capire che le esagerazioni non portano a nulla di buono. E siccome la lezione la abbiamo imparata con l’esperienza, i Navigli che pullulano di persone tutte vicine vicine e senza mascherina, bevendo e scherzando come fossimo nella fase 8… anche no. Noi avremo più vigili e il prefetto ha già promosso un coordinamento della presenza delle forze dell’ordine. E ciascuno ci metta testa: ne abbiamo tutti bisogno”.

Ed ecco, appunto, l’ultimatum di Sala: “Sono un politico dei fatti: o le cose cambiano oggi, non domani, non è un penultimatum è un ultimatum, o domani prenderò provvedimenti. Chiudo i Navigli e poi lo spiegate voi ai baristi perché non possono lavorare”. Un avvertimento che, però, si incrocia ancora con un appello al senso di responsabilità di tutti: “Questo non è guardie e ladri, non è un gioco. Non possiamo permettercelo in una città da 1,4 milioni di abitanti e 1.700 chilometri di strade, ma non permetterò che l’1 per cento di chi non ha testa metà in difficoltà tutti”.

 

Coronavirus Fase 2, l’infettivologo Galli: Milano è un bomba attenzione

“Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai”, ha commentato Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco, in collegamento con Agorà su Rai3, a proposito delle immagini dei Navigli pieni di persone. “E’ la cronaca di un evento annunciato – osserva – dopo tutto questo periodo di compressione evidentemente si apre uno spiraglio e diventa una breccia speriamo che non cada la diga. Ma dico speriamo”.

ECCO IL VIDEO

Un ultimatum

Un ultimatum

Posted by Beppe Sala on Friday, 8 May 2020

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Fase 2 : in Lombardia via libera a tutte le attività sportive individuali all’aperto

tennis joueurs
tennis joueurs

Riaprono impianti e centri sportivi, ma con alcune limitazioni e regole da seguire per i gestori 

A partire da oggi sono consentite in Lombardia le attività sportive individuali all’aria aperta nell’ambito dei rispettivi impianti sportivi, centri e siti sportivi. È quanto stabilisce un’ordinanza della Regione, di cui riportiamo il testo completo.

Le attività sportive individuali all’aria aperta (a titolo esemplificativo e non esaustivo golf, tiro con l’arco, tiro a segno, atletica, equitazione, vela, canoa, attività sportive acquatiche individuali, canottaggio, tennis, corsa, escursionismo, arrampicata sportiva, ciclismo, mountain-bike, automobilismo, motociclismo, go-kart) possono essere consentite nell’ambito dei rispettivi impianti sportivi, centri e siti sportivi, subordinatamente all’osservanza delle misure di cui ai successivi commi del presente articolo.

2. I gestori di impianti sportivi, di centri sportivi e di siti sportivi che rendono accessibili le aree adibite alla pratica sportiva all’aria aperta, vietano la fruizione di spazi e servizi accessori (ad esempio, palestre, luoghi di socializzazione, bar e ristoranti, docce e spogliatoi), fatto salvo per quanto riguarda i locali di transito necessari agli accessi e i locali adibiti a servizi igienici.

3. I suddetti gestori, oltre garantire la corretta e costante sanificazione e igienizzazione degli ambienti al chiuso e dei servizi igienici, devono assicurare il contingentamento degli ingressi, l’organizzazione di percorsi idonei e l’adozione di tutte le misure utili per assicurare il distanziamento sociale e il divieto di assembramento (a titolo esemplificativo prenotazione online o telefonica degli spazi, turnazioni, gestione degli accessi al sito sportivo e dei percorsi degli utenti).

4. E’ fatto salvo quanto previsto dall’Ordinanza n. 539 del 3 maggio 2020 e in particolare dal punto 1.1 dell’art. 1 sull’utilizzo della mascherina e di altre protezioni individuali.

Quest’ordinanza sarà valida almeno fino al prossimo 17 maggio.

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Bonus bicicletta e monopattini: rimborso al 70% delle spese con tetto a 500 euro, fondo da 120 milioni di euro

Milano Bike city
Milano Bike city

 

Il ministero dell’Ambiente ha stanziato  oltre 120 milioni di euro per il bonus per l’acquisto di biciclette che sarà inserito nel Decreto Maggio. Lo ha annunciato il ministro Sergio Costa. Il sussidio, studiato in collaborazione col ministero dei Trasporti, prevede fino a 500 euro di finanziamento per l’acquisto di bici, bici elettriche e monopattini.

“E’ allo studio e in dirittura d’arrivo il riconoscimento di un buono di mobilità alternativa, per i residenti nelle città metropolitane e aree urbane con più di 50.000 abitanti, fino ad un massimo di 500 euro per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, e monopattini”, ha annunciato la ministra. Ha precisato che il bonus sarà “erga omnes”, per cui non sarà legato a parametri di reddito e disponibile a tutti quelli che ne faranno richiesta.

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Armocromia: test online e consulenza d’immagine professionale

teoria stagioni armocromia 1
teoria stagioni armocromia 1

L’Armocromia è tra gli argomenti più amati del momento e appassiona centinaia di persone che si interrogano insistentemente su “quale stagione sono?”. Quello che in molti sottovalutano è come questa disciplina costituisca una scienza esatta che viene praticata da consulenti d’immagine professionale: pertanto l’analisi dell’armocromia test online o offline richiedono tempi e luoghi appositi che consentano agli esperti di svolgere il proprio lavoro con precisione e dedizione.

Che cosa è l’Armocromia

L’Armocromia è una disciplina basata sullo studio del colore in relazione al tono naturale della persona. Lo scopo ultimo di questa vera e propria scienza consiste nel perfezionare l’immagine che vogliamo esternare e mettere in luce i punti di forza del proprio corpo, in particolare gli occhi, il viso e i capelli.

L’Armocromia si fonda sulla consapevolezza che ciascuno di noi possiede dei colori naturali, i quali possono essere valorizzati – oppure penalizzati – dall’abbinamento con determinate sfumature.

Nel realizzare una corretta analisi armocromia, test online e il metodo del draping possono essere inconciliabili in apparenza. Questa tecnica consiste nell’abbinare drappi di tessuto di colori differenti al viso, per poterne trarre la combinazione vincente e definire le nuance più adatte al cliente. Ciò permette di creare la palette cromatica ideale, in grado di illuminare i lineamenti della persona e dare vita a una bellezza pura e inimitabile.

Uno dei primi studiosi dell’Armocromia è Johannes Itten, artista svizzero che all’interno della sua opera, L’arte del colore, ha presentato una teoria cromatica del tutto nuova, basata su due aspetti fondamentali: la temperatura, secondo sui colori freddi sono a base blu e quelli caldi a base gialla, e il valore – chiaro o scuro – insito nel colore.

Questa classificazione ha permesso di delineare quattro categorie cromatiche, ciascuna corrispondente a una stagione ben precisa: primavera, estate, autunno e inverno.

Armocromia test online

Se sei indeciso de digitare sui motori di ricerca “armocromia test online” sappi che affidarsi al supporto di un consulente d’immagine esperto è la chiave per trovare le nuance che più si addicono ai propri colori naturali. In ogni caso, è possibile scoprire la palette in grado di valorizzare la bellezza racchiusa in ognuno di noi attraverso vari tesi di Armocromia disponibili in rete.

