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martedì, Maggio 6, 2025
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BONUS VACANZE 2020: a chi spetta e come funzionerà lo sconto dal 1 luglio

tour operator napoli quarta
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Il bonus vacanze spicca tra le misure previste nel dl rilancio, approvato dal cdm. Ecco il pacchetto turismo nel provvedimento, come si legge nella nota di palazzo Chigi.

Per il periodo d’imposta 2020 è riconosciuto un credito in favore dei nuclei familiari con
ISEE in corso di validità, ordinario o corrente ai sensi dell’articolo 9 del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013 n. 159, non superiore a 40.000 euro,
utilizzabile, dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, per il pagamento di servizi offerti in ambito
nazionale dalle imprese turistico ricettive, nonché dagli agriturismo e dai bed &breakfast in
possesso dei titoli prescritti dalla normativa nazionale e regionale per l’esercizio dell’attività
turistico ricettiva.
2. Il credito di cui al comma 1, utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare, è
attribuito nella misura massima di 500 euro per ogni nucleo familiare. La misura del credito è
di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti
da una sola persona.
3. Il credito di cui al comma 1 è riconosciuto alle seguenti condizioni, prescritte a pena di
decadenza:
a) le spese debbono essere sostenute in un’unica soluzione in relazione ai servizi resi da una
singola impresa turistico ricettiva, da un singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast;
b) il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o documento
commerciale nel quale è indicato il codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito;
c) il pagamento del servizio deve essere corrisposto senza l’ausilio, l’intervento o
l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator.

4. Il credito di cui al comma 1 è fruibile esclusivamente nella misura dell’80 per cento,
d’intesa con il fornitore presso il quale i servizi sono fruiti, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto e per il 20 per cento in forma di detrazione di imposta in sede di
dichiarazione dei redditi da parte dell’avente diritto.
5. Lo sconto di cui al comma 4 è rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di credito
d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, con facoltà di successive cessioni a terzi, anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché ad istituti di credito o intermediari finanziari. Il credito d’imposta non ulteriormente ceduto è usufruito dal cessionario con le stesse modalità previste per il soggetto cedente.

244. Accertata la mancata integrazione, anche parziale, dei requisiti che danno diritto al
credito d’imposta, il fornitore dei servizi e i cessionari rispondono solo per l’eventuale
utilizzo del credito d’imposta in misura eccedente lo sconto applicato ai sensi del comma 4 e l’Agenzia delle entrate provvede al recupero dell’importo corrispondente, maggiorato di
interessi e sanzioni.

Il comma 1 riconosce in favore dei nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore a
40.000 euro, un credito, relativo al periodo d’imposta 2020, per i pagamenti legati alla
fruizione dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive dagli
agriturismi e dai bed &breakfast.
Il comma 2 prevede che il credito sia utilizzabile da un solo componente per ciascun nucleo familiare, nella misura massima di 500 euro per ogni nucleo familiare.

Il credito previsto decresce con il diminuire dei componenti del nucleo familiare: in ragione di ciò, sarà riconosciuto un credito pari a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona (single)

I commi 3 e 4 disciplinano le condizioni e le modalità di applicazione della misura.
In particolare, quanto alle condizioni prescritte a pena di decadenza, il comma 3 prevede che:
1) le spese debbono essere sostenute in un’unica soluzione ed in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva ovvero da un singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast;

2) il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o
documento commerciale, con indicazione del codice fiscale del soggetto che intende fruire
del credito;

3) il pagamento del servizio deve essere corrisposto senza l’ausilio, l’intervento o l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator.

Il comma 4, invece, dispone che il credito è fruibile esclusivamente nella misura dell’80 per
cento, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto mentre, il restante 20 per cento è
riconosciuto in forma di detrazione d’ imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte
dell’avente diritto.
Il comma 5 prevede che lo sconto sarà rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di
credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, con facoltà di successive
cessioni a terzi, anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché ad istituti di credito o intermediari finanziari.

All’ Agenzia delle entrate è demandato il compito di provvedere al recupero dell’importo corrispondente, maggiorato di
interessi e sanzioni.

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TEST SIEROLOGICI: come funziona e dove prenotare il test in Regione Lombardia

coronavirus test afp scaled
coronavirus test afp scaled

La Regione Lombardia ha aperto alla possibilità per i privati di effettuare i test sierologici per individuare gli anticorpi del Covid-19.

Come funziona

Sottoporsi al test, in via teorica, è semplice. Come per un normale esame del sangue è possibile prenotare le visite anche online e presentarsi presso i laboratori specializzato per effettuare il prelievo.

Già da oggi, ad esempio, sono aperti a queste analisi i presidi del gruppo Multimedica (San Giuseppe, Multimedica Sesto San Giovanni, Multimedica Limbiate e Multimedica Castellanza).

Il costo ovviamente varia da istituto a istituto: il centro medico Santagostino, ad esempio, farà pagare (in anticipo) 35 euro a test mentre nei laboratori del gruppo Synlab i prezzi vanno dai 40 ai 67,5 euro.

Una volta prelevato il sangue, la risposta arriva entro un paio di giorni.

Se il test è positivo?

La complessità subentra però nel passaggio successivo, ovvero nel caso in cui il test individui la presenza degli anticorpi e quindi faccia venire il sospetto di avere (o aver avuto) il virus.

A questo punto è obbligatorio fare un tampone per capire se si è contagiosi o meno: il testo sierologico infatti da questo punto di vista non dà risposte.

E come fare il tampone?

Quello che la delibera regionale sembra dire (ma non in modo chiaro, dicono gli addetti ai lavori) è che si debba proseguire privatamente.

Quindi i centri privati devono essere in grado di effettuare il tampone per tutti i sospetti positivi.

Chi può garantire il servizio?

La Regione impone che ognuno dei laboratori abilitati per l’analisi dei tamponi preveda una quota aggiuntiva di tamponi solo se dedicata per l’80 per cento al Servizio sanitario nazionale e per il 20 ad altri usi: significa che un laboratorio privato (sono attualmente 15 quelli che fanno parte della rete degli autorizzati) che oggi garantisce 1.000 tamponi alle Ats se deciderà di processarne 2 mila, dovrà fare in modo che 1.800 siano dedicati alle esigenze della Regione e solo 200 rivolti al libero mercato.

Un modo per assicurare al settore pubblico un aumento della potenza di processamento tamponi facendo leva sulle mire dei privati e per evitare che i test voluti dai singoli vadano a togliere ossigeno al sistema dei tamponi messo in piedi faticosamente dalla Regione in questi mesi. Un concetto sensato, soprattutto considerata la penuria di reagenti.

“Chi farà i test dovrà dare la possibilità di acquistare i tamponi e dovrà assicurarne una quota pari al 10 per cento delle persone a cui si farà l’esame sierologico”, spiega Dario Beretta presidente della Associazione degli ospedali privati della Lombardia.

Percentuale prevista anche per i casi di screening privati di comunità ristrette (come ad esempio i singoli comuni oppure le aziende) che piacciono di più al Pirellone rispetto ai test per i singoli.

Riflessioni

La prima conseguenza è che solo pochi operatori privati potranno fare il percorso test sierologico più tampone: tra questi sicuramente i grandi gruppi come il Centro Diagnostico Italiano, Cerba e Synlab (quest’ultima l’unica ad aver ufficializzato il servizio al momento) e chi sarà in grado di trovare accordi con laboratori anche al di fuori della regione. Non qualcosa di immediato.

Altro aspetto riguarda i costi che saranno tutti a carico del privato cittadino che si è voluto sottoporre al test, incluso il prezzo del tampone (62 euro). Nei test sierologici diffusi, quindi, la Lombardia sembra non credere fino in fondo.

