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martedì, Agosto 5, 2025
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LOMBARDIA: ecco perchè potrebbe rimanere arancione nonostante i dati in calo

San Babila 3 2 1
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Con gli ultimi dati del bollettino sul coronavirus che indicano ancora dati bassi di contagio (76 i nuovi casi) in Basilicata, la regione lucana potrebbe essere la prima “bianca” d’Italia nel giro di un mese.

Per il momento, però, dovrebbe restare ancora gialla. Ma altre regioni, quando si sapranno i dati del monitoraggio dell’Iss, venerdì 29 gennaio, si apprestano a cambiare colore: tra queste Veneto, Emilia Romagna e Calabria, che potrebbero diventare gialle.

In ballo non c’è solo la flessione della curva del contagio e in base alle norme attuali, non si può migrare dalla zona rossa alla arancione o dalla arancione alla gialla prima di due settimane.degli ospedalizzati, ma anche un eventuale cambiamento di alcuni parametri che stabiliscono il grado di rischio di un’area geografica.

Ecco perché, qualora i dati fossero soddisfacenti, potrebbero arrivare le nuove ordinanze del ministero della Salute, eventualmente in vigore già dalle 24 ore successive, quindi da domenica 31 gennaio 2021.  Quello che accadrà dal weekend in avanti non lo sa nessuno. Ottimismo in Veneto e Piemonte, spera nel giallo anche la Lombardia, anche se è tutt’altro che scontato.

La Sicilia spera di uscire dalla zona rossa, ma non ci sono certezze in merito.

Sicilia e provincia di Bolzano, le uniche due regioni in rosso, puntano al passaggio in zona arancione, forti dei segnali incoraggianti che arrivano dalla curva dei contagi e dei ricoveri, con Rt in calo in entrambi i casi (soprattutto a Bolzano – sotto 1), anche se il livello di rischio resta alto.

Le regioni in zona arancione

Sono  14 le regioni in zona arancioneLombardia, Emilia Romagna, Marche, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Liguria, Abruzzo, Umbria, Calabria, Lazio, Puglia e Sardegna.

Nell’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (periodo 11-17 gennaio), quasi tutte hanno un quadro in miglioramento, che se confermato anche questa settimana le porterebbe nella zona gialla.

Unica regione a rischio è l’Umbria, che potrebbe fare un passo indietro nella zona rossa.

Anche se Lombardia, Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, e Abruzzo, che sono in arancione dal 15 gennaio, la scorsa settimana avevano dati da giallo, anche se la flessione dovesse essere confermata potrebbero restare in arancione perché non sono ancora passati i 14 giorni, stabiliti dall’ordinanza, di permanenza a un livello di rischio inferiore.


LE IPOTESI PER LE ALTRE REGIONI:

La Sicilia verso la fascia arancioneQuanto alle due in rosso, Bolzano e la Sicilia, solo quest’ultima potrebbe passare alla zona con meno restrizioni: l’Rt, ha spiegato l’assessore alla Salute Ruggero Razza, è in calo e i parametri dei posti letto in terapia intensiva e area medica sono sotto la soglia critica.

Liguria e Veneto potrebbero diventare gialle Delle 14 arancioni, la Liguria potrebbe diventare gialla (Rt a 0,94 e rischio basso), così come il Veneto, che ha oggi un Rt, ha detto Luca Zaia, a 0,62.

PIEMONTE – In Piemonte è calato il numero di ricoverati negli ospedali e la zona gialla può ragionevolmente essere realtà a partire da domenica.

VALLE D’AOSTA – La Valle d’Aosta è pronta a tornare ‘zona gialla’: nella settimana dal 18 al 24 gennaio secondo dati sono stati rilevati 80 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. L’indice Rt, inoltre, è sceso a 0.80.

SARDEGNA – La Sardegna punta al giallo, quindi senza attendere le due settimane “di rito”.

UMBRIA – L’Umbria dovrebbe restare in zona arancione, anche se corre il rischio di passare in zona rossa dato che il valore dell’Rt sfiora 1 e registra un rischio complessivo alto per la terza settimana consecutiva.

PUGLIA – La Puglia, in zona arancione, potrebbe essere una delle regioni a non cambiare colore perché non ha registrato grandi flessioni dell’indice Rt.

TOSCANA – Anche la prossima settimana la Toscana dovrebbe rimanere in zona gialla.

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Cesano Boscone è il comune più green!

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Il Comune di Cesano Boscone vince il primo premio di Let’s Green!, il concorso ideato e promosso dal Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che ha lanciato l’iniziativa con l’obiettivo di premiare le pratiche virtuose che hanno a cuore l’ambiente in cui viviamo.

Cesano Boscone: comune più green

Un gran riconoscimenti quello ricevuto dal comune di Cesano Boscone che ha sempre una particolare attenzione all’ambiente. Non solo una bella nomina, ma l’amministrazione comunale si aggiudica un premio del valore di 40.000 euro che verrà utilizzato per la ristrutturazione di un edificio pubblico, a beneficio di tutta la comunità.

Cesano Boscone entra così nella classifica dei comuni più green della Città metropolitana di Milano grazie all’impegno e alla partecipazione di cittadini, scuole e associazioni che hanno testimoniato con i loro progetti e iniziative le piccole grandi azioni sostenibili per salvaguardare il territorio milanese e non solo.