Affidarsi ad un’analisi di armocromia test online può essere rischioso dal momento che il draping richiede, necessariamente, la compresenza tra il cliente e il consulente: infatti, solo avvicinando un determinato colore al volto della persona è possibile verificare concretamente l’effetto che ne consegue. Tuttavia, per chi desidera scoprire in poco tempo a quale stagione appartiene secondo l’armocromia, il test online costituisce una valida prima approssimazione.

In particolare, tra i principali ostacoli alla scoperta della stagione alla quale si appartiene secondo l’armocromia con test online ci sono:

  • Risoluzione della webcam: a seconda della qualità delle immagini prodotte dalla fotocamera è possibile che i colori possano cambiare in maniera spesso significativa. In questo caso, di conseguenza, è possibile che il consulente d’immagine – anche il più competente – possa commettere degli errori.
  • Esperienza del cliente: applicare l’armocromia con un test online riduce in maniera significativa l’esperienza che il cliente vive. Infatti, uno dei capisaldi della consulenza d’immagine è il rapporto empatico che si deve creare tra il consulente e il proprio interlocutore: solo in questo modo è possibile effettuare un servizio adeguato e di qualità indiscutibile.
  • Draping: la parte di accostamento dei drappi al viso del cliente è una delle più importanti dell’intera analisi armocromatica. Appare evidente come, per quanto si possano trovare soluzioni “d’emergenza”, questa prassi possa essere svolta nel migliore dei modi vis a vis con il cliente.

Solo i consulenti d’immagine più qualificati possono eseguire l’armocromia test online garantendo la giusta esperienza al cliente e un servizio che sappia superare i limiti degli strumenti digitali. È opportuno sottolineare, inoltre, come sia fondamentale – non appena se ne presenta la possibilità – effettuare un’analisi armocromatica completa rivolgendosi personalmente ad un consulente d’immagine che, attraverso il draping, può stabilire con certezza la stagione di appartenenza.

Infine, è molto importante tenere presente un aspetto: la variabilità degli esseri umani può essere difficilmente “incasellata” nella pur varia classificazione proposta dall’armocromia (a prescindere che si utilizzi la teoria delle 12 stagioni, delle 16 o delle 24). Pertanto, sebbene ci si debba servire dell’appartenenza ad una determinata stagione dell’armocromia con test online è fondamentale che un buon consulente d’immagine realizzi una palette personalizzata in base alle caratteristiche di ciascun individuo.

In conclusione, è opportuno sottolineare come, sebbene sia possibile limitarsi a cercare sui motori di ricerca “armocromia test”, è preferibile rivolgersi a consulenti d’immagine a Milano che sappiano gestire questa parte alla luce della propria consolidata esperienza.

Isabella Ratti, image consultant italiana, si impegna quotidianamente per supportare le persone a migliorare e valorizzare appieno la propria immagine. Trasmettendo il suo savoir faire e la grande passione per il mondo del fashion, Isabella Ratti pone la moda al servizio delle persone, esaltandone la bellezza più intima.

 

 

 

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SALA: stop alla tassa sul suolo pubblico all’aperto per bar e ristoranti

occupazione suolo pubblico
occupazione suolo pubblico

“Sul tema bar e ristoranti la buona notizia ieri l’ha comunicata il ministro Franceschini. Si potranno chiedere spazi all’aperto antistanti a bar e ristoranti senza vincoli della soprintendenza, l’unico vincolo rimane quello della sicurezza. Noi non faremo pagare nessuna tassa, per cui baristi e ristoratori cominciate a pensare di quali spazi all’aperto avete bisogno”.

Lo ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel consueto video sui social. “I Comuni attraverso l’Anci stanno chiedendo un contributo al governo per poter esentare bar e ristoranti dal pagamento della tassa sui rifiuti, o della tassa di occupazione suolo per il periodo in cui sono stati chiusi. Speriamo di avere notizie a breve”.

Coronavirus Fase 2, alle famiglie 2 milioni per i buoni spesa

Il Comune di Milano ha stanziato, intanto, 2 milioni di euro per garantire i buoni spesa ad altre 5 mila famiglie della città. “Stiamo utilizzando dei fondi del governo con cui copriamo oggi 15 mila famiglie – ha detto il sindaco Beppe Sala nel suo video quotidiano sui social – Siccome le richieste sono molte di più domani porterò una delibera in giunta e il Comune ci metterà altri 2 milioni di euro per arrivare ad altre 5 mila famiglie”.

Coronavirus Fase 2, arriva il bonus per le bici

Sul tema della micromobilità “dall’inizio ho chiesto alla task force di Colao e poi alla ministra de Micheli un bonus per chi acquista una nuova bici o un monopattino. Ieri il ministro ha confermato che ci saranno questi bouns, vanno fino a 500 euro per una bici elettrica ma copriranno anche le bici normali”, ha detto ancora Sala spiegando che il decreto, che sarà approvato nei prossimi giorni, “dovrebbe essere retroattivo al 4 maggio. Vi terrò informati – ha assicurato -. E’ una buona cosa ed è in linea con il nostro invito a utilizzare le biciclette.

Ho chiesto e ottenuto dal governo che i negozi che vendono questi prodotti possano aprire e mi risulta che tanti abbiano  già aperto”. Infine un “invito ai ciclisti: io sto dalla vostra parte, è evidente, ma le regole sono regole, con il rosso non si passa e in contro mano non si va. Cercate di rispettarlo, questo è un momento in cui tutti dobbiamo darci una mano”.

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SAN SIRO 2.0 : ecco come verrà trasformato lo storico “Meazza” di Milano

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San Siro Stadio non viene abbattuto, non del tutto. Ne rimane almeno un quarto, ma “rifunzionalizzato”. Inter, Milan e comune di Milano hanno trovato l’accordo per salvare una parte del vecchio stadio.

In questo modo, arriverà successivamente il via libera al progetto per il nuovo impianto da 65 mila posti da realizzate nell’area dove un tempo sorgeva il palasport crollato sotto il peso della grande nevicata del 1985 e il nuovo quartiere con centro commerciale, albergo e spazi ricreativi.

I nuovi progetti sono stati sviluppati rispettivamente dagli studi di architettura Populous e Manica/Sportium, gli unici due rimasti in lizza per la scelta definitiva.

Dunque, i nuovi progetti ruotano proprio intorno al mantenimento di parte dell’attuale San Siro, che si trasformerà in un distretto per il tempo libero con attività commerciali, sportive e culturali.

“Milan e Inter hanno presentato al Comune di Milano un documento propedeutico al progetto di fattibilità relativo alla creazione nell’area di San Siro di un nuovo Stadio con i più elevati standard internazionali e di un Distretto moderno e innovativo per lo Sport e il Tempo Libero – si legge in una nota congiunta dei due club milanesi – Le due proposte presentate, frutto di un costante e proficuo dialogo con l’amministrazione, sono state realizzate in conformità alle 16 condizioni indicate, nel novembre 2019, dal Consiglio e dalla Giunta Comunale.

I nuovi progetti, sviluppati dagli studi di architettura Populous e Manica/Sportium, prevedono un nuovo Stadio, moderno e con i più elevati standard, e il mantenimento di elementi dell’attuale impianto Giuseppe Meazza nel contesto di un nuovo distretto dedicato al retail, allo sport e all’intrattenimento fruibile 365 giorni all’anno, con aree verdi per 106.000 mq (ovvero il doppio rispetto agli attuali 56.000 mq).

san siro stadio nuovo progettoSarà un ‘hub’ dedicato ad attività sportive, ricreative e culturali, localizzate sia ‘outdoor’ che ‘indoor’, ‘running track’, percorso ciclabile, palestra, ‘skateboard park’, campo da calcetto, il museo dello sport: la maggior parte dei servizi sportivi sarà disponibile gratuitamente al servizio dei milanesi e dei cittadini dei quartieri limitrofi. Un distretto innovativo per le nuove generazioni, all’avanguardia per il basso impatto ambientale e l’elevata sostenibilita’; un centro di aggregazione sicuro per il quartiere e la città.