Non a caso è stato lo stesso assessore regionale al Welfare Giulio Gallera a scoraggiarne l’uso: “Il test sul singolo cittadino in forma autonoma non è utile e genera false aspettative”. Una posizione che fa discutere ora che la situazione generale è in miglioramento ma ancora lontana da una soluzione.

Ieri sono stati 69 i morti e 394 i nuovi positivi: meno dei 614 di martedì ma con 10.919 tamponi effettuati, la metà rispetto a due giorni fa.

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BONUS BICI 500 EURO: ecco chi non potrà usufruire del buono

MILANO
MILANO

Non tutti potranno ricevere il bonus mobilità per acquistare bici e monopattini con uno sconto fino a 500 euro. Ecco chi è escluso dall’agevolazione.

Non tutti potranno richiedere il bonus fino a 500 euro per l’acquisto di bici, monopattini (elettrici e non) e servizi di scooter e bike sharing.

L’incentivo, chiamato bonus mobilità, è stato confermato nel Decreto Rilancio approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 maggio. Pensato in seguito all’emergenza coronavirus, per favorire gli spostamenti personali senza intasare i mezzi pubblici, oltre che per incentivare la mobilità eco-friendly, il bonus bici non spetterà a tutti: ecco chi è escluso dalla fetta di beneficiari.

Bonus 500 euro bici e monopattini: chi è escluso

Il bonus mobilità ha lo scopo di sostenere la mobilità ecologica e di non creare assembramenti sui trasporti pubblici, mossa chiave per evitare una nuova ondata di contagi.

Il buono è valido per l’acquisto di biciclette, monopattini e veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (per esempio segway, hoverboard e monowheel), e può essere utilizzato anche per i servizi di bike e scooter sharing.

Questo sarà retroattivo (cioè valido anche per gli acquisti effettuati dal 4 maggio 2020) e coprirà il 60% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 500 euro di sconto.
Stando all’art. 205 del decreto, dal titolo “Misure per incentivare la mobilità sostenibile”, non si può richiedere il buono mobilità:

  • se si è minorenni
  • se non si ha la residenza in capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia o nei Comuni con meno o fino a 50.000 abitanti
  • per l’utilizzo di car sharing (anche se elettrico)
  • più di una volta

Da chiarire ancora da quando sarà possibile richiedere il bonus, come fare la domanda e quali saranno le modalità per ottenerlo (se come sconto direttamente all’acquisto o come rimborso da richiedere conservando lo scontrino).

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AUTOCERTIFICAZIONE Addio, servirà solo se si esce dalla propria Regione

polizia controllo coronavirus blocco stradale
polizia controllo coronavirus blocco stradale

Coronavirus: dal 18 maggio restano congelati solo gli spostamenti tra regioni, anche nel caso di visite ai congiunti.

Nel prossimo Dcpm che dovrebbe essere emesso da Palazzo Chigi entro sabato per accompagnare le novità in arrivo dal 18 maggio, l’autocertificazione dovrebbe rimanere solo per chi dovrà raggiungere una Regione diversa da quella nella quale si trova.

Viaggi che è possibile fare già oggi per ragioni importanti. E’ possibile che da giugno i viaggi infra-regionali vengano autorizzati almeno fra le Regioni a basso tasso di contagi.

“Abbiamo avuto un incontro con le Regioni e il ministro Boccia – ha dichiarato Conte – Le Regioni ci hanno prospettato, quasi tutte, l’esigenza che gli  spostamenti interregionali rimangano congelati o limitati al massimo, almeno in questa fase. 

Ci avviamo a una ripartenza pressoché completa, è bene che non ci siano troppi trasferimenti interregionali che potrebbero condizionare una valutazione della curva epidemiologica”.

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In Lombardia sarà obbligatorio il controllo della temperatura corporea prima di iniziare il lavoro

lombardia temperatura al lavoro
lombardia temperatura al lavoro

In Lombardia arriva l’obbligo di “controllo della temperatura corporea da parte del datore di lavoro o di un suo delegato”

Il Presidente Attilio Fontana ha firmato l’Ordinanza regionale n. 546 del 13 maggio. Il provvedimento prevede alcune prescrizioni per i datori di lavoro, più restrittive di quelle statali, per garantire la tutela della salute in tutti i luoghi di lavoro in Lombardia (es. attività produttive, uffici, negozi, attività aperte al pubblico etc.).

Le misure sono valide dal 18 al 31 maggio

I datori di lavoro dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  1. Il datore di lavoro o un suo delegato deve sottoporre il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, al controllo della temperatura corporea. Questa operazione deve essere effettuata anche quando, durante l’attività, il lavoratore dovesse manifestare i sintomi di infezione respiratoria da COVID – 19 (es. tosse, raffreddore, congiuntivite). Se la temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso o la permanenza nei luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione devono essere momentaneamente isolate e non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede.
    Il datore di lavoro comunicherà tempestivamente tale circostanza, tramite il medico competente di cui al D.L. n.81/2008 e/o l’ufficio del personale, all’ATS territorialmente competente, la quale fornirà le opportune indicazioni cui la persona interessata dovrà attenersi.
  2. È fortemente raccomandato anche rilevare la temperatura dei clienti/utenti, prima dell’accesso. Con temperatura superiore a 37,5°, non sarà consentito l’accesso e la persona dovrà contattare il proprio medico curante.
  3. È fortemente raccomandato scaricare e utilizzare l’ app “AllertaLom, il questionario “CercaCovid” deve essere compilato quotidianamente da parte del datore di lavoro e da tutto il personale..
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Il Comune riattiva le telecamere nelle corsie preferenziali

TRAM E AUTOBUS
TRAM E AUTOBUS

Da lunedì 18 maggio a Milano saranno riattivate le telecamere che controllano gli accessi nelle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici.

Lo ha deciso il sindaco emettendo un’ordinanza, anche in vista delle ulteriori riaperture previste. “Sta aumentando il traffico veicolare ed è fondamentale e necessario proteggere il trasporto pubblico”, ha scritto l’assessore alla Mobilità Marco Granelli.

Con il graduale ritorno alla normalità, allo scadere delle misure emergenziali per contenimento della circolazione adottate contro la diffusione del virus COVID-19, cresce il traffico dei veicoli privati e si rende dunque necessario proteggere il trasporto pubblico.

Per questo l’Amministrazione ha emesso un’ordinanza che accompagna le aperture previste dalla prossima settimana: da lunedì 18 maggio saranno riaccese le telecamere che controllano le corsie preferenziali dei mezzi pubblici e sarà vietata la circolazione di tutti i mezzi non autorizzati.

Nei giorni scorsi AMAT, società per l’ambiente e la mobilità del Comune, ha rilevato che nel periodo compreso tra lunedì 4 e venerdì 7 maggio, prima settimana della cosiddetta Fase 2, si sono registrati, rispetto al periodo precedente in cui sono state vigenti le misure più restrittive, un incremento medio giornaliero della congestione pari a circa il 39% e un incremento medio giornaliero pari a circa il 79% degli accessi veicolari ai confini del centro abitato rilevati attraverso le telecamere di  Area B.

“Ci aspettiamo – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità – che a partire da lunedì, con le nuove aperture che saranno definite nei prossimi giorni dal Governo e dalla Regione, vi sia un nuovo incremento di traffico. Per noi è importante dare sempre la priorità al trasporto pubblico anche in considerazione della ridotta capacità di trasportare persone per le misure di contenimento. Vogliamo che bus e tram possano circolare in modo fluido e per questo tornano in vigore tutte le misure che regolamentano la circolazione nelle corsie riservate”.