Il contributo di 40.000 euro, che verrà erogato nel corso del 2021, è pensato per riqualificare un edificio destinato alla collettività secondo i più moderni parametri di sostenibilità ambientale richiesti dalle recenti normative. Un ottimo risultato che porterà un miglioramento a livello urbano e, soprattutto, nella qualità di vita delle cittadine e dei cittadini di Cesano Boscone.

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Giorgio Armani presenta “Omaggio a Milano” la sua nuova collezione Privé 2021

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Con un atto di amore per la città, lo stilista ha scelto e continua a scegliere Milano

Una sfilata senza pubblico, impossibilitato dal riempire palazzo Orsini a causa delle regole anti contagio, per presentare (online) la nuova collezione Privé di Armani, intitolata “Omaggio a Milano”.

“La moda è radicata nella storia della moda. Rappresenta l’apice della creatività e dell’abilità sartoriale, ma è un mondo accessibile solo a pochissimi. Oggi, attraverso la democrazia di Internet, siamo in grado di offrire a tutti un posto in prima fila” -così Giorgio Armani commentando la sua nuova collezione Privè.

La nuova collezione di Re Giorgio vuole invitare il pubblico a mantenere un contatto con la vera bellezza, con colori e abiti colorati e leggeri, per provare a vivere – seppur per qualche istante – un momento sereno, restando in attesa di un completo ritorno alla normalità.

 

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PREMIO BAGUTTA 2021: Fontana conquista la giuria con “Prima di noi”

Foto Fontana imagefullwide
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PREMIO BAGUTTA 2021: Fontana conquista la giuria con “Prima di noi”

PREMIO BAGUTTA 2021: Fontana conquista la giuria con "Prima di noi"

Giorgio Fontana con “Prima di noi” (896 pagine, 22 euro), edito da Sellerio, è il vincitore dell’edizione 2021 del Premio Bagutta. Lo ha deciso la giuria presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, segretario Andrea Kerbaker e composta da Rosellina Archinto, Silvia Ballestra, Eva Cantarella, Elio Franzini, Umberto Galimberti, Ranieri Polese, Elena Pontiggia, Enzo Restagno, Mario Santagostini, Alessandra Tedesco, Valeria Vantaggi e Orio Vergani, con l’innesto di Davide Mosca, che è entrato a farne parte da quest’anno per rappresentare il mondo dei librai in un momento per loro così complesso.

PREMIO BAGUTTA 2021: Fontana conquista la giuria con "Prima di noi"
PREMIO BAGUTTA 2021: Fontana conquista la giuria con “Prima di noi”

Un libro impegnativo, ambizioso, non solo per la mole considerevole (quasi 900 pagine), Prima di noi racconta la storia di 4 generazioni che si succedono in Italia dall’inizio del secolo scorso fino a pochi anni or sono. Per definirlo, molti recensori hanno usato un termine che non si vedeva da anni: “saga“. E in effetti il romanzo è proprio una saga quasi d’altri tempi, divisa in quattro generazioni, di cui l’autore ripercorre la storia mettendo insieme i frammenti con una apprezzabile capacità compositiva. Da Caporetto al decennio appena trascorso, dal Friuli alla Lombardia, all’Europa, il racconto si snoda nel tempo e nello spazio sostenuto da una scrittura sempre all’altezza. Un risultato che i baguttiani, tradizionalmente attenti allo stile, giudicano ancor più godibile se si considera la giovane età dello scrittore: classe 1978, Fontana ha appena compiuto i 42 anni.

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Stazione Centrale Milano : arriva il giardino dedicato ai bambini in Piazza Luigi di Savoia

STAZIONE CENTRALE
STAZIONE CENTRALE

Al via i lavori per la realizzazione dell’area giochi per i più piccoli

Milano, Piazza Luigi di Savoia cambia volto e diventa la piazza dei più piccoli. Dopo gli interventi di riqualificazione dell’area esterna alla stazione, con i nuovi dehor, con le nuove attività a servizio del quartiere e della città,  i marciapiedi più larghi e il riordino degli spazi dedicati ai bus, sono partiti i lavori per la realizzazione di un nuovo giardino completamente dedicato ai bambini fino ai 12 anni e ai loro accompagnatori.

La progettazione è frutto del percorso di ascolto e condivisione di “Cantiere Centrale” aperto dal Comune assieme a Grandi Stazioni Retail, alle associazioni e al Municipio 2.
L’intervento verrà realizzato da Grandi Stazioni Retail e finanziato con 300mila euro di contributi aggiuntivi, così come previsto dalla convenzione per la realizzazione del Mercato Centrale negli spazi di piazza Quattro Novembre.
Le opere verranno realizzate su una superficie di oltre 4.000 metri quadrati, di proprietà di Sistemi Urbani, nella stessa zona in cui, negli anni ’30 del secolo scorso, era stata pensata l’area verde della stazione. L’intervento sarà concluso in primavera.

LA POLEMICA PER GLI EPISODI DI DEGRADO DELLA STAZIONE

Ad intervenire subito dopo l’annuncio di Maran è stata l’europarlamentare e consigliere della Lega Silvia Sardone, che ha fatto notare: “Siamo nella zona più pericolosa e a più alto tasso di delinquenza di Milano e la sinistra cosa fa? Anziché ripulire l’area da clandestini, rapinatori, spacciatori e gentaglia varia, tutti extracomunitari accolti con tanto buonismo, pensa di invitare bimbi e genitori in questo inferno dantesco“. Secondo Sardone, quella dell’assessore è “una follia“.