Milan e Inter ritengono fondamentale, soprattutto in questo momento, poter avviare un progetto da oltre un miliardo di euro a Milano, un’opera di eccellenza internazionale che genererà migliaia di posti di lavoro e rappresenta una straordinaria opportunità di rilancio per la cittò e per il sistema calcio italiano”.

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Bergamo saluta i militari russi arrivati per combattere l’emergenza coronavirus

specialisti militari russi lasciano bergamo medici
specialisti militari russi lasciano bergamo medici

Missione compiuta : gli specialisti militari russi lasciano Bergamo

Bergamo ha salutato il contingente di medici e militari russi arrivato alla fine di marzo per aiutare la città alle prese con la grave emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Coronavirus. “Siete arrivati in uno dei momenti più difficili nella storia degli ultimi ottant’anni della nostra Regione e della città di Bergamo – ha detto il governatore Fontana – e avete portato il vostro aiuto concreto, ma anche amicizia e solidarietà”. Il contingente tornerà in Russia domani. Intanto l’ospedale da campo allestito alla Fiera di Bergamo non verrà smantellato.

Adesso la missione “Dalla Russia con amore”, organizzata dopo gli accordi raggiunti tra il presidente della Russia Vladimir Putin e il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, volge al termine: domani i medici e i militari infatti torneranno in Russia. “Grazie al contingente russo e in particolare al personale sanitario che ci ha supportato nel nostro Presidio medico avanzato fin dal primo giorno della sua apertura, dando un contributo fondamentale nella gestione dei pazienti, in particolare quelli più gravi”, ha detto il direttore generale dell’Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII Maria Beatrice Stasi, -. Abbiamo fatto un lavoro importante e siamo un esempio di integrazione tra diverse istituzioni, che hanno dimostrato di saper lavorare insieme per dare una risposta veloce e qualificata ai bisogni di un territorio travolto da un’emergenza senza precedenti”.

«Non ho nessuna intenzione di smantellare né l’ospedale in Fiera a Bergamo, né quello in Fiera a Milano». Lo ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana, smentendo la voce di una chiusura della struttura bergamasca a fine mese al termine della cerimonia organizzata per salutare la brigata russa che da venerdì 8 maggio rientrerà a Mosca.

Il governatore ha spiegato che le due strutture, in base anche alle indicazioni del governo, serviranno nel momento in cui potrebbe esserci un ritorno del virus. «Non abbiamo alcuna intenzione di trasferire medici e modificare» le due strutture perché dobbiamo essere pronti» per qualsiasi eventualità.

Lo ha confermato anche l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera: «L’ospedale allestito all’interno della Fiera di Bergamo rimarrà dov’è, fino alla fine di questa emergenza e anche oltre, quale supporto indispensabile in caso di ulteriori necessità. Si tratta, infatti, di una struttura modulare, molto duttile, che può essere impiegata in base alle diverse esigenze sanitarie».

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Coronavirus in Lombardia : se verranno superati i 500 contagi al giorno si tornerà alla chiusura

piazza duomo
piazza duomo

La soglia fatidica è di 500 nuovi contagi al giorno in tutta la Regione.

La soglia, indicata dagli esperti regionali, è quella che se superata potrebbe portare a un nuovo inasprimento delle misure di prevenzione da contagio.

Si ragiona in vista del 18 maggio, per valutare nuove riaperture e rispondere alle richieste di allentamento delle restrizioni. Ma per la cabina di regia lombarda è chiarissimo: tutto dipende dall’Rt, indicatore calcolato ogni sette giorni, che darà la misura della curva dei contagi in Fase2.

Tecnici, epidemiologi stanno ancora lavorando e elaborando i dati ma pare che oggi in Lombardia l’indice Rt sia a 0,8, cioè sotto quell’1 che porterebbe a un nuovo lockdown.

Si tratta di un parametro calcolato sul fattore tempo, lievemente diverso da R0 che definisce come e quanto una persona infetta sia in grado di contagiarne altre, in questo caso la regione sarebbe sotto la media nazionale: 0,5 secondo quanto calcolato dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Perché il fattore Rt si alzi deve accadere che per alcuni giorni i contagi si attestino a 500 ogni 24 ore.

Per questo ospedali e strutture sanitarie vengono monitorati con attenzione.

Decisioni e analisi sono in corso ma è chiaro che se la tendenza non scenderà saranno sancite nuove misure stringenti.

Le 31753 persone attualmente malate in Lombardia sono distribuite così: 480 in terapia intensiva (-29), 6079 ricoverati con sintomi (-122), 25194 in isolamento domiciliare (-5188). I morti totali sono 14611 (+222), i guariti 33005 (+5881).

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Riapre l’Idroscalo di Milano, ecco tutte le regole da rispettare

IDROSCALO
IDROSCALO

Gli accessi saranno contingentati con un massimo di 3mila persone per volta

Riaprirà il 7 maggio l’Idroscalo. Si potrà accedere da un unico ingresso pedonale e ciclabile – ingresso 3 Riviera Est – con misurazione della temperatura e contingentamento degli ingressi. L’accesso – viene comunicato – è condizionato al rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro ed è vietata ogni forma di assembramento. “L’obiettivo è consentire ai cittadini – ormai chiusi in casa da molti giorni – di trovare sollievo in questo parco pubblico, in massima sicurezza“, ha dichiarato il presidente del cda dell’Istituzione Idroscalo, Marco Francioso, che ha predisposto un processo graduale di riapertura per minimizzare i rischi.

Il Parco sarà aperto dalle 7,30 alle 21 in modo tale da spalmare le presenze su una fascia oraria ampia. Sarà consentito sia passeggiare sia fare attività motoria, mentre non è consentita l’attività ludica e ricreativa, compreso l’uso della spiaggia. Sono previsti interventi di sanificazione (almeno due volte al giorno) per le panchine, su cui potranno sostare, distanziate, solo 2 persone, fatti salvi i nuclei famigliari con bambini. Non è consentito l’accesso in acqua e le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse così come le case dell’acqua e le fontanelle.

Cosa si può fare

Nell’area dell’Idroscalo saranno consentite solo alcune delle attività che di solito vengono svolte nel parco durante il periodo estivo. In particolare rimane vietata ogni attività ludica e ricreativa, compreso l’uso della spiaggia. Non sarà quindi consentito prendere il sole, stazionare sui prati, giocare né organizzate picnic o altre attività in compagnia. Restano chiuse le aree giochi per bambini. È invece consentito passeggiare, fare attività motoria tra cui corsa, bici, roller, skateboard nel rispetto del distanziamento di 2 metri. Non è permesso l’accesso in acqua al pubblico. È ammessa la pesca da riva nelle zone consentite con il necessario distanziamento. Sono permesse le attività delle società sportive per quanto riguarda le discipline individuati, secondo le regole prescritte da ogni Federazione per gli sport

 

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DECRETO MAGGIO: ecobonus per ristrutturazioni al 110% dall’1 luglio a fine 2021

Pannelli fotovoltaici sul tetto condominiale 1280x720 1
Pannelli fotovoltaici sul tetto condominiale 1280x720 1

Il governo che paga i cittadini per rifarsi casa, e lascia anche una “mancia fiscale” del 10%

Chi sceglie di ristrutturare casa, migliorando l’efficienza energetica o la resistenza antisismica, potrà usufruire di un ‘superbonus’ al 110%, per i lavori avviati dal 1 luglio di quest’anno fino alla fine del 2021.