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UNIVERSITA’: un piano da 16 milioni per la ripartenza di Statale, Politecnico e Bicocca

su 73
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Università: la fase 2 prevederà investimenti sulla sicurezza ma anche su strutture e didattica online destinata a proseguire oltre l’emergenza.

Termoscanner e pistole a infrarossi per rilevare la temperatura agli ingressi. Mascherine e guanti per migliaia di docenti, ricercatori e personale. Ma anche fondi per ammodernare le aule, moltiplicando il numero di postazioni per le lezioni e gli esami a distanza a disposizione dei professori.

L’epidemia da coronavirus ha un impatto notevole sugli atenei, che tracciano un primo bilancio delle azioni messe in campo per fronteggiare l’emergenza, la Fase 2. E i costi. Una spesa da oltre 16 milioni di euro solo nelle tre università pubbliche del capoluogo lombardo

Alla Bicocca sono già arrivati più di 30 mila dispositivi di protezione, 200 mila guanti usa e getta ed è stata avviata la gara per altre 200 mila mascherine. In questa prima fase della ripartenza la stragrande maggioranza dei 2 mila dipendenti lavora ancora in smart working.

Ma le protezioni, insieme al gel disinfettante, sono già a disposizione agli ingressi, dove i volontari della Croce rossa aiutano l’ateneo nel monitoraggio della temperatura di chi entra ed esce grazie a venti termometri a infrarossi. Nei 2 milioni di euro complessivi stanziati dalla Bicocca per l’emergenza Covid pesano però soprattutto i fondi destinati al potenziamento della didattica online, spiegano dall’ateneo, e al diritto allo studio. Hanno permesso di caricare in due mesi 34.500 videolezioni e di svolgere 140 sessioni di laurea online.

UNIVERSITÀ RIPARTENZA FASE 2 STATALENelle residenze universitarie durante il lockdown sono stati poi assicurati pasti gratuiti a chi è rimasto a Milano, i laureati fuori sede che non sono tornati dai genitori sono potuti rimanere nei pensionati senza pagare nulla. E sempre per chi vive nelle residenze sono state previste altre agevolazioni.

Otto milioni di euro l’investimento della Statale, dove è stato da poco approvato un nuovo sistema di tassazione (varato però prima dell’emergenza) “più equo e progressivo”. Durante la quarantena sono state dimezzate le rette per gli studenti rimasti nelle residenze. Ed è stato previsto uno sconto del 70 per cento per chi, durante l’emergenza, ha lasciato temporaneamente la propria camera. Sempre alla Statale si parla di 200 mila euro necessari al potenziamento tecnologico.

E se oggi l’università di via Festa del Perdono può contare su 11 aule con telecamera, a settembre si passerà ad averne 45 grazie a un investimento da 6,5 milioni di euro per ristrutturare le aule e rafforzare il fronte della didattica a distanza. Una modalità ormai destinata a convivere con le lezioni frontali (quando si potrà tornare a farle) anche dopo la pandemia.

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DECRETO RILANCIO: la nuova bozza ufficiale in versione PDF

1583651978058.jpg coronavirus  conte firma il decreto  chiuse lombardia e 14 province
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La riunione a Palazzo Chigi tra i vertici del Governo è stata convocata alle ore 17 di oggi, mercoledì 13 maggio 2020. A seguire, a termine dell’incontro si terrà la nuova conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Dopo tre giorni di tensioni e rinvii i nodi politici sono stati sciolti e il governo può finalmente annunciare un provvedimento monstre di aiuti per famiglie e imprese. Superati anche quasi tutti i problemi tecnici di copertura, sebbene il pacchetto lavoro non sia ancora completamente definito. Per trovare la quadra sui conti, però, sono saltati i premi da mille euro previsti per i medici e gli infermieri impegnati in corsia durante l’emergenza covid.

SCARICA LA BOZZA PDF DECRETO RILANCIO

La nuova bozza del “decreto Rilancio” (aggiornata alle ore 13 di oggi) include anche il complicato compromesso raggiunto in maggioranza sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri.

All’articolo 110 bis si parla infatti di “Emersione dei rapporti di lavoro” prevedendo che nei settori dell’agricoltura, assistenza alla persona e lavoro domestico gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto possano chiederne uno temporaneo della durata di sei mesi. Contemporaneamente può essere dichiarato un rapporto di lavoro irregolare (anche con italiani) oppure può essere concluso un contratto di lavoro subordinato. La presentazione dell’istanza di regolarizzazione comporta il pagamento di un contributo di 400 euro.

Stop alla rata Irap
Le imprese e i lavoratori autonomi con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni non sono tenute al versamento del saldo dell’Irap dovuta per il 2019 nè della prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto per il 2020. Rispetto alle vecchie bozze non c’è più il requisito del calo dei ricavi del 33 per cento per usufruire dello sconto.

Regolarizzazione di migranti, colf e badanti
I cittadini stranieri, con permesso di soggiorno scaduto al 31 ottobre 2019 potranno richiedere un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di 6 mesi per svolgere lavori in agricoltura o come colf e badanti. Nella sanatoria rientrano anche i lavoratori italiani impiegati illegalmente. Non potranno presentare istanza di regolarizzazione i datori di lavoro che siano stati condannati negli ultimi cinque anni, anche con sentenza non definitiva, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento di minori.
Cambia ancora il bonus vacanze
Altra norma protagonista del duello interno all’esecutivo giallorosso. Il tax credit è destinato alle famiglie con Isee non superiore a 40 mila euro (e non più a 50 mila) e potrà essere utilizzato dal 1 luglio al 31 dicembre 2020 per il pagamento dei servizi delle imprese turistico ricettive e dei bed and breakfast. Il credito massimo è di 500 euro per ogni nucleo, scende a 300 per due componenti e a 150 per i single, e sarà fruibile nella misura dell’80 per cento come sconto sul pagamento dovuto e per il 20 per cento in forma di detrazione in dichiarazione dei redditi.
Stop Imu per alberghi, stabilimenti e campeggi
Esenzione dalla prima rata dell’Imu in scadenza il 16 giugno per alberghi, stabilimenti balneari, termali, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù e campeggi, a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività.
Ecobonus al 110 per cento
Super sconto sui lavori di efficientamento energetico, messa in sicurezza anti sismica, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici. La detrazione al 110 per cento verrà rimborsata in 5 rate annuali per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Sarà possibile cedere l’agevolazione alle banche o ai costruttori.

Per l’ecobonus la condizione richiesta è il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio oppure il raggiungimento della classe più alta. La percentuale non sale invece per gli interventi sulle facciate dei palazzi, che restano quindi agevolati al (comunque conveniente) 90 per cento.
Risorse a fondo perduto per le imprese
Per le attività fino a 5 milioni di ricavi che hanno avuto un danno di almeno un terzo dei ricavi a causa dell’emergenza covid arrivano i ristori che verranno calcolati su tre percentuali, da applicare sulla differenza tra il fatturato di aprile di quest’anno e quello del 2019. Si tratta del 20% per i soggetti con incassi non superiori a 400 mila euro; il 15 per chi fattura sopra i 400 mila e il 10 per cento oltre un milione di euro.
Le risorse non saranno inferiori a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per gli altri soggetti e verranno accreditate direttamente dall’Agenzia delle entrate.
Sgravi del 30 per cento per investimenti nel capitale
Chi investe nel capitale sociale di una o più imprese con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro, aventi sede in Italia, o in stabili organizzazioni con sede nell’Ue, beneficerà di una detrazione del 30 per cento. La somma massima detraibile è di un milione di euro.
Il soccorso della Cdp
Nasce “Patrimonio destinato”: il piano della Cassa depositi e prestiti  per sostenere la patrimonializzazione e il rilancio del sistema economico produttivo italiano, rivolto alle aziende che fatturano più di 50 milioni di euro.
Nuovo piano di dismissioni immobiliare
Per razionalizzare le procedure di dismissione del proprio patrimonio la Difesa potrà alienare anche “in blocco” unità immobiliari libere e presenti in singoli comprensori rendendo più appetibile sul mercato commerciale un’offerta che sarà aperta direttamente a imprenditori e cooperative del settore.
Banche
Nell’ultima bozza resta il sostegno pubblico fino a 100 milioni di euro per gli acquirenti di piccoli istituti di credito posti in liquidazione coatta con asset da 5 miliardi di euro.