Diversa invece la visione di Maran, che considera la trasformazione della piazza di fronte alla Centrale in area dedicata ai bambini “un modo per consentire di riappropriarsi di alcuni spazi che, come spesso capita in tutto il mondo in prossimità delle stazioni, restano vittime del degrado, peraltro in una zona che ha poche aree gioco per i bambini”. L’assessore ha infine aggiunto: “Sembra una ‘pazza idea’ portare un progetto del genere lì, però forse è proprio nei luoghi che vuoi cambiare molto che ha senso osare, quindi ci proviamo“. Nel 2019 erano state proposte tre opzioni per la creazione della nuova area, una a tema sportivo, l’altra con giochi particolari legati alla natura e la terza (quella approvata) pensata per i bimbi più piccoli.

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Coronavirus : in Lombardia l’11% degli infermieri rifiuta il vaccino

VACCINI
VACCINI

In Lombardia l’11% del personale sanitario non ha aderito alla campagna di vaccinazione anti-Covid. E’ quanto si evince dai dati forniti dall’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, rispondendo in commissione Sanità alla domanda del consigliere di Azione Niccolò Carretta sulla percentuale dei sanitari lombardi ‘no-vax’.

“Il personale sanitario – ha risposto Moratti – ha aderito per l’89%, gli operatori non sanitari per l’83%, gli ospiti della Rsa per il 91% e gli operatori Rsa per l’82%”.

Vaccini:  fase 1 in Lombardia si chiuderà il 5 marzo

Se non dovessero intervenire modifiche nel piano consegne, potremo avere il completamento della fase 1 per il 5 marzo“. Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare, Letizia Moratti, intervenendo in commissione Sanità sulle vaccinazioni anti-Covid. Dal 5 marzo potrà quindi partire la fase 1 bis sulla quale, ha detto la Moratti, “ci stiamo confrontando con la struttura commissariale in funzione degli indirizzi nazionali e in relazione alle effettive dosi disponibili”. Tra le categorie inserite in questa fase, ha specificato l’assessore, ci “sono la residenzialità psichiatrica, l’assistenza domiciliare, i centri diurni, i farmacisti, le confprofessioni (dentisti, odontoiatri), la sanità militare e la polizia di stato, gli ambulatori accreditati, i medici liberi professionisti e gli informatori scientifici del farmaco”.

Quindi, sempre se verranno rispettate le consegne, la fase 1 bis “dovrebbe chiudersi intorno al 25/26 marzo e da quel momento potrebbe partire la fase 2 che riguarda gli ultra ottantenni, che sono circa 700mila, le persone che vanno dai 60 ai 79 anni, che sono 2 milioni, i cronici e fragili indipendentemente dall’età”. Letizia Moratti ha quindi evidenziato come al momento i ricoverati con sintomi Covid in Lombardia sono 4.659 a fronte di 5.302 posti letto dedicati, mentre in terapia intensiva sono ricoverati 451 pazienti, dei quali solo 392 sono ancora positivi al Covid mentre gli altri 59, pur necessitando di cure intensive, si sono negativizzati. Al 26 gennaio sono state effettuate in Lombardia 246.271 vaccinazioni a fronte di 305.820 dosi consegnate, pari al 78,5%.

BOLLETTINO CONTAGI DI MERCOLEDI’ 27 Gennaio

Sono 15.204 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 10.593). I tamponi oggi sono stati 293.770  e i morti 467

In Lombardia sono stati registrati 2.293 nuovi casi di Coronavirus su 44.809 tamponi effettuati, con una percentuale di positivi del 5,1 per cento.

 

 

 

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UCI CINEMAS MILANO: da multisala a maxi centri vaccinali, parte la proposta

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Da multisala a maxi centri vaccinali: la pandemia cambia i cinema Uci di Milano

Gli Uci Cinemas di Milano potrebbero diventare dei maxi centri vaccinali.

La proposta è stata messa nero su bianco dalla società attraverso un comunicato diramato nel pomeriggio di martedì 26 gennaio.

Uci cinema, infatti, ha detto che sta contattando “le autorità sanitarie regionali e locali per aprire loro le porte delle multisale del Circuito, in modo che possano essere utilizzate come ulteriori sedi nella campagna di vaccinazione”.

L’azienda ha messo in evidenza i diversi punti di forza delle proprie strutture (solo a Milano ce ne sono sei, tutte distribuite in diverse zone della città). Le sale sono spaziose, arieggiate e condizionate. Non solo: “Sono ben collegate con i trasporti pubblici e sono dotate di aree di parcheggio, dato che la maggior parte sono situate in centri commerciali”, ha sottolineato l’azienda che, inoltre, si è detta disponibile ad adattarle “alle eventuali altre necessità specifiche che il processo di vaccinazione richiede”.

Non solo, Uci ha evidenziato che i cinema dispongono della capacità elettrica necessaria per gestire la cura dei pazienti e fornire l’energia richiesta dai congelatori per il mantenimento dei vaccini.

Un precedente europeo

In altri paesi il gruppo Odeon Cinemas, società a cui appartiene Uci, ha già firmato accordi con i rispettivi enti competenti per dare il proprio contributo in questo processo. Uci in Italia conta 42 strutture per un totale di 433 schermi, l’azienda ha precisato che “potrebbe sostenere la maggior parte delle Regioni”.