Lo prevede la bozza della norma messa a punto da Fraccaro per il decreto maggio.

Gli interventi di isolamento termico o di sostituzione degli impianti di riscaldamento dei condomini ‘traineranno’ anche altri interventi coperti dall’ecobonus fino al 110% (ora vanno dal 50% al 65%, o all’85% per i condomini).

Lo stesso vale per interventi che migliorano la classe antisismica: in più per chi stipula una polizza per proteggere la casa dai danni di un terremoto la detrazione passa dal 19% al 90%.

Il superbonus ovviamente spetta anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Sale al 110% il bonus facciate se con miglioramento energetico o antisismico (per lavori da inizio 2020 a fine 2021). C’è anche la possibilità, estesa, di chiedere lo sconto in fattura o di cedere il credito d’imposta alle banche o a intermediari finanziari (dal 1 gennaio 2020).

«L’Italia deve ripartire con un nuovo approccio economico basato sulla sostenibilità ambientale. Nel decreto maggio ho proposto di inserire un Superbonus pari al 110%, sia per gli interventi di efficienza energetica che di adeguamento sismico. Rappresenta una svolta storica».

Lo dichiara il sottosegretario Riccardo Fraccaro. «L’ecobonus passa dal 65 al 110%», con «una detrazione superiore all’importo speso».

«Abbiamo il dovere di superare questa fase di emergenza cogliendo l’opportunità di favorire la transizione ecologica. Questa misura rappresenta una svolta storica sul piano economico e culturale per il nostro Paese, che si candida a diventare un modello per le politiche di sviluppo sostenibile a livello globale», aggiunge il sottosegretario Fraccaro.

«La norma non si applicherà solo agli interventi per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici ma anche all’installazione dei pannelli fotovoltaici. Un Super ecobonus, quindi, che creerà un meccanismo virtuoso incentivando il risparmio energetico e favorendo la crescita del settore produttivo. Questo meccanismo – prosegue il sottosegretario – si applicherà anche alle opere di adeguamento sismico: quindi la detrazione, attualmente al 50%, passerà al 110% con la stessa possibilità di sconto in fattura».

«Con il Super sismabonus diventerà vantaggioso mettere in sicurezza gli immobili e in questo modo si darà un sostegno decisivo ad un comparto importante per il nostro Paese come quello dell’edilizia. Grazie a queste misure sarà possibile stimolare gli investimenti privati, il Pil e l’occupazione tutelando l’ambiente e il territorio.

La riduzione delle fonti inquinanti attraverso l’uso delle energie rinnovabili diventa quindi un volano per la ripresa e per il benessere collettivo».

«Con il superbonus al 110% per gli interventi green e antisismici l’Italia investe in maniera poderosa nella crescita, con l’obiettivo di contrastare la crisi causata dal Coronavirus e – conclude Fraccaro – inaugurare una nuova stagione economica basata sulla sinergia tra sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.

L’Italia riparte in maniera sostenibile, l’Italia riparte al 110%».


Cosa prevede la “norma 110%”

La nuova norma incentiva la riconversione energetica e lo sviluppo del patrimonio immobiliare, con forti detrazioni fiscali dilazionate su cinque anni.

La principale novità riguarda l’aumento delle aliquote di detrazione, fino al 110%, per interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli edifici. Sono facilitazioni introdotte nel 2013, e che allora si sono rivelate un puntello importante per il settore, con flussi rilevanti di domanda aggiuntiva.

Da luglio, e per 18 mesi, le aliquote detraibili per gli interventi di efficientamento energetico (il cosiddetto “ecobonus” della vecchia legge) e antisismico (“sismabonus”), rispettivamente del 65% e del 50% dei lavori, saliranno al 110%. E la detrazione al 110% varrà anche per altri lavori di riqualificazione energetica, restauro facciate o installazione di impianti fotovoltaici per produrre elettricità.

I nuovi incentivi si applicano “agli interventi effettuati dai condomini, dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, e dagli Istituti autonomi case popolari (Iacp)”, si legge nell’ultima bozza.

Un esempio e le soglie massime

Se il signor Rossi svolge lavori che ricadono negli interventi considerati per 10 mila euro, riceverà alla dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% della fattura (qui 11 mila euro), da usare in compensazione per 2200 euro l’anno in cinque dichiarazioni.

I lavori agevolati, che sono preclusi alle imprese (ma non alle associazioni, alle fondazioni e a chi opera nel terzo settore, dove il credito d’imposta previsto è il 100%), hanno delle soglie massime.

Fino a 60 mila euro “per numero di unità immobiliari” (nel caso di abitazioni in condominio) per interventi di isolamento termico; fino a 30 mila euro per numero di unità immobiliari per quelli sulle parti comuni e sulla climatizzazione; fino a 10 mila euro per numero di unità immobiliari per quelli sulle caldaie a gasolio (almeno di classe A); fino a 48 mila euro, o 2.400 euro per Kwh di potenza nominale, per gli impianti fotovoltaici.


La cessione del bonus fiscale di chi ristruttura

Il credito sarà cedibile a terzi di ogni tipo senza limiti. Nel caso il committente lo giri all’impresa che fa i lavori, li otterrà senza versare un euro: lo sconto applicato sarà identico alla fattura (100%), poi l’impresa recupererà il credito d’imposta in cinque anni dalle sue tasse. Se invece chi fa i lavori cederà il credito fiscale a una compagnia assicurativa, potrà beneficiare del 90% della somma per stipulare una contestuale polizza su rischi di calamità (finora quella detrazione è del 19%).

Un’opzione alternativa, prevista cambiando le norme sulla cedibilità delle detrazioni, consente a chi commissiona i lavori o all’impresa che li fa di vendere a banche o altri intermediari la detrazione, per dare liquidità immediata all’edilizia, alle condizioni commerciali applicate dalle banche o dai grandi gruppi dell’energia (Enel, Eni e Snam tra questi), e creare un mercato dei crediti fiscali a prezzi tali da coprire almeno il costo dei lavori.

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L’abbraccio tricolore dei camici, al San Gerardo l’opera Inno alla Vita

spadea inno alla vita san gerardo
spadea inno alla vita san gerardo

L’artista monzese ha donato alla Asst di Monza l’installazione che ritrae tre camici in resina abbracciati nel tricolore“

È stata posizionata lunedì 4 maggio all’Ospedale San Gerardo di Monza l’opera “Inno alla vita” dell’artista monzese Roberto Spadea. L’installazione è dedicata a tutti gli operatori sanitari.

Tre camici trattati in resina con i colori della bandiera italiana, abbracciati. L’opera si trova al piano -1S della Palazzina Accoglienza, davanti all’Auditorium “Enrico Maria Pogliani”.