Serie A, la Lega propone il 13 giugno per la ripresa del campionato

C’è una data per la ripresa della Serie A. L’assemblea di Lega ha proposto il 13 giugno come giorno per la ripartenza del campionato, con l’obiettivo di chiudere la stagione entro il 2 agosto e poi pensare alle coppe europee. Il calendario prevederebbe di giocare ogni tre giorni, con pause solo per la disputa delle semifinali di ritorno e della finale di Coppa Italia, che potrebbero disputarsi rispettivamente l’1 e il 22 luglio. Il tutto è stato delineato mentre la Figc accettava formalmente il protocollo sanitario con le modifiche apportate dal Comitato Tecnico Scientifico e il ministro Spadafora dava il via libero definitivo agli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio.

Conferenza Conte oggi 13 maggio 2020: diretta tv e streaming

Grande attesa per l’incontro in programma stasera al quale, con buona probabilità, parteciperà anche il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Non appena arriverà l’ufficialità della conferenza stampa di Conte di oggi, 13 maggio, la redazione riporterà il link per seguire in live streaming l’incontro.

Per chi desidera seguire la conferenza stampa in televisione sarà possibile collegarsi su Rai 1 (qualora l’incontro si terrà durante il Tg1) o, in alternativa, sui canali come SkyTg24, RaiNews24 e TgCom24.

 

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Coronavirus Monza : nessun nuovo caso in città per la prima volta dopo più di due mesi

coronavirus monza zero contagi
coronavirus monza zero contagi

Monza, zero nuovi positivi al coronavirus tra lunedì e martedì

Ecco il messaggio del Sindaco di Monza Dario Allevi

Dopo tanta attesa quel giorno che tutti aspettavamo è arrivato: è oggi
Sono passate più di 10 settimane dall’inizio dell’epidemia in città e finalmente, per la prima volta, ATS mi ha comunicato che i nuovi contagi a #Monza nelle ultime 24 ore sono stati pari a ZERO!
Credetemi ho sperato tanto in questo risultato che voglio dedicarlo a tutti gli #infermieri, cui oggi ricorre la Festa e la Giornata Internazionale: una professione che, si sa, spesso sfiora la vocazione.
Senza retorica, senza ripetere frasi fatte su chi sono o non sono i veri eroi di questa lotta contro il #Covid19, dico semplicemente che molte delle storie a lieto fine dei malati che sono guariti saranno legate per sempre al volto o ad una parola di
incoraggiamento di un infermiere.
Per usare le parole di Papa Francesco, “i Santi della porta accanto”.

Da mercoledì Parco di Monza aperto per tre giorni di test

Tre giorni di test prima di pianificare una eventuale riapertura graduale dopo la chiusura imposta per l’epidemia di Covid-19. Da mercoledì, per tre giorni, fino a venerdì 15 maggio il parco di Monza riapre le porte ai visitatori che potranno accedere solo a piedi o in bicicletta.

Si tratta di uno “stress test”, come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso sindaco Allevi che aveva preferito mantenere chiusi i cancelli del polmone verde monzese in attesa di dati confortanti sull’andamento della curva epidemiologica. Si potrà accedere al Parco con l’obbligo di mascherina, da indossare sempre, ad eccezione del tempo di svolgimento di attività sportiva. L’area sarà aperta dalle 7 alle 20.30. L’accesso al Parco sarà consentito a pedoni e ciclisti che potranno entrare dai cinque varchi principali e dall’ingresso di Santa Maria delle Grazie. Accessibile anche il parcheggio di Porta Monza.

Sarà obbligatorio indossare la mascherina, che potrà essere tolta solo durante l’attività motoria, bisognerà mantenere un metro di distanza dagli altri, anche sulle panchine e due metri di distanza durante l’attività sportiva. Vietato utilizzare aree giochi, attrezzi sportivi, svolgere attività ludico ricreative, fare feste e pic-nic.

 
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LA ESSE : i nuovi negozi di quartiere lanciati da Esselunga, a Milano saranno almeno 5 entro fine anno

la esse negozi esselunga
la esse negozi esselunga

Esselunga lancia La Esse: 5 negozi a Milano entro la fine dell’anno

 

Nasce una nuova esperienza firmata Esselunga: un caffé con cucina per i tuoi momenti di pausa e un negozio per i tuoi acquisti quotidiani o per ritirare velocemente ai locker la spesa che hai fatto online scegliendo tra gli oltre 15.000 prodotti disponibili…proprio come se fossi in un grande superstore.

Ora il progetto guarda all’inaugurazione di almeno una decina di punti vendita entro la fine dell’anno, molti dei quali a Milano, la città che ha vissuto in modo più forte l’emergenza. Sono così ripartiti i cantieri in via Arco, in Via Melchiorre Gioia, in zona Magenta e in prossimità di Piazza Piola che porteranno quindi a cinque i nuovi store entro pochi mesi.

Il primo supermercato occupa una superficie di vendita di 850 mq e si sviluppa su 6 corsie. Gli store propongono i reparti serviti di gastronomia, panetteria e pasticceria Elisenda e a libero servizio di frutta e verdura, carne e pesce. Il negozio è dotato di casse tradizionali e self-checkout, e di un parcheggio. Anche in questo store, Esselunga sta adottando il servizio di consegna a domicilio e l’app ufirst, pensata per digitalizzare le code. Il negozio di Barzanò si estende, invece, su un’area di 1.480 mq, si sviluppa su 9 corsie e impiega 52 persone.

Le strutture sono state adattate per rispondere alle misure di sicurezza sanitaria necessarie in questa fase: tutti i dipendenti sono muniti di mascherine, guanti monouso e occhiali di protezione e sono state installate barriere in plexiglass alle casse. I clienti hanno a disposizione erogatori di gel igienizzante, guanti monouso e vengono distribuite mascherine a chi ne è sprovvisto. Infine, viene eseguita la misurazione della temperatura corporea all’ingresso.

Ogni supermercato che Esselunga apre dà lavoro a 150-200 persone. Anche questo è un segnale di fiducia per la ripartenza

Attualmente in città è possibile effettuare il servizio d’asporto presso il punto vendita in Corso Italia. All’interno dei nuovi punti vendita sarà presente anche un bar, ma la novità più grossa sarà quella inerente alla spesa online. Infatti, si potranno ordinare i prodotti da casa e ritirare la spesa nel punto vendita più vicino.

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RYANAIR riparte dal primo luglio con 1000 voli al giorno e obbligo di mascherina a bordo

ryanair ripartono i voli a luglio
ryanair ripartono i voli a luglio

Ryanair  :almeno mille voli giornalieri, coprendo  il 90% del proprio network

La data fissata è quella del primo luglio: da allora, se verranno revocate le restrizioni sui voli all’interno dell’UE,Ryanair ripristina il 40% dei suoi voli, oltre mille al giorno in tutta Europa, in vista delle vacanze estive. Tra le novità, obbligo di mascherina a bordo per passeggeri e personale dell’equipaggio e misurazione della temperatura in aeroporto. L’ad Eddie Wilson: “Così aiutiamo a riavviare l’industria turistica europea”.