Odeon Cinemas Group è il più importante circuito cinematografico europeo e fa capo alla società AMC Entertainment Holdings.

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PFIZER ritarda, lo Stato vira su Reithera e investe 81 milioni sul vaccino italiano

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Tutto è pronto per la fase 2 delle sperimentazioni del medicinale made in Italy.

L’Italia, come altri Paesi europei, è alle prese con i ritardi nelle consegne dei vaccini anti-coronavirus. Prima Pfizer e poi AstraZeneca hanno comunicato in maniera unilaterale alcuni cambi di programma negli stock in arrivo in queste settimane. Decisioni che hanno scatenato tensioni, con il governo italiano che si è detto pronto a ricorrere anche alle vie legali, e virare su una soluzione interna, il vaccino italiano.

Lo Stato punta sul vaccino italiano di ReiThera e scommette sul nostro prodotto investendovi 81 milioni di euro.

Lo Stato crede nel vaccino italiano ReiThera

Invitalia acquisirà una partecipazione del 30% della società in seguito a un aumento del capitale di Reithera: si tratta di un finanziamento industriale e di ricerca pari a 81 milioni di euro. Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni, andrà alla Ricerc&sviluppo per il vaccino anti-Covid, i restanti 11,7 milioni serviranno ad ampliare lo stabilimento di Caste Romano, dove sarà prodotto l’antidoto.

Aifa dichiara: il vaccino italiano disponibile da settembre

Alcuni milioni di dosi del vaccino dell’azienda ReiThera potranno essere somministrate a partire da settembre. Lo ha detto il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Giorgio Palù a SkyTg24. Le dosi del vaccino, ha aggiunto, “potrebbero integrare la disponibilità di oltre 200 milioni di dosi che era stata messo in preventivo di acquisto, ma che sta ritardando”.

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CARNEVALE E PASQUA 2021: le date e come calcolarle

carnevale ambrosiano
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CARNEVALE E PASQUA 2021: le date e come calcolarle

Normalmente le feste cadono in giorni fissi. Natale il 25 dicembre, Capodanno il 1º di gennaio e l’Epifania il 6 (sempre di gennaio). Per Carnevale e la Pasqua però le cose funzionano diversamente. Il Carnevale si “muove ogni anno” ma come vedremo in seguito ciò è una diretta conseguenza delle date Pasquali. Di seguito, vi spieghiamo meglio.

QUANDO SI CELEBRA IL CARNEVALE QUEST’ANNO?

Purtroppo quest’anno, vista la pandemia ancora in corso, non assisteremo alle solite manifestazioni alle quali eravamo abituati; questo non toglie però che non sia importante conoscere le date del Carnevale 2021. Diamo dunque un’occhiata.

GIOVEDì GRASSO sarà l’11 febbraio, mentre il martedì grasso sarà il 16 febbraio. La domenica di Carnevale cadrà invece il 14 febbraio. Quindi ricapitolando:

  • Giovedì grasso, 11 febbraio 2021
  • Domenica di Carnevale: 14 febbraio 2021
  • Martedì grasso: 16 febbraio 2021

E LA PASQUA? 

Nel 2021, la Pasqua sarà il 4 aprile, mentre Pasquetta il 5 aprile 2021.

CARNEVALE E PASQUA 2021: le date e come calcolarle

Ma in che modo si calcolano le date? E come si collega la Pasqua al Carnevale?

CALCOLARE LA DATA DI PASQUA

Per calcolare la data di Pasqua (e quindi di conseguenza anche il Carnevale, che si tiene 6 settimane prima di Pasqua), bisogna vedere quando si ha la prima Luna piena dopo l’equinozio di primavera.

Quest’anno, l’equinozio di primavera avverrà il 20 marzo.

In quella giornata, le ore di luce e di buio saranno le stesse ed entreremo ufficialmente nella stagione primaverile.

La prima luna piena dopo l’equinozio sarà il 28 marzo. La prima domenica dopo questo plenilunio cade il 4 aprile. Ecco perché quest’anno la Pasqua si celebrerà in quel giorno.

Visto che le fasi lunari si ripetono in media ogni 29 giorni, la Pasqua non può cadere oltre un certo periodo. Ecco perché la domenica di Pasqua oscilla sempre fra due date “limite”: verso il “basso”, non succede mai che la Pasqua arrivi prima del 22 marzo, e verso l'”alto” non può mai cadere oltre il 25 aprile.

PERCHÈ LE DATE DI PASQUA E CARNEVALE CAMBIANO OGNI ANNO?

La Pasqua cristiana, secondo quanto deciso durante il Concilio di Nicea, nel 325, si celebra nella prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera. Visto che la Luna è piena in date diverse ogni anno, il risultato è che la Pasqua è una festa mobile.

Il Carnevale, ed in particolare il giorno del Martedì Grasso, si tiene ogni anno 6 settimane prima della Pasqua. Ecco quindi che se la Pasqua è mobile, lo è anche il Carnevale. Nel 2021 il giorno di Pasqua sarà il 4 aprile. Se andiamo indietro di sei settimane, arriviamo a metà febbraio, periodo in cui cadrà il Carnevale 2021.