 

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“Quest’opera – spiega Spadea – nasce dalla profonda commozione suscitata dalle immagini continuamente proposte dai media riguardo la terribile pandemia della quale il mondo intero è vittima. Il sovraffollamento degli ospedali, presi d’assalto da centinaia di nuovi malati, ha rimesso in evidenza il ruolo fondamentale di medici ed infermieri, importante ogni giorno ma mai come in questo periodo. Schierati in prima linea, i
professionisti del reparto sanitario combattono un nemico invisibile, per molti, purtroppo risultato anche letale. Il camice bianco, da sempre simbolo per eccellenza della professionalità medica è diventato oggi l’unica barriera per conservare la nostra fragile sopravvivenza. Ed è proprio il camice che in questa opera si tinge di tricolore per esaltare l’unità di un popolo che, in momenti difficili come questo, sa trovare la forza, l’unità ed il coraggio per mettere al primo posto il bene comune”.

“L’opera ‘Inno alla vita’ incarna molto bene lo spirito di fratellanza e la determinazione che ci ha consentito di far fronte a questa calamità – sottolinea il Direttore Generale Mario Alparone -. Quando il dottor Orazio Ferro mi ha anticipato la possibilità che il suo autore volesse esporla da noi, ho subito colto l’opportunità per la capacità evocativa che trasmette. Un abbraccio che ci ha tenuto insieme e che spero torneremo anche a scambiare fisicamente presto. Stiamo gradualmente ed in sicurezza ritornando ad esercitare le nostre attività chirurgiche ed ambulatoriali, partendo da quelle più urgenti, che si sono accumulate in questi due mesi di epidemia, che hanno visto l’azienda gestire circa 600 malati e quasi 100 persone in terapia intensiva, uno sforzo enorme tra i primi in regione Lombardia”.

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Cremona : il primo giorno con zero decessi dopo 73 giorni di morti per coronavirus

cremona zero coronavirus
cremona zero coronavirus

 

Torna, lentamente, anche la vita e la speranza: dopo 73 giorni e 1.025 croci, finalmente cessano le morti.

A Cremona ieri non si sono registrati morti per Covid, non succedeva da 73 giorni. Un ottimo segnale all’inizio della Fase 2 anche se non tale da allentare l’attenzione, anche per questo è arrivata la richiesta del prefetto Vito Danilo Gagliardi a controlli attenti nelle aree verdi dove ieri si sono presentati in tanti.

Cala in contagio nel cremonese

Tre nuovi casi — a Crema, Pizzighettone e Scandolara Ravara — accertati nella giornata che ha inaugurato la fase 2. Già una settimana fa, il radiologo dell’ospedale Maggiore di Crema, Maurizio Borghetti, aveva parlato di una riduzione della carica virale, constatata analizzando le Tac e verificando come le polmoniti interstiziali si stessero riducendo a meno di una decina al giorno. Mentre nella fase di massima espansione, le diagnosi di questo tipo sfioravano il centinaio. Il dato dei positivi in provincia si attesta a 6.109 (il picco massimo in una sola giornata era stato di 341), ma le Terapie intensive degli ospedali di Cremona e Crema, si stanno lentamente svuotando.

Il bollettino dei contagi Coronavirus aggiornato in data 5 Maggio

Lombardia 78.605 (+500, +0.6%; ieri erano stati +577)
Emilia-Romagna 26.275 (+100, +0.4%; ieri erano stati +159)
Veneto 18.402 (+29, +0.2%; ieri erano stati +55)
Piemonte 27.774 (+152, +0.6%; ieri erano stati +192)
Marche 6.392 (+29, +0.5%; ieri erano stati +44)
Liguria 8.475 (+63, +0.7%; ieri erano stati +53)
Campania 4.518 (+20, +0.4%; ieri erano stati +14)
Toscana 9.631 (+30, +0.3%; ieri erano stati +38)
Sicilia 3.267 (+12, +0.4%; ieri erano stati +15)
Lazio 6.914 (+67, +1%; ieri erano stati +38)
Friuli-Venezia Giulia 3.085 (+9, +0.3%; ieri erano stati +4)
Abruzzo 3.025 (+25, +0.8%; ieri erano stati +4)
Puglia 4.170 (+17, +0.4%; ieri erano stati +9)
Umbria 1.400 (+6, +0.4%; ieri nessun nuovo caso)
Bolzano 2.542 (+1, +0.04%; ieri erano stati +5)
Calabria 1.119 (+1, +0.1%; ieri +4)
Sardegna 1.318 (+1, +0.1%; ieri il dato aveva registrato un errore di conteggio)
Valle d’Aosta 1.143 (nessun nuovo caso; ieri erano stati +1)
Trento 4.261 (+3, +0.1%; ieri erano stati +11)
Molise 301 (nessun nuovo caso, per il secondo giorno di fila)
Basilicata 396 (+10, +2.6; ieri nessun nuovo caso)

LOMBARDIA

Bergamo 11.550
Brescia 13.168
Como 3.364
Cremona 6.130
Lecco 2.371
Lodi 3.114
Monza Brianza 4.881
Milano 20.398
Mantova 3.215
Pavia 4.551
Sondrio 1.223
Varese 2.891
Altro/in fase di verifica 1.749

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Riapre l’aeroporto di Orio al Serio: via libera immediato a voli passeggeri

Orio al serio bergamo dati 2015 passeggeri
Orio al serio bergamo dati 2015 passeggeri

Via libera con effetto immediato alla riapertura dell’aeroporto di Orio al Serio

 

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha dato il via libera con effetto immediato alla riapertura dell’aeroporto di Orio al Serio. Lo scalo aeroportuale di Bergamo dal 12 marzo era attivo solo per i voli sanitari, di emergenza e di Stato. È la prima riapertura al traffico aereo in Lombardia nella fase 2 dell’emergenza coronavirus.

In un comunicato Sacbo, società che gestisce lo scalo di Orio al Serio, precisa che “l’aerostazione è interdetta al pubblico, sarà aperta solo in concomitanza con la riattivazione dei voli e l’accesso sarà soggetto a limitazioni, nel rispetto delle normative vigenti sui controlli e sul distanziamento sociale

 

Il bollettino dei contagi Coronavirus aggiornato in data 5 Maggio

Lombardia 78.605 (+500, +0.6%; ieri erano stati +577)
Emilia-Romagna 26.275 (+100, +0.4%; ieri erano stati +159)
Veneto 18.402 (+29, +0.2%; ieri erano stati +55)
Piemonte 27.774 (+152, +0.6%; ieri erano stati +192)
Marche 6.392 (+29, +0.5%; ieri erano stati +44)
Liguria 8.475 (+63, +0.7%; ieri erano stati +53)
Campania 4.518 (+20, +0.4%; ieri erano stati +14)
Toscana 9.631 (+30, +0.3%; ieri erano stati +38)
Sicilia 3.267 (+12, +0.4%; ieri erano stati +15)
Lazio 6.914 (+67, +1%; ieri erano stati +38)
Friuli-Venezia Giulia 3.085 (+9, +0.3%; ieri erano stati +4)
Abruzzo 3.025 (+25, +0.8%; ieri erano stati +4)
Puglia 4.170 (+17, +0.4%; ieri erano stati +9)
Umbria 1.400 (+6, +0.4%; ieri nessun nuovo caso)
Bolzano 2.542 (+1, +0.04%; ieri erano stati +5)
Calabria 1.119 (+1, +0.1%; ieri +4)
Sardegna 1.318 (+1, +0.1%; ieri il dato aveva registrato un errore di conteggio)
Valle d’Aosta 1.143 (nessun nuovo caso; ieri erano stati +1)
Trento 4.261 (+3, +0.1%; ieri erano stati +11)
Molise 301 (nessun nuovo caso, per il secondo giorno di fila)
Basilicata 396 (+10, +2.6; ieri nessun nuovo caso)

LOMBARDIA

Bergamo 11.550
Brescia 13.168
Como 3.364
Cremona 6.130
Lecco 2.371
Lodi 3.114
Monza Brianza 4.881
Milano 20.398
Mantova 3.215
Pavia 4.551
Sondrio 1.223
Varese 2.891
Altro/in fase di verifica 1.749

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BONUS 600 EURO per nuove categorie, ecco le possibili novità del Decreto Maggio

inps 600 euro
inps 600 euro

Il tanto atteso decreto aprile, divenuto decreto maggio, non è ancora stato approvato. Dalla bozza in esame al Consiglio dei Ministri tuttavia si prevede l’intenzione di rinnovare per il mese di aprile il bonus di 600 euro già concesso a favore dei soggetti di cui all’articolo 27 del decreto-legge 18 marzo del 2020, n. 18, nel mese di marzo e di estendere questa indennità a nuovi beneficiari non contemplati precedentemente nel “Cura Italia”.