La programmazione

«L’idea è volare meno volte al giorno ma in più località possibili», sintetizza O’Brien. I decolli in tutta Europa dovrebbero così salire attorno al migliaio ogni 24 ore. Una ripresa graduale che però, avverte il manager, dipende tutta dalle decisioni dei governi. Ad oggi infatti in Italia non ci si può spostare al di fuori della propria Regione se non per i motivi previsti dal dpcm. E in generale nel Vecchio Continente le restrizioni imposte rendono quasi impossibile muoversi. «Ma notiamo una convergenza sul 1 luglio come data di riapertura», dice. Non c’è il rischio che quel momento venga spostato più avanti e intanto Ryanair ha venduto biglietti su voli che non potranno essere operati? «A un certo punto bisogna pur iniziare a riaprire le attività», replica.

I clienti italiani

Barriere rimosse o meno O’Brien pensa che a trainare il trasporto aereo all’inizio saranno i collegamenti domestici. «Nelle ultime due settimane stiamo registrando un incremento di ricerche e prenotazioni degli italiani del Nord verso le località del Sud», rivela. Il piano nel nostro è di partire il 1° luglio con circa 2.000 voli alla settimana da/per l’Italia su un totale di 7.000 a livello di network complessiv. Ma le incognite non sono poche. Intanto il distanziamento sociale. L’Italia è l’unico che lo impone a bordo e questo costringe le compagnie che volano queste settimane a non vendere 1/3 dei sedili. Una misura che secondo O’Brien non ha senso. «Come fai a tenere distanti le persone 1-2 metri? Nemmeno bloccando il posto centrale della fila ci riesci: sono 45 centimetri, comunque insufficienti». Non solo. Secondo lui da un punto di vista sanitario è inutile. Per non parlare dell’aspetto economico: i vettori sarebbero penalizzati nei ricavi dovendo rinunciare al 33-35% degli introiti. «Sono sufficienti due misure: coprire bocca e naso e farsi controllare la temperatura del corpo».

 

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FASE 2: ecco le nuove misure che dovranno adottare ristoranti e Bar in servizio

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Fase 2, da lunedì 18 maggio si potrà tornare a mangiare nei ristoranti, ecco le regole da rispettare per riaprire in sicurezza.

Capienza prestabilita, prenotazioni obbligatorie, mascherine, plexiglass, gel igienizzanti e eliminazione del buffet e del menu’ cartaceo. Ecco tutte le nuove regole per bar e ristoranti dal 18 maggio.

Secondo la classificazione Inail il settore della ristorazione è ritenuto a rischio di aggregazione medio alto. Nulla sarà quindi come prima dell’emergenza Covid: la regola più importante sarà quella che imporrà agli esercenti di determinare un limite di capienza per i locali. Se ci sono andranno comunque privilegiati gli spazi aperti. La prenotazione sarà altamente consigliata.

Quattro sono i metri quadrati che ogni cliente dovrà avere a disposizione.

Due sono i metri di distanza che dovrà esserci tra un tavolo e l’altro. Per capire quante persone alla volta potranno entrare in un locale andrà quindi divisa la superficie per i quattro metri quadrati destinati a ciascun cliente, “Fatta salva la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie”, si legge nel “Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore della ristorazione”. Per le famiglie che siedono allo stesso tavolo dovrebbe bastare l’autocertificazione, ciò consentirebbe la riduzione della distanza tra un coperto e l’altro.

Saranno obbligatorie le mascherine per il personale di cucina, per quello che svolge il servizio nei tavoli per chi si occupa di amministrazione e sta alla cassa. Questa dovrà essere separata dal cliente con una barriera in vetro o plexiglass. I clienti ovviamente mentre mangiano non dovranno tenere la mascherina, protezione che invece sarà obbligatoria per andare i bagno o alla cassa.

fase 2 regole ristoranti e barLe altre norme di igiene da rispettare

Viene raccomandata una frequente igiene delle mani per i lavoratori, dispenser di gel igienizzante dovranno essere messi a disposizione anche per i clienti in più punti del locale.

Quando i clienti finiscono di mangiare il tavolo dovrà essere immediatamente igienizzato. Vanno evitati tutti quei contenitori riutilizzabili come saliere e oliere.  Allo stesso modo non potranno essere più utilizzati i menù cartacei.

Per evitare assembramenti il servizio a buffet è vietato. Le posate e le stoviglie dovranno essere sempre ben separate e mai condivise.

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Regione Lombardia lancia la banca del plasma iperimmune

coronavirus farmaco artrite gratis
coronavirus farmaco artrite gratis

La banca del plasma iperimmune: “Tutti i guariti Covid sono invitati a donare”

Regione Lombardia lancia la banca del plasma iperimmune. Ad annunciarlo l’assessore al Welfare Giulio Gallera che ha spiegato che “con le indicazioni del Policlinico San Matteo di Pavia verrà definito un protocollo per la donazione del sangue e del plasma in tutta la regione”. Il centro di Pavia e l’ospedale di Mantova sono stati i primi a sperimentare la terapia con il plasma iperimmune su 46 pazienti guariti dal coronavirus. E proprio dai “tanti guariti che abbiamo in tutta la regione – ha chiarito Gallera – verrà creata la banca del plasma iperimmune: ogni Asst chiamerà chi è guarito dal Covid19 e lo inviterà a donare il plasma”. Saranno circa 500 mila le persone che saranno testate. In un primo momento “sarà verificato il livello di immunità e di forza degli anticorpi nel loro plasma e una volta individuata la capacità, verrà loro chiesto di fare la donazione”.

Ridotta mortalità dei pazienti

“In altre parole – ha detto ancora Baldanti – da un decesso atteso ogni 6 pazienti, si è verificato un decesso ogni 16 pazienti. Contemporaneamente constatavamo – ha aggiunto – che i parametri erano migliorati al termine della prima settimana, così come la polmonite bilaterale, calata in maniera drastica”.

Questa strategia è stata utilizzata fin dall’inizio del secolo scorso ma ha ricevuto un crescente interesse nella terapia della MERS (Middle East Respiratory Syndrome da coronavirus), nella influenza aviaria (H1N1 e H5N1), nella SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) e nella infezione da Ebola.

Le tappe dello studio

“L’idea di effettuare questo studio – ha ricordato Nicora – è nata nella prima decade di marzo, tra la seconda e la terza settimana in cui il Covid 19 era presente in Lombardia”.

‘Nella prima decade di marzo – ha chiarito Nicora – quando è stato scritto il protocollo di studio, il Ministero della Salute Italiano il giorno 9 segnalava 8.514 persone positive, di cui il 59,2% ricoverati con sintomi, il 10,3% ricoverati in terapia intensiva; il 30,5% in isolamento domiciliare, il 9,9% guariti’.

I ricercatori hanno pensato quindi di studiare l’effetto della immunizzazione passiva somministrando anticorpi specifici contro il Coronavirus contenuti nel plasma ottenuto dai soggetti guariti.

Procedura per ottenere il plasma

“Una volta stabilito il plasma da raccogliere, bisogna raccoglierlo bene, in sicurezza – ha detto Cesare Perotti, Direttore servizio Immunoematologia Policlinico San Matteo Pavia – e in modo rapido. Possiamo fare tutto questo grazie ai separatori cellulari che sono delle apparecchiature in funzione in almeno 36 centri in Lombardia e quindi è una possibilità di raccolta molto vasta e molto ampia, però c’è un percorso, chi si siede a donare il plasma convalescente, quindi è guarito dalla patologia, deve garantire la sicurezza di avere in circolo questi anticorpi”.