 
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MILANO DIGITAL WEEK 2021: è aperta fino al 12 febbraio la Call for proposal a tema “Città equa e sostenibile”

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MILANO DIGITAL WEEK 2021: è aperta fino al 12 febbraio la Call for proposal a tema “Città equa e sostenibile”

La 4ª edizione della Milano Digital Week si svolgerà dal 17 al 21 marzo 2021: “Città equa e sostenibile” è il tema che caratterizza la manifestazione di quest’anno ed è riferito a una Milano che vede un suo nuovo orizzonte delinearsi sotto il profilo economico, sociale e ambientale.

MILANO DIGITAL WEEK 2021: è aperta fino al 12 febbraio la Call for proposal a tema “Città equa e sostenibile”
MILANO DIGITAL WEEK 2021: è aperta fino al 12 febbraio la Call for proposal a tema “Città equa e sostenibile”

Come nella precedente edizione, la piattaforma online sarà il punto nevralgico che aggregherà tutti i contenuti della manifestazione: qui si svolgono tutti gli eventi, online e on demand, con una corrispondente regia ad hoc, per una fruizione continua, che prescinda da distanze fisiche e/o temporali.

Milano Digital week mantiene il quartier generale a Base, confermandosi come un progetto partecipato che vuole conoscere, potenziare e valorizzare la capacità di trasformazione della città, il suo tessuto connettivo, gli ambiti e gli attori d’innovazione già esistenti e non ancora conosciuti, che trascende i propri confini milanesi e diventa, per vocazione e caratteristiche del digitale, nazionale e internazionale.

La “Call for proposal”, aperta a tutte e tutti, è un invito a partecipare in un’ottica inclusiva e interattiva, un’opportunità per favorire il passaggio di conoscenze, strumenti e competenze verso una città più equa e sostenibile. Come negli anni passati, la formula di Milano Digital week prevede un forte coinvolgimento di professionisti, addetti ai lavori, giovani imprenditori, cittadini e studenti, aziende, università, scuole, associazioni, fondazioni: tutti possono proporre e animare la trasformazione “equa e sostenibile” della propria comunità, proponendo eventi digitali.

Le aree tematiche spaziano dal lavoro all’educazione, dalla smart mobility alla privacy e alle discriminazioni, dalla conoscenza al welfare digitale, la salute, il cibo, lo sport fino ai molteplici linguaggi delle arti.

“Negli anni, Milano Digital week si è sempre più avvicinata alla vita delle persone, alla qualità della loro esistenza, al loro lavoro, alla loro salute, alla loro formazione e informazione, cercando – fin dall’inizio – di coinvolgere tutta la città – dichiara Nicola Zanardi, fondatore di Hublab e curatore di Milano Digital week -. La call aperta per il 2021 vuole continuare a perseguire questi obiettivi e verte sul bisogno, urgente e globale, di vivere in città più eque e sostenibili. Le risposte che ci attendiamo coprono uno spettro molto ampio sapendo che il digitale è, sempre più spesso, un elemento centrale di connessione sociale, economica, ambientale. Crediamo che il potenziale innovativo di Milano, rispetto a orizzonti che chiedono una progettualità di grande profilo, sia molto alto in tutte le componenti, nessuna esclusa. E ci auguriamo che partecipare a Milano Digital week, quest’anno, oltre a essere un’opportunità, possa essere una vera e propria necessità, un modo per prendere parte ai cambiamenti epocali che ci aspettano”.

Fino al 12 febbraio, sul sito di Milano Digital Week,  cittadini, studenti, professionisti, addetti ai lavori, startupper, nuove forme imprenditoriali, aziende e attività educative, sociali e commerciali potranno iscriversi e lanciare il proprio evento digitale per far scoprire le realtà che stanno trasformando il lavoro, il tempo libero, la formazione e le dinamiche della progettazione e della produzione attraverso il digitale e che rendono Milano (ma non solo) sempre più equa e sostenibile.

Per candidarsi sarà sufficiente cliccare su “Proponi evento” e compilare i campi richiesti dalla chatbot.

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Vaccino al Cinema : UCI Cinemas sostiene la campagna mettendo a disposizione le proprie sale per le vaccinazioni Covid-19

teatro.it teatro nazionale 03
teatro.it teatro nazionale 03

La catena cinematografica UCI Cinemas scende in campo per sostenere la campagna a sostegno del Vaccino da Covid-19.

Nell’attesa di riaprire finalmente le proprie sale in tutta Italia, il circuito UCI Cinemas è pronto ad affiancare la campagna di vaccinazione mettendo a disposizione delle autorità sanitarie i propri multisala. Ma vediamo nel dettaglio il supporto di UCI Cinemas attraverso il comunicato ufficiale:

UCI Cinemas sostiene la campagna di vaccinazione COVID19

Il circuito mette le sue sale a disposizione delle autorità sanitarie, affinché possano diventare spazi per gestire le vaccinazioni in sicurezza

Milano, 26 gennaio 2021 – Le autorità sanitarie competenti stanno affrontando una grande sfida, probabilmente una delle più grandi degli ultimi decenni. Il processo di vaccinazione contro il Covid19 punta a raggiungere milioni di persone in pochi mesi per garantire la vaccinazione della più alta percentuale possibile della popolazione in Italia e nel mondo.