Si tratta di lavoratori dipendenti e autonomi che, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.

Ai nuovi beneficiari verrebbe quindi concessa un’ indennità pari a 600 euro per ciascun mese di aprile e di maggio.

Vediamo nello specifico quali sono  le categorie dei nuovi lavoratori e i rispettivi requisiti, indicati nell’art. 20 della bozza di decreto maggio:

  • lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
  • lavoratori intermittenti (artt. 13-18 del D. Lgs. 81/15), che abbiano lavorato almeno trenta giornate tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
  • lavoratori autonomiprivi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie diverse dalla G. S. INPS, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti di lavoro autonomo occasionali ex art. 2222 del c.c., e non avessero un contratto in essere al 23 febbraio 2020. Gli stessi, per tali contratti, devono essere già iscritti al 23 febbraio 2020 alla Gestione Separata, con accredito nello stesso periodo di almeno un contributo mensile;
  • incaricati alle vendite a domicilio con relativo reddito annuo 2019 superiore ad euro 5.000, titolari di partita IVA attiva e iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata INPS al 23 febbraio 2020.

Le nuove categorie di lavoratori contemplate non potranno comunque percepire il bonus nel caso in cui:

– risultino titolari di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, diverso dal contratto intermittente;

– siano titolari di pensione.

La medesima indennità (600 euro per ciascun mese di aprile e maggio) verrebbe inoltre riconosciuta ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 15 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 35.000 euro, e non titolari di pensione o di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della presente disposizione.

Si specificano inoltre alcune importanti previsioni contenute nella bozza di decreto:

  • le indennità che verranno erogate dall’INPS non concorrono alla formazione del reddito;
  • si intende riconoscere il bonus (diversamente rispetto a quanto stabilito nel Cura Italia) anche ai percettori di reddito di cittadinanza (purchè la somma complessiva erogata non superi i 600 euro);
  • i bonus previsti nella bozza di decreto non dovrebbero essere cumulabili tra loro e neppure con il cd. reddito di ultima istanza (art.44 del Cura Italia);
  • le indennità potrebbero invece essere compatibili con la percezione dell’assegno ordinario di invalidità.

Da ultimo si segnala l’incertezza nelle misure che verranno adottate nei confronti dei professionisti iscritti alle Casse di previdenza professionale (verso i quali era stato previsto un bonus una tantum per il mese di marzo di 600 euro, a carico del Ministero del Lavoro). E’ auspicabile che venga integrato il fondo stanziato in origine, quantomeno al fine di consentire l’erogazione del bonus relativo al mese di marzo ai soggetti che avevano fatto domanda ma che non lo hanno ricevuto a causa dell’esaurimento delle risorse previste. Si attende pertanto il relativo decreto interministeriale attuativo.


Bonus dunque esteso per nuove categorie prima non tutelate

Per coprire categorie di lavoratori originariamente non inserite nel “Cura italia”, il decreto riconosce un’indennità di 600 euro ciascuna per i mesi di aprile e maggio, alle seguenti categorie di lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività o il rapporto di lavoro:
a) lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
b) lavoratori intermittenti (artt. 13-18 del D. Lgs. 81/15), che abbiano lavorato almeno trenta giornate tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
c) lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie diverse dalla G. S. INPS, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti di lavoro autonomo occasionali ex art. 2222 del c.c., e non avessero un contratto in essere al 23 febbraio 2020. Gli stessi, per tali contratti, devono essere già iscritti al 23 febbraio 2020 alla Gestione Separata, con accredito nello stesso periodo di almeno un contributo mensile;
d) incaricati alle vendite a domicilio con relativo reddito annuo 2019 superiore ad euro 5.000, titolari di partita IVA attiva e iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata INPS al 23 febbraio 2020.
Tutti i lavoratori sopra indicati, alla data della domanda di bonus non devono:
a) titolari di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, diverso dal contratto intermittente;
b) titolari di pensione.


Caratteristiche comuni a tutti i bonus

Il decreto dispone che ognuna delle suesposte indennità non concorre alla formazione del reddito e sarà erogata, a domanda, dall’INPS in unica soluzione, nel limite di spesa dei fondi che verranno stanziati (ad oggi non noti).
In modifica di quanto previsto dal “Cura Italia” le indennità del decreto aprile sono riconosciute anche ai percettori di reddito di cittadinanza, fino al raggiungimento della somma complessiva (RdC+bonus) di 600 euro.
Le indennità sopra descritte non sono cumulabili tra loro e con quella prevista dall’art. 44 del “Cura Italia” (reddito di ultima istanza) ma – a differenza di quanto previsto dal Cura Italia ed a precisazione delle norme di dettaglio – il decreto aprile dispone che esse sono compatibili con la percezione dell’assegno ordinario di invalidità (legge n. 222/84).
Si precisa, infine, che dall’entrata in vigore del decreto, non sarà più possibile richiedere i bonus di cui agli articoli 27, 28, 29 e 38 del “Cura Italia”.

Quale sorte per i liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza?

L’art. 44 ed il decreto interministeriale attuativo (28 marzo 2020) hanno previsto un bonus una tantum per il mese di marzo di 600 euro, a carico del Ministero del Lavoro, rivolto – tra gli altri – ai professionisti ordinistici iscritti alle Casse di previdenza professionale. Questo bonus ha subito mutamenti di disciplina in corso ed ha scontato uno stanziamento largamente insufficiente rispetto al numero di richiedenti aventi diritto. Ora, il decreto Maggio, per un verso sembrerebbe quadruplicare lo stanziamento originario, da 300 milioni (per 2/3 destinati ai citati professionisti) ad 800 milioni complessivi per il reddito di ultima istanza.
Per altro verso ha istituito una “Nuova indennità” per i medesimi soggetti tutelati dal citato art. 44. Tuttavia, la formulazione del testo non entra nel merito – se non per escludere dai percettori i titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ed i pensionati. Sarà, quindi, necessario attendere il nuovo decreto interministeriale attuativo per comprendere portata e misura di tale nuovo bonus. Con l’auspicio che – a differenza del mese di marzo – il provvedimento sia esaustivo e venga emanato con celerità.
Non resta che aspettare il varo del Decreto Maggio che definisca le misure in esame.
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CICLISMO: Il Giro si correrà dal 3 al 25 ottobre, in contemporanea con la Vuelta

Le Maglie.
Le Maglie.