 

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FASE 2: Il Governo dà l’ok dal 18 maggio a ristoranti, bar e parrucchieri ed estetiste

ristoranti milano
ristoranti milano

Svolta in vista per la fase 2. È iniziato alle 18.40  l’incontro in videoconferenza tra i presidenti delle Regioni e il governo, con il premier Giuseppe Conte e i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari Regionali Francesco Boccia. E sembra maturata l’intesa.

“Conte – dice il governatore ligure Giovanni Toti – ha accolto la richiesta di autonomia delle Regioni nella gestione della Fase 2. Dal 18 maggio si potranno quindi aprire le attività sotto la nostra responsabilità e in base alle esigenze del territorio. Il Governo farà le sue proposte che verranno integrate da quelle degli enti locali”.

Le regioni avranno la possibilità dunque di discostarsi dal quadro nazionale non più solo per restringere. Ma nello stesso tempo il governo potrà intervenire se i dati lo richiederanno per bloccare eventuali crescite dei contagi. Tra le attività che potrebbero riaprire in caso di dati compatibili ci sono il commercio al dettaglio, ristoranti, centri estetici, parrucchieri.

E’ quanto emerso nel corso dell’incontro tra governo e Regioni.

Le linee guida e i protocolli di sicurezza saranno indicati per ogni attività affinché possano riaprire nella massima sicurezza.

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PIANO CITY: Il festival diventa online in attesa di poter decidere una nuova data

Piano City Milano Castello
Piano City Milano Castello

Rinviata a data da destinarsi: la nona edizione di Piano City Milano, il festival di pianoforte con centinaia di concerti ed eventi diffusi in tutta la città, non si terrà come previsto dal 22 al 24 maggio a causa delle restrizioni imposte ancora dal perdurare della pandemia da coronavirus.

Le nuove date saranno presto comunicate: ma l’organizzazione del festival sta lavorando a un’anteprima online, un evento simbolico che si svolgerà proprio nelle date in cui avrebbe dovuto svolgersi Piano City.

Sulla pagina Facebook dell’evento la spiegazione: “Non vorremmo dirvi che siamo costretti a rinviare la nona edizione del festival ma, per la situazione che tutti conosciamo, stiamo lavorando con il Comune di Milano e con gli altri nostri partner, per riprogrammarla non appena potremo spostarci serenamente e stare insieme.

Vogliamo, però, anche dirvi che stiamo preparando una sorpresa per stringerci tutti, online, intorno alla musica, proprio nel weekend che ci avrebbe visto accogliervi in giro per la nostra bellissima Milano. A breve vi daremo tutte le informazioni”.

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GIORGIO ARMANI : ” è tempo di decisioni coraggiose, riporterò l’alta moda a Milano “

giorgio armani dona agli ospedali milioni di euro coronavirus scaled
giorgio armani dona agli ospedali milioni di euro coronavirus scaled

Armani porta l’Alta moda da Parigi a Milano

Giorgio Armani, ancora davanti a tutti, annuncia senza esitazioni il suo progetto post crisi. Lo stilista che è stato il primo a sfilare a porte chiuse non senza sollevare perplessità, ora nel comunicare il nuovo calendario del prêt-à-porter di settembre, informa che a gennaio porterà da Parigi a Milano il suo defilé di alta moda Armani Privé.

“E’ tempo di decisioni coraggiose. E a me piace far seguire i fatti alle parole. Perciò, dopo anni di sfilate a Parigi ho deciso di portare la mia alta moda a Milano”. Lo ha dichiarato Giorgio Armani in un’intervista a La Stampa. “Il prossimo gennaio – ha spiegato – inviterò clienti e stampa nella sede storica della Giorgio Armani, a Palazzo Orsini, in via Borgonuovo. E da giugno metterò a disposizione su appuntamento i servizi della sartoria”.

Si tratta, ha proseguito, di “una scelta coerente e pratica, nata dal desiderio di valorizzare il patrimonio del marchio, così come quello della città e del nostro Paese che sono strettamente legati. In questo, Milano potrà riavere un ruolo di prestigio internazionale. Spero che il mio esempio venga seguito anche da altri colleghi italiani che sfilano a Parigi. Sarebbe un’ottima occasione per fare squadra – ha concluso Armani – Cosa in cui noi, finora, non siamo stati bravi a fare come i francesi”.

A settembre il pret à porter uomo e donna

«Giorgio Armani ed Emporio Armani uomo e donna saranno presentate a settembre 2020 a Milano, secondo modalità in via di definizione — fa sapere la maison in una nota —. La sfilata Armani Privé verrà posticipata a gennaio 2021 e si terrà nella storica sede di Palazzo Orsini in via Borgonuovo a Milano. La collezione, che non avrà stagionalità, prevederà capi adatti all’inverno così come capi più leggeri per l’estate».

Inoltre lo stilista fa sapere che a partire da giugno 2020 metterà a disposizione delle clienti i servizi della sua sartoria: «un ampio repertorio di modelli, attuali e delle precedenti collezioni, riproposti e rivisti in base ai tessuti scelti e alle modifiche richieste». Gli abiti saranno presentati su appuntamento, come già avviene abitualmente in atelier.

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Asili nei condomini, autobus a due piani e musei aperti di notte : ecco le idee arrivate per la ripartenza di Milano

PIAZZA CASTELLO sforzesco
PIAZZA CASTELLO

LE IDEE PER LA RIPARTENZA INVIATE DAI CITTADINI MILANESI

La costruzione della Milano post coronavirus viene suggerita dai suoi abitanti, dovrebbero esserci vie dedicate alle biciclette, autobus a due piani come a Londra e i bambini potrebbero viaggiare su vagoni del metrò a loro dedicati o imparare in asili di condominio dove sarebbero le educatrici ad andare a domicilio nei cortili degli stabili più grandi. Una Milano che, almeno sfogliando l’album delle 1.800 idee arrivate sinora da quanti — e sono stati oltre mille — hanno risposto alla sfida lanciata loro dal Comune, avrebbe musei aperti anche la notte, distributori pubblici di mascherine ai bordi delle strade, orari differenziati per i parchi, piazze trasformate in drive-in per poter finalmente tornare al cinema o musica diffusa per fare meditazione. Ma soprattutto, dice l’assessore alla Partecipazione Lorenzo Lipparini, quella che emerge dai suggerimenti e dalle osservazioni inviate all’amministrazione è una “città pronta al cambiamento che, anche partendo da una situazione drammatica, ha voglia di immaginare un futuro diverso”.

Alcune trasformazioni della città sono già in corso . Come la pista ciclabile che sta nascendo solo con la segnaletica lungo corso Venezia. E come la delibera per dare la possibilità ai tavolini di bar e di ristoranti di spuntare all’aperto — “uno degli elementi portanti della strategia”, la definisce l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran — che giovedì sbarcherà in Consiglio comunale. Ma Palazzo Marino vuole costruirla anche con il contributo e “l’inventiva” dei suoi abitanti, la città che risorgerà dall’emergenza e dovrà convivere con il virus. Una chiamata di un mese, in questo momento: tanto durerà la richiesta di spedire osservazioni al piano. Ma che, spiega Lipparini, da giugno, “quando avremo la piattaforma per la partecipazione, diventerà strutturale e dinamica”. In dieci giorni di “sondaggio”, il Comune ha ricevuto, appunto, oltre 1.800 suggerimenti da un migliaio tra cittadini, professionisti, associazioni che hanno inviato progetti con tanto di allegati. E questi sono alcuni degli spunti — anche irrealizzabili — e le voci venute dal basso.