Vista la situazione, UCI Cinemas sta contattando le autorità sanitarie regionali e locali per aprire loro le porte delle multisale del Circuito, in modo che possano essere utilizzate come ulteriori sedi nella campagna di vaccinazione. Le strutture dei cinema sono spaziose, arieggiate e condizionate.

Nonostante le multisale siano chiuse al momento, erano state riaperte al pubblico l’estate scorsa, con tutti gli sforzi necessari per implementare le misura di sicurezza, come il controllo dei flussi di accesso e di uscita per evitare assembramenti, il distanziamento sociale sia negli spazi comuni che negli auditorium, la presenza di dispenser di gel sanificante, ecc. Inoltre, le strutture possono essere adattate alle eventuali altre necessità specifiche che il processo di vaccinazione richiede.

È importante sottolineare che i cinema dispongono della capacità elettrica necessaria per gestire la cura dei pazienti e fornire l’energia richiesta dai congelatori per il mantenimento dei vaccini. Va ricordato che UCI Cinemas ha 42 cinema con più di 400 sale di diversa capienza, sparse in tutta Italia. Pertanto, potrebbe sostenere la maggior parte delle Regioni. Tutti i cinema UCI sono ben collegati con i trasporti pubblici e sono dotati di aree di parcheggio, dato che la maggior parte sono situati in centri commerciali.

In altri paesi il gruppo ODEON Cinemas, leader europeo nell’esercizio cinematografico e la società a cui appartiene UCI, ha già firmato accordi con i rispettivi enti competenti per dare il proprio contributo in questo processo. UCI sta attualmente contattando le autorità sanitarie in Italia per raggiungere un accordo anche nel nostro paese.

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Crisanti: “Se la variante brasiliana si diffonde, bisogna bloccare tutto, non so se andremo in spiaggia”

virologo crisanti scaled
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Variante brasiliana, “se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, rimane solo un’opzione: bloccare tutto”.

A parlare all’Adnkronos Salute è virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo veneto. Per l’esperto “il primo caso in Italia di variante brasiliana non vuol dire ancora niente, ma è un segnale del fatto che non siamo difesi dalle varianti di Sars-CoV-2.

E visto che sembra da alcuni primi studi che quella brasiliana risponda meno al vaccino, se si incominciano a vedere casi dispersi in tutta Italia e qualche cluster bisogna agire con prontezza. Soprattutto se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, mi dispiace ma rimane solo un’opzione: bloccare tutto”.

“Se è un caso isolato va bene e rimane tale, ma se si incominciano a vedere più casi e si dovesse vedere che la variante brasiliana è effettivamente resistente al vaccino allora rimane solo un’opzione, ripeto: bloccare tutto per impedire che si diffonda. Significa lockdown duro, non con le zone rosse. Non possiamo permetterci di mandare all’aria il vaccino. Non scherziamo”, spiega Crisanti.

A preoccupare Crisanti sono alcuni studi condotti sulla variante in questione che mostrano che “i sieri dei vaccinati hanno una limitata capacità di bloccarla. Da un punto di vista epidemiologico non si sa quanto effettivamente siano resistenti i vaccinati alla variante.

Il quadro era sembrato più ottimistico di fronte alla variante inglese, soprattutto in merito al rischio di un invalidamento dei vaccini. In quel caso Crisanti aveva rassicurato: “In base alle informazioni che si hanno ora è assai probabile che ciò non accadrà. Ovviamente bisognerà verificare che le persone vaccinate non si infettino di nuovo”.

 “Estate? Chissà se andremo in spiaggia”

Sulla ripartizione in zone dell’Italia: “La suddivisione ci lascerà in questa situazione intermedia con questi numeri abbastanza elevati accompagnati da un mortalità non indifferente. Fra un paio di settimane vedremo gli effetti di questa diminuzione di casi. Andremo avanti con le zone fino a che il vaccino non avrà un impatto quindi fino a settembre-ottobre.”

“L’estate la passeremo con più prudenza dell’anno scorso. Mascherina in spiaggia? Ma io spero che ci andremo in spiaggia. Se sono chiusi cinema, bar e teatri non si capisce perché dovrebbero esser aperte le spiagge? Certo sono all’aperto ma anche le discoteche in Sardegna erano all’aperto. Se si fanno le zone rosse e arancioni in estate il problema non si pone proprio.”

L’esperto si dice preoccupato della circolazione del contagio in bar e ristoranti ma anche nelle scuole. Meno pericoloso, invece, il rischio di contrarre il virus all’interno dei negozi.

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“CULTURALMENTE” A CASA: aperte le visite virtuali alle abbazie di Chiaravalle e Mirasole

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“CULTURALMENTE” A CASA: aperte visite virtuali alle abbazie di Chiaravalle e Mirasole

Zona arancione o gialla, poco importa perché da oggi (giorno in cui si celebrano i santi Stefano, Alberico e Roberto fondatori dell’ordine dei Cistercensi) è possibile visitare le abbazie di Chiaravalle e Mirasole, alle porte di Milano, anche da casa propria!
Sono infatti disponibili i virtual tour a 360 gradi delle due strutture che risalgono al Medioevo.