Tante gare in poco tempo, e così il Giro si correrà in contemporanea con alcune grandi classiche e con la Vuelta. E’ un calendario a dir poco, ma inevitabilmente sovraffollato quello pubblicato dall’Uci. Il Giro occuperà quasi per intero ottobre (si parte il 3, si finisce il 25) ma si sovrapporrà con Liegi, Fiandre, Roubaix e con l’inizio della Vuelta, programmato per il 20. La Milano-Sanremo, la Classicissima di primavera, diventa quella della piena estate, voisto che si correrà l’8 agosto. Ultima gara del World Tour sarà il Lombardia, il 31 ottobre. Ufficializzato anhe il calendario femminile, con la grande novità della Parigi-Roubaix, che vedrà la sua prima edizione il 25 ottobre.

Il Giro dunque appare sacrificato dalla contemporaneità con le corse del Nord: alcuni corridori specializzati in queste ultime gare saranno fatalmente costretti a dirottare il proprio calendario lontano dalle strade italiane. Il Tour dal canto suo (29 agosto-20 settembre, una settimana prima della prova elite dei Mondiali) avrà una posizione di privilegio, avendo la concorrenza solo della Tirreno-Adriatico, corsa tradizionalmente riservata a chi prepara il Giro. “Stiamo studiando due ipotesi per la nuova partenza del Giro d’Italia, ambedue al sud. E non è detto che siano in Sicilia”, ha spiegato Mauro Vegni, direttore sportivo di Rcs Sport, che organizza la Corsa Rosa, commentando il nuovo calendario diffuso oggi dall’Uci. “In questo momento -dice- è complicato parlare con le regioni, pensiamo di definire la partenza entro un paio di settimane. Per noi comunque contava essenzialmente avere un calendario per ricominciare a mettere in piedi gli eventi. Le grandi classiche italiane in estate? A noi va bene, e d’altronde molti paesi non avevano ammesso eventi sportivi ad agosto, erano rimaste solo le grandi corse italiane”

“Abbiamo elaborato un nuovo calendario solido, accattivante e vario, il più realistico e coerente possibile. Ciò è stato fatto non appena possibile e in linea con le informazioni disponibili oggi sull’evoluzione della pandemia”. Lo afferma il presidente dell’Uci, David Lappartient. “Corridori, team e organizzatori hanno ora le date di cui hanno bisogno per anticipare la ripresa della corsa il primo agosto. Questo è un passo molto importante che l’intera comunità ciclistica, colpita finanziariamente dalla pandemia, stava aspettando. Vorrei riconoscere lo spirito di solidarietà e responsabilità dimostrato da tutti i protagonisti – a questo proposito ringrazio Unipublic che ha accettato di ridurre la lunghezza della Vuelta – e il coraggio che le famiglie del ciclismo professionistico hanno dimostrato in questi tempi difficili. Continueremo ad avanzare insieme verso la ripresa della stagione, tuttavia ricordando che la salute dei ciclisti e di tutte le parti interessate è ancora la priorità principale e che la ripresa delle nostre attività dipenderà dall’evoluzione della situazione mondiale”.

Il calendario completo

1° agosto: Strade Bianche
5-9 agosto: Tour di Polonia
8 agosto: Milano-Sanremo
12-16 agosto: Critérium du Dauphiné
16 agosto: Prudential RideLondon-Surrey Classic
25 agosto: Bretagne Classic – Ouest-France
29 agosto -20 settembre: Tour de France
7-14 settembre: Tirreno-Adriatico
11 settembre: Grand Prix Cycliste de Québec
13 settembre: Grand Prix Cycliste de Montréal
20-27 settembre: Mondiali (Aigle-Martigny)
29 settembre -3 ottobre: BinckBank Tour
30 settembre: Freccia Vallone
3-25 ottobre: Giro d’Italia
4 ottobre: Liegi-Bastogne-Liegi
10 ottobre: Amstel Gold Race
11 ottobre: Gent-Wevelgem
14 ottobre: Dwars door Vlaanderen
15-20 ottobre: Gree – Tour of Guangxi
18 ottobre: Giro delle Fiandre
20 ottobre – 8 novembre: Vuelta a España
21 ottobre: Driedaagse Brugge-De Panne
25 ottobre: Parigi-Roubaix
31 ottobre: Il Lombardia

Il calendario femminile

1° agosto: Strade Bianche
8 agosto: Postnord UCI WWT Vårgårda West Sweden TTT
9 agosto: Postnord UCI WWT Vårgårda West Sweden RR
13-16 agosto:  Ladies Tour of Norway
26 agosto: GP de Plouay – Lorient Agglomération Trophée WNT
29 agosto: La Course by Le Tour de France
1-6 settembre: Boels Ladies Tour
11-19 settembre: Giro d’Italia Internazionale Femminile
30 settembre: Freccia Vallone
4 ottobre: Liegi-Bastogne-Liegi
10 ottobre: Amstel Gold Race Ladies
11 ottobre: Gand-Wevelgem
18 ottobre: Giro delle Fiandre
20 ottobre: Tour of Guangxi Women’s WorldTour
20 ottobre: Driedaagse Brugge-De Panne
23-25 ottobre: Tour of Chongming Island
25 ottobre: Parigi-Roubaix
6-8 novembre: Ceratizit Madrid Challenge by La Vuelta

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Mercati Comunali di Milano : da giovedì graduale apertura in vari quartieri

mercati scoperti milano
mercati scoperti milano

Tajani: “Apriamo subito 26 mercati scoperti per rispondere in maniera efficace e puntale alle esigenze dei cittadini, soprattutto anziani”. Un programma in più fasi per garantire un servizio importante per i cittadini nel rispetto delle distanze di sicurezza

Da giovedì 7 maggio Milano ritrova i suoi mercati scoperti. Saranno infatti 26 quelli che torneranno operativi in via sperimentale per i soli operatori generi alimentari, su 94 che normalmente hanno luogo in città.  Il programma di riapertura elaborato dall’Assessorato alle Attività produttive e Commercio in collaborazione con la Polizia locale e con le associazioni di categoria per il Commercio su Aree pubbliche prevede una graduale ripresa in più fasi dei mercati scoperti, in sintonia con i provvedimenti emessi dal Governo e dalla Regione Lombardia per il contenimento del virus durante la Fase 2 dell’emergenza CoViD.

“Abbiamo predisposto un piano di 26 aperture improntato alla gradualità, alla prudenza e alla copertura di quartieri sia centrali sia periferici, capace di rispondere in maniera efficace e puntale alle esigenze dei cittadini, soprattutto anziani che numerosi frequentano i mercati scoperti – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani –. Importante è stato il confronto con gli ambulanti e le loro associazioni: l’obiettivo comune è la tutela della salute di cittadini e lavoratori, senza dimenticare la grave sofferenza economica di una categoria che ha sofferto in questi mesi una grave perdita di reddito”.

ripresa mercati scoperti

La prima fase prevede la riapertura di 26 mercati settimanali (4 mercati al giorno dal lunedì al venerdì e 6 mercati il sabato) con una capacità complessiva di 1.124 posteggi, esclusivamente alimentari (il 34% dei 3.336 titolari alimentari totali).  Per questa fase sono stati preferiti quei mercati che insistono su parterre centrali, parcheggi, piazze aperte e strade che non presentano promiscuità con accessi residenziali o edifici pubblici e privati. Inoltre verrà condotta una sperimentazione in un mercato collocato in una via residenziale, il mercato di via Fauchè del sabato, dove è stato effettuato un sopralluogo preventivo alla presenza della Protezione civile.