La maggior parte delle idee, ben 679  riguarda i tempi, gli spazi e i servizi. Anche se è la mobilità ad aver scatenato davvero il dibattito e ad aver polarizzato la discussione. Da una parte, c’è la città che spinge per muoversi in modo dolce e sostenibile, che propone di dedicare alcune strade solo a chi pedala o, come si legge in una scheda, di “creare sul modello della stazione Centrale di Amsterdam un silos per le biciclette a Rogoredo”. Dall’altra, chi teme di veder sottratto troppo spazio alle auto e di non saper più dove parcheggiare. Tanti invocano in modo trasversale la tecnologia: per dirigere le code, prenotare l’ingresso al parco o, addirittura, il viaggio in metrò. Un altro fronte caldo riguarda il lavoro, con 332 idee. “Per necessità visto che le scuole sono ancora chiuse o per aumentare la qualità della vita, moltissimi ci chiedono di continuare con il lavoro agile”, dice Lipparini. Tra chi vorrebbe Internet gratis per lo smart working e chi arriva persino a proporre di trasformare i padiglioni della Fiera in un gigantesco co-working.

Invece i bambini più piccoli come torneranno a giocare e a studiare? I suggerimenti vanno dall’asilo di condominio alla possibilità di abbattere i muri delle aule per farle diventare open space, fino alle scuole da riorganizzare con i turni. Qui si ritorna alla Milano che deve cambiare ritmo, per dirla con l’assessora Cristina Tajani. Una sfida che i milanesi sembrano pronti a cogliere. Almeno a leggere le proposte di chi vorrebbe far ripartire le attività per fasce orarie, dai musei da aprire di notte, ai parchi usati “dalle 6 alle 9,30 e dalle 19 alle 20” dai proprietari dei cani e per il resto della giornata da famiglie e sportivi.

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La mappa dei contagi coronavirus a Milano e nell’hinterland

contagi coronavirus mappa milano
contagi coronavirus mappa milano

La foto del virus a Milano: ecco la mappa dei contagi in città e nell’hinterland

La città ha cominciato in sordina e in poco tempo l’emergenza Covid-19 si è allargata toccando vari quartieri cittadini. Milano, che conta 1,4 milioni di residenti, accoglie quotidianamente un altro milione di pendolari. I più colpiti risultano essere i quartieri a Nord e le periferie rispetto alle zone centrali. In Centro si registrano invece pochi casi. Bresso è stato il primo focolaio dove oggi ci sono 293 contagi su 26mila abitanti. Poi è toccato ad Affori, Niguarda e Bruzzano, praticamente confinanti con Bresso. Come sottolineato da Repubblica, il virus è molto presente anche a Quarto Oggiaro, Crescenzago, De Angeli e Baggio.

L’Unità operativa di Epidemiologia dell’Ats metropolitana di Milano ha fotografato l’epidemia in città e nell’area metropolitana, andando a scovare i luoghi dove il Covid ha trovato casa e anche come è riuscito a insediarsi. Vittorio Demicheli, direttore sanitario di corso Italia ed epidemiologo della cabina di regia che monitora la Fase 2, ha spiegato che “Rispetto ad altre grandi città europee, Milano ha retto, anche grazie al lockdown che ha permesso di ridurre gli spostamenti e l’utilizzo del trasporto pubblico. Nelle epidemie è come se si raggiungesse una soglia, oltre la quale i contagi avanzano in modo rapido, esponenziale: a Milano quella soglia, per fortuna, non è stata ancora raggiunta. Non è detto, però, che questo non avvenga in futuro: per questo la guardia non si deve abbassare, la situazione rischia di essere ancora in bilico“.

mappa dei contagi coronavirus milano

In poco tempo il virus ha raggiunto Milano

In Regione il coronavirus continua a esserci. La mappa disegnata rende bene l’idea. Differenti le fasce di contagio a seconda dei quartieri, ognuna di colore diverso, creata sulla base del codice di avviamento postale dei contagiati. Si parte da un giallo chiaro che appare dal mese di gennaio, nell’area metropolitana e lodigiana, per passare poi, tra il 17 e il 18 febbraio, a un rosso scuro, esattamente due giorni prima della diagnosi di contagio del paziente 1 a Codogno, nella provincia di Lodi. Il colore rosso medio compare man mano a macchia di leopardo, fino a raggiungere la città all’inizio di aprile, toccando Baggio, De Angeli, Affori, Niguarda, Comasina, Crescenzago, Quarto Oggiaro.

In poco tempo, proprio a Milano, i positivi raggiungono un tasso compreso tra 7 e 10 casi ogni mille soggetti. Lorenteggio, Sant’Ambrogio, Chiesa rossa, Navigli, Tibaldi, corso Lodi, Corvetto, Calvairate, Santa Giulia, Porta Romana, Forlanini appartengono invece alla fascia tra 6 e 7 casi ogni mille persone. Tra 4,5 e 6 casi ogni mille abitanti si colorano di arancio chiaro Città studi, Porta Venezia, Parco Lambro e Lambrate, Garibaldi-Repubblica e Centrale, il Portello, Paolo Sarpi, il Gallaratese, San Siro e il Parco Trenno. Centro storico, corso Magenta, via Padova e il quartiere Adriano non vengono quasi toccati dall’emergenza.

In Centro città pochissimi casi

Carlo La Vecchia, epidemiologo della Statale ha spiegato che “ad essere risparmiate maggiormente sono le classi economicamente più agiate che vivono in centro cosa che ci aspettavamo perché succede spesso durante le epidemie. L’altro aspetto che si evince è che sono colpiti i quartieri nord, che sono a contatto con zone produttive, anche legate alla bergamasca, e anche questo potevamo aspettarcelo”. Oltre a Bresso, anche Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni registrano un grande numero di contagi. La Vecchia ha detto di non aspettarsi una seconda ondata a breve termine. Qualora ve ne fosse un’altra a lungo termine saremmo comunque più preparati ad affrontarla rispetto al passato.

 

SITUAZIONE CONTAGI CORONAVIRUS

aggiornamento a domenica 10 maggio ore 18.00

– i casi positivi sono: 81.507 (+282)
ieri: 81.225 (+502)
l’altro ieri: 80.723 (+609*) ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati l’altro ieri

– i decessi: 14.986 (+62)
ieri: 14.924 (+85)
l’altro ieri: 14.839 (+94)

– in terapia intensiva: 348 (+18)
ieri: 330 (-70)
l’altro ieri: 400 (-80)

– i ricoverati non in terapia intensiva: 5.428 (-107)
ieri: 5.535 (-167)
l’altro ieri: 5.702 (-146)

– i tamponi effettuati: 485.134 (+7.369)
ieri: 477.765 (+11.478)
l’altro ieri: 466.287 (+10.993)

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CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO: cosa prevederà il Decreto Rilancio di Maggio 2020

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1583651978058.jpg coronavirus conte firma il decreto chiuse lombardia e 14 province

Continua il lavoro del Governo sul testo del Decreto Rilancio, già Decreto Maggio ed ex Decreto Aprile, che dovrebbe vedere la luce nelle prossime ore. Proseguono quindi anche discussioni e limature sui singoli provvedimenti annunciati, che dovrebbero avere l’obiettivo di risollevare l’economia italiana dalla crisi scatenata dalla pandemia Covid19.

Se il primo documento circolato giorni fa nelle redazioni dei giornali conteneva, in 770 pagine, le proposte dei singoli Ministeri e note della Ragioneria, l’ultima bozza comprende 258 articoli e alcune novità rispetto alla versione precedente. 