 © ANSA

È sufficiente collegarsi al sito ( qui per l’Abbazia di Chiaravalle o qui per l’Abbazia di Mirasole) per cominciare la visita, che permette di esplorare le due abbazie grazie a fotografie a 360°, schede dettagliate, interviste, audio, video e opuscoli scaricabili, con 63 hotspot sulla chiesa del XIII secolo, il chiostro, la cappella, il cimitero monastico, il mulino, il refettorio dei monaci, la sala del capitolo, la bottega dei monaci di Chiaravalle e 44 hotspot su chiesa, chiostro, corte e bottega di Mirasole. Visite accessibili con un supporto vocale che legge tutti i contenuti presenti sia in italiano che in inglese, a cui a breve si aggiungeranno delle esplorazioni virtuali guidate, con una guida che dal vivo accompagna i visitatori.

 “Uno degli elementi della regola di San Benedetto, padre fondatore dell’ordine Cistercense – ha ricordato don Stefano Zanolini, Abate dell’abbazia di Chiaravalle -, è l’accoglienza, l’ospitalità. Per questo abbiamo voluto organizzare questo virtual tour per manifestare ancora la pratica della ospitalità”

Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Monastero Santa Maria di Chiaravalle, Koinè cooperativa sociale, Progetto Mirasole e VirtualTour-36. Sostengono il progetto Parco Agricolo Sud Milano, Consorzio Tutela Grana Padano, Depuratore di Nosedo MM spa.

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SANREMO 2021: Cercasi pubblico di figuranti (in coppie) remunerato dalla Rai

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Festival di Sanremo 2021, work in progress!

Accantonate (per il momento) le polemiche e le proteste, l’organizzazione della kermesse procede spedita per far sì che sia tutto pronto per il 2 marzo, data di inizio di una delle manifestazioni televisive e musicali più importanti d’Italia.

Tra i mille temi da affrontare e risolvere c’è l’ormai tanto chiacchierato pubblico del Teatro Ariston. “Ricordiamo che l’Ariston in quelle cinque serate non è più un teatro ma uno studio televisivo. Da pubblico pagante a pubblico pagato è un attimo.

Avremo il pubblico di ‘C’è Posta per Te”, ha dichiarato Fiorello, co conduttore con Amadeus del Festival a ‘Che tempo che fa’, scherzando ma non troppo a proposito di chi si siederà sulle poltroncine rosse della platea del teatro sanremese. Del resto anche il prefetto di Imperia, Alberto Intini, lo aveva confermato: “Al Festival di Sanremo non ci potrà essere pubblico, né pagante né ad invito, visto che con l’ultimo decreto non sono consentiti spettacoli aperti al pubblico nei teatri e nei cinema”.

Tutte cose che erano già scontate e previste dalla Rai che, dopo aver messo nero su bianco la direzione da prendere, si è rimboccata le maniche per reclutare i figuranti “con urgenza”. In particolar modo si cercano conviventi – fidanzati, sposati o semplicemente famigliari quindi anche figli e genitori – che possano occupare due poltroncine insieme, separati da una distanza di un metro dall’altra coppia in platea. La disposizione a distanza di sicurezza delle poltroncine era già contenuta nei protocolli di questa estate per gli spettacoli dal vivo che si sono tenuti in sicurezza in alcune parti d’Italia, come ad esempio per il tour di Diodato.

Una condizione necessaria per garantire un colpo d’occhio per la regia che dovrà, in qualche modo, riempire con inquadrature d’effetto 380 persone sedute in una platea di 1.242 posti in modo da non dare l’impressione di una sala più che dimezzata.

La galleria, come già abbiamo anticipato sarà chiusa e occupata dai fotografi accreditati. Per questioni organizzative e di spostamenti, saranno soprattutto i residenti della zona di Imperia e dintorni (o comunque della regione Liguria) ad avere la precedenza come figuranti.

Ma come funzionava a “regime normale” la disposizione dei posti del Teatro Ariston? C’erano gli spettatori paganti che spesso sceglievano la formula degli abbonamenti e che quindi per cinque giorni prenotavano alberghi e ristoranti, una piccola parte poi acquistava biglietti per le serate singole e tutto il resto erano omaggi/inviti distribuiti dagli amministratori locali, politici regionali, passando per gli sponsor. 

Erano previsti ogni sera anche 50 figuranti per riempire i buchi in platea: se qualche spettatore decideva di rincasare, recarsi alla toilette o semplicemente ritardava a prendere posto, dopo il blocco pubblicitario. Quest’anno dunque non sarà più così.

“L’impegno è previsto dal 2 marzo 2021 al 6 marzo 2021 e sono richieste persone conviventi da predisporre in coppia – spiega la nota diramata anche ai media – . Sarà richiesta un’autodichiarazione di convivenza e inoltre sarà richiesto un tampone (rimborsato dalla Rai) nei giorni precedenti la prima convocazione”. Sui social è partita subito la caccia per entrare nella rosa dei fortunati che potranno assistere al Festival.

Per partecipare basta inviare una mail a  con nome, cognome, numero di telefono, allegando una foto “in primo piano, frontale e senza occhiali da sole”.

Un’occasione unica e rara vista la situazione d’eccezione per la pandemia perché i biglietti per la kermesse, puntualmente esauriti ogni anno, costavano e profumatamente: 100 euro per la galleria e 180 euro per la platea.

Il biglietto per assistere alla serata finale costava invece 320 euro per galleria e 660 euro per la platea. Il costo dell’abbonamento all’Ariston per tutte e 5 le serate di Sanremo 2020 era di 672 euro per la galleria e di 1.290 euro per la platea. Quest’anno invece il pubblico non solo sarà pagato ma anche contrattualizzato come lavoratori dello spettacolo anche per aggirare il coprifuoco che scatterà dalle 22 secondo l’ultimo Dpcm.