Le sedi mercatali, a tutela della salute dei cittadini e degli operatori, saranno delimitate e recintate e presenteranno varchi obbligatori di accesso e uscita, che limiteranno al massimo l’incrocio ravvicinato tra le persone. I varchi saranno presidiati da personale dedicato che, oltre a regolare l’afflusso,  potrà rilevare  la temperatura corporea dei cittadini prima dell’ingresso.

Per limitare al massimo la concentrazione sarà definita la capienza massima, riferito al numero di persone contemporaneamente presenti all’interno delle aree di mercato, che comunque non potrà essere superiore al doppio del numero dei posteggi. L’ingresso sarà consentito a un solo membro per famiglia, fatta eccezione per coloro che hanno la necessità di recare con sé minori di anni 14, persone con disabilità o anziani.

Ciascun operatore commerciale dovrà obbligatoriamente usare mascherina e guanti. I banchi di vendita saranno posizionati in forma alternata nella modalità a scacchiera oppure su fila unica mantenendo una distanza minima di 2,5 metri tra un operatore e l’altro. Ogni banco vedrà al massimo la presenza di due addetti alla vendita e in questa fase saranno sospese le operazioni di spunta, ovvero le assegnazioni giornaliere sui posteggi temporaneamente liberi.

Nei prossimi giorni l’Amministrazione comunale sottoscriverà appositi accordi con le associazioni di categoria e con gli operatori commerciali per lo svolgimento delle attività di presidio e sorveglianza dei varchi d’accesso e delle aree mercatali. Le associazioni, come previsto dall’Ordinanza regionale, metteranno inoltre a disposizione in ogni mercato un “CoViD manager”, con il compito di coordinare sul posto il personale, ai fini dell’assistenza a clienti e operatori del mercato nonché supervisionare l’attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza.

La seconda fase – che prenderà il via dopo la prima settimana sperimentale – prevede l’attivazione graduale di ulteriori mercati, in modo da consentire la ricollocazione di tutti gli operatori alimentari titolari di posteggio nei mercati milanesi.

La vendita di prodotti non alimentari rimane inibita almeno fino al 18 maggio. Quando i decreti del Governo e le ordinanze regionali lo consentiranno, potrà iniziare la terza fase con il reinserimento definitivo di tutti i generi merceologici e la riapertura delle attività per tutti i circa 10mila operatori presenti nei mercati cittadini.

Il programma di riapertura  previsto dall’Amministrazione sarà modulare e flessibile  in ragione della necessità di rispettare  eventuali  nuove  regole di contingentamento imposte da Governo e Regione Lombardia durante la fase 2 dell’emergenza. Solo nel caso in cui permangano anche in futuro stringenti regole di distanziamento tali da comportare la drastica riduzione di spazi disponibili nei mercati, sarà necessario adottare un sistema di rotazione tra gli operatori, imponendo la frequenza alternata.

Giovedì 7 maggio alle ore 11 presso il mercato di via San Marco l’assessora Cristina Tajani illustrerà il nuovo assetto dei mercati.

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Biblioteca degli Alberi : Un grande cuore verde sui prati di BAM per dire grazie a Milano e rendere omaggio a tutti i suoi cittadini

biblioteca degli alberi
biblioteca degli alberi

 

“BAM loves Milano” è il messaggio rivolto alla città dalla Biblioteca degli Alberi che sottolinea così l’inizio della Fase 2. La maxi scritta è apparsa sul prato del parco come tributo all’impegno dimostrato dalla cittadinanza nella lotta contro il coronaviurs

Un grande cuore verde sui prati di BAM per dire grazie a Milano e rendere omaggio a tutti i suoi cittadini per l’impegno dimostrato nella lotta contro la pandemia.

“Ogni gesto conta, ogni persona può fare la differenza: questo cuore è un gesto di amore per Milano da BAM e dalla sua comunità fatta di aziende e di individui, i BAMFRIEND, che credono nella forza salvifica della natura e in un modo innovativo di proporre cultura”.

Le parole di Francesca Colombo, direttore generale culturale di BAM, sono il nostro saluto e il nostro augurio per questo nuovo inizio, che per noi riparte dal cuore!

 

 

BAM – Biblioteca degli Alberi Milano – La storia

BAM è un giardino botanico contemporaneo nel cuore di Milano dove vivere esperienze culturali a contatto con la natura. E’ un parco pubblico gestito dalla Fondazione Riccardo Catella con un modello innovativo di partnership pubblico-privata, inaugurato il 27 ottobre 2018.
La sua storia comincia già nel 2004:
  • Il 26/07/2004 è stato pubblicato sul BURL n.31 l’ADP relativo al PII Garibaldi Repubblica per il recupero e la riqualificazione funzionale delle aree situate nella zona “Garibaldi-Repubblica”. Il PII ha previsto e disciplinato la realizzazione di un parco pubblico fra le vie M. Gioia, De Castillia e Sassetti, incluso lo spazio sopra il tunnel fino al Podio, per il quale l’Amministrazione comunale ha indetto del 2004 un “Concorso internazionale di progettazione”, vinto dallo studio Inside Outside | Petra Blaisse con il progetto “Biblioteca degli Alberi”;
  • A dicembre 2014 è stato approvato il progetto definitivo del parco “Biblioteca degli Alberi”;
  • Nel 2015 la Fondazione Riccardo Catella ha aperto le porte del cantiere del parco invitando i cittadini alla realizzazione di Wheatfield di Agnes Denes, un’opera d’arte ambientale promossa in collaborazione con Fondazione Nicola Trussardi e Confagricoltura in cui i cittadini sono stati coinvolti nella semina e nella raccolta di un campo di grano in un’ottica di inclusione e partecipazione;
  • A giugno 2015 i privati sono subentrati al Comune di Milano nell’attuazione dei lavori del parco pubblico in qualità di stazione appaltante, affidando incarico a IN.G.RE Scrl, società consortile partecipata dai soggetti attuatori del PII Garibaldi Repubblica e creata appositamente per realizzare le opere pubbliche e le riqualificazioni ambientali del Piano;
  • A metà marzo 2016, il progetto esecutivo è stato completato e approvato;
  • A fine marzo 2016 IN.G.RE Scrl (società di scopo) ha pubblicato le gare pubbliche internazionali per l’affidamento dei lavori e dei servizi tecnici;
  • Gli appalti sono stati affidati rispettivamente a RTI Ceruti/AG&P/GAE Engineering quello di Direzione Lavori e coordinamento sicurezza e al costituendo RTI Consorzio ALPI/Milani Giovanni & C quello dei lavori;
  • Nel 2017 la Fondazione Riccardo Catella ha continuato la sua attività di sensibilizzazione e inclusione tra i cittadini e il paco attraverso il progetto MiColtivo nel parco;
  • Il 30 marzo 2017 è stato inaugurato e aperto al pubblico il primo lotto del parco Biblioteca degli Alberi (7.500 mq) in via de Castillia 26/28. La prima inaugurazione del parco risale però al 2007, quando, su richiesta dei privati, la Fondazione Riccardo Catella ha deciso di prendersi carico della gestione e manutenzione dell’area verde;
  • Sabato 27 ottobre 2018 il parco ha aperto al pubblico;
  • Il 5 luglio 2019 la Fondazione Riccardo Catella ha siglato con il Comune di Milano la convenzione per la gestione, la manutenzione, la sicurezza del parco di Porta Nuova.
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