Contributi a fondo perduto per le imprese

Una delle principali riguarda, in particolare, i discussi contributi a fondo perduto destinati alle imprese provate dal lockdown. Stando all’ultima bozza, il provvedimento dovrebbe avere come beneficiari soggetti titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo con partita Iva, con ricavi fino a 5 milioni di euro. 

Per ricevere l’aiuto a fondo perduto, oltre al limite finanziario, le imprese dovranno garantire che il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 siano “inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019”. In pratica, si dovrà dimostrare che la condizione economica dell’impresa è fortemente peggiorata nei mesi della pandemia. 

Il contributo verrà determinato “applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019”.

A ricavi non superiori a 100mila, 400mila e 5 milioni di euro, rispettivamente, corrispondono percentuali del 25%, del 20% e 15%, sempre nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del Decreto.

Credito di imposta dell’80% per riaprire in sicurezza

Altro provvedimento che dovrebbe favorire la ripartenza delle attività economiche presente nella bozza, un credito d’imposta dell’80%, che può arrivare a un massimo di 80 mila euro, da destinare alle spese di investimento necessarie per riaprire in sicurezza. Si potrà usufruire della misura, quindi, per provvedere a tutti gli adeguamenti necessari al rispetto delle misure di contenimento del virus e alle indicazioni sanitarie: per esempio, la messa a norma di studi medici, ingressi e spazi comuni, mense, il rifacimento di spogliatoi, l’acquisto di arredi di sicurezza, di tecnologie per l’attività lavorativa o di apparecchi per misurare la temperatura dei dipendenti. 

Ecobonus

Torna sul tavolo l’ecobonus, nella forma di un superbonus edilizio per gli interventi di riqualificazione energetica o il rifacimento di facciate (a condizione che nel pacchetto sia compreso uno dei seguenti interventi: cappotto termico dell’edificio, caldaia a condensazione o caldaia a pompe di calore). Lo sconto sarà del 110%. La novità introdotta è la possibilità di cessione del credito a banche o alle imprese che realizzano i lavori.

Clausole di salvaguardia, sugar e plastic tax

La bozza conferma la cancellazione delle clausole di salvaguardia, che avrebbero previsto l’aumento di Iva e accise dal 2021, e il rinvio di sugar e plastic tax al prossimo anno. 

Scadenze fiscali rimandate

Rimandate parecchie scadenze fiscali: slittano al 16 settembre i versamenti di Iva, ritenute d’acconto, contributi previdenziali e Inail, atti di accertamento, cartelle esattoriali, rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio e avvisi bonari. Si potrà effettuare i pagamenti in unica soluzione oppure in quattro rate di pari importo.

Reddito di emergenza

Novità anche sul reddito di emergenza, punto che ha letteralmente spaccato la maggioranza, tra il Movimento Cinque Stelle che avrebbe voluto renderlo una misura più strutturale e il Pd che avrebbe voluto limitarlo a un provvedimento una tantum. Si sarebbe optato, stando alla bozza, per liquidarlo in due quote tra i 400 e gli 800 euro, in base alle esigenze, e potrà andare a chi non ha diritto a ricevere altri sussidi. Il limite Isee previsto è di 15mila euro e quello patrimoniale è entro i 10mila euro, che potrebbe essere portato a 25 mila in caso di famiglie con disabili.

Bonus vacanze

Confermata l’idea del bonus vacanze, fino a 500 euro, per le famiglie con un reddito ISEE non superiore ai 35.000 euro. Il credito, che sarà di 150 euro per le famiglie con una sola persona e di 300 euro per i nuclei di 2 persone, dovrà essere utilizzato da un solo componente della famiglia in un periodo compreso tra il primo luglio e il 31 dicembre 2020. Quanto all’erogazione, per il 90% sarà sotto forma di sconto e per il 10% di detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Colf e badanti

A lavoratori domestici e badanti con uno o più contratti di lavoro, al 23 febbraio 2020, per un monte orario superiore alle 10 ore settimanali, si riconosce un’indennità mensile di 500 euro per i mesi di aprile e maggio 2020. I lavoratori non devono però essere conviventi con le famiglie, devono essere rimasti esclusi dalle altre indennità previste dal Dl Cura Italia e non devono essere titolari di pensione.

Premi operatori sanitari e Iva sulle mascherine

Confermati anche i premi per gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri in prima linea nell’emergenza sanitaria. Il contributo ha un valore massimo di 1000 euro, ma le Regioni avranno la facoltà di incrementare i fondi della contrattazione integrativa. Tra le novità dell’ultima ora c’è anche l’azzeramento dell’Iva sulle mascherine per la durata di tutta l’emergenza, mentre poi sarà ridotta dal 22% al 5%. 

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BONUS VACANZE: a chi spetta e come funzionerà tecnicamente il tax credit vacanze

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Il Bonus Vacanze sarà utilizzabile dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, da un solo componente per nucleo familiare, e sarà pari a max 500 euro per famiglia. La misura del credito è di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti da una sola persona.

Lo sconto applicato sarà poi rimborsato al fornitore dei servizi turistici sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione.

Oltre a un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2020 per la concessione di contributi per le imprese ricettive, delle aziende termali e degli stabilimenti balneari, per sostenere le imprese del settore turistico nelle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, e di adeguamento degli spazi conseguente alle misure di contenimento contro la diffusione del Covid-19, nella parte relativa alle ‘Misure per il turismo e la cultura’ viene confermato il ‘Tax credit vacanze’.

Per il rilancio dei flussi turistici viene istituito un ‘Fondo per la promozione del turismo in Italia’, con una dotazione di 30 milioni di euro per l’anno 2020. Coldiretti calcola che per effetto della pandemia e del lockdown ci sono 81 milioni le presenze turistiche perse durante i tre mesi di primavera: i turisti che di solito arrivano a ridosso dei ponti per le festività di Pasqua, Festa della Liberazione, 1 maggio, soprattutto dall’estero, quest’anno non hanno viaggiato.

Il premier Giuseppe Conte in un’intervista sul ‘Corriere della Sera’ di oggi ha invitato gli italiani a trascorrere le vacanze in Italia, e le agevolazioni per le vacanze vogliono essere un incentivo per rimettere in moto il settore: “Quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città”.

Come funziona il tax credit vacanze

Tax credit per le vacanze in Italia per le famiglie con Isee fino a 40mila. E’ una delle novità contenute in una nuova bozza del decreto Rilancio, ancora in fase di lavorazione. Il bonus resta di 500 euro a famiglia (300 se i componenti sono due, 150 per una persona sola), da spendere in imprese turistico-ricettivo o b&b. Sarà fruibile all’80% come sconto sul prezzo ( a fronte di fattura elettronica o documento in cui compaia il codice fiscale del destinatario) e per il 20% come detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.

Tale credito è utilizzabile dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, da un solo componente per nucleo familiare, e sarà pari a 500 euro per famiglia: “La misura del credito è di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti da una sola persona”.

Il credito sarà composto per l’80 per cento dallo sconto sul corrispettivo dovuto, “anticipato dai fornitori presso i quali la spesa è stata sostenuta”, e per il 20 per cento verrà corrisposto in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte del cittadino che lo richiede.

Sarà l’Agenzia delle entrate, sulla base dei dati forniti dall’INPS, a individuare i nuclei familiari e le modalità di rimborso dello sconto sul corrispettivo dovuto ai fornitori dei servizi.

Lo sconto in questione è rimborsato al fornitore dei servizi “sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, con facoltà di cessione ai propri fornitori di beni e servizi ovvero ad altri soggetti privati, nonché a istituti di credito o intermediari finanziari”.

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