Una soluzione non inedita e già applicata da mesi per diverse trasmissioni Rai, Sky e Mediaset.

Di prassi i figuranti vengono appaltati ad una società che li seleziona.

Esistono i “figuranti semplici” che sono quelli che si trovano in qualsiasi trasmissione tv, chiamati a fare il pubblico e non prendono parte dello spettacolo, non hanno un copione. Esistono anche i “figuranti speciali” inquadrati in maniera diversa perché, in qualche modo, prendono parte alla trasmissione anche solo per il lancio dello sponsor sul palco o durante le televendite. La Rai ha di prassi a disposizione una banca dati di figuranti chiamati e contrattualizzati, secondo le varie esigenze.

Naturalmente a causa dei vari Dpcm che si sono susseguiti in questi mesi è stato più difficile reclutare figuranti per gli studi televisivi ed è per questo che sono state fatte scelte mirate come i residenti in zone vicine agli studi televisivi che fossero già tamponati e con la mascherina indossata prima dell’ingresso.

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SERVIZIO CIVILE: bando per 106 posti disponibili a Milano, ecco come candidarsi

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 Servizio civile: Bando per Milano | Tutte le opportunità per fare domanda

Sono diventate 106 – rispetto alle iniziali 41 previste – le opportunità offerte dall’Amministrazione comunale di Milano per mettersi a disposizione della collettività. Aperti fino alle ore 14 del 15 febbraio 2021 i termini per la presentazione delle domande da parte di ragazze e ragazzi, tra i 18 e i 29 anni non compiuti, che vogliano impegnarsi a favore della città scegliendo di svolgere il Servizio Civile Universale presso il Comune di Milano.

Nello specifico i 106 volontari saranno indirizzati verso diversi ambiti dell’Amministrazione: 34 andranno a sostegno del settore Cultura, 2 alla Protezione civile, 52 al settore Educazione e 18 nell’assistenza e nei Servizi sociali.

L’anno scorso sono state oltre 350 le domande di partecipazione pervenute agli uffici comunali da parte di giovani milanesi che hanno chiesto di impegnarsi nei progetti proposti dall’Amministrazione. I giovani che saranno chiamati a svolgere il Servizio civile universale (SCU), potranno contare su un rimborso spese (assegno di servizio) di circa 440 euro mensili. Emolumento che verrà corrisposto direttamente dall’Ufficio nazionale del servizio civile (UNSC).

Per maggiori informazioni sui progetti e sulla modalità per la presentazione delle domande è possibile consultare la pagina:

https://www.comune.milano.it/servizi/servizio-civile-in-comune-come%20candidarsi o recarsi presso lo sportello Area Lavoro e Formazione di via Larga, 12 – 3° piano – stanza 365 – 363 – 380, dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 12 e dalle 14 alle 16, esclusivamente previo appuntamento ai seguenti numeri telefonici 02 88452011 e 02 88452387.

 
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GOVERNO: cosa succede dopo le dimissioni di Conte di questa mattina

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IL COLLE – Quando il Presidente della Repubblica riceve le dimissioni del presidente del Consiglio può decidere, dopo consultazioni dei gruppi parlamentari, di conferire un mandato esplorativo a un personaggio istituzionale (nel 2018 Mattarella lo conferì ai presidenti di Camera e Senato), o dare il mandato pieno o esplorativo al presidente del Consiglio uscente (che accetterebbe con riserva), oppure direttamente avviare proprie consultazioni al Quirinale: con i presidenti delle Camere, i rappresentanti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato e il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.

Le consultazioni gli servono per constatare la situazione e, di conseguenza, assumere decisioni sulla nomina di un nuovo presidente del Consiglio o, eventualmente, sul conferimento di un altro mandato esplorativo. L’ultima ratio, in caso di impossibilità accertata di formare un nuovo esecutivo, è che decida di sciogliere le Camere per andare a elezioni.

GLI AFFARI CORRENTI – Con le dimissioni, e fino al giuramento di un nuovo esecutivo nelle mani del Capo dello Stato, il governo uscente rimane in carica per lo svolgimento degli affari correnti. Tra questi rientra l’eventuale emanazione di decreti legge in casi di necessità e urgenza.

IL PARLAMENTO – In mancanza del rapporto fiduciario, con la crisi di governo si ferma tutta l’attività parlamentare, eccetto che per gli atti urgenti come la conversione dei decreti legge in scadenza. L’attività ordinaria delle Camere riprende solo dopo che il nuovo esecutivo avrà incassato la fiducia da entrambe le Camere.

LA RELAZIONE SULLA GIUSTIZIA – In base alla riforma della legge sull’Ordinamento giudiziario del 2005, entro il ventesimo giorno dalla data di inizio di ciascun anno giudiziario, il ministro della Giustizia rende comunicazioni (cui segue un voto) alle Camere sull’amministrazione della giustizia nel precedente anno. La relazione (in calendario alla Camera per mercoledì 27 gennaio) è di fatto propedeutica alla inaugurazione dell’Anno Giudiziario in Cassazione.

Tuttavia, si registrano due precedenti di relazioni presentate ma non votate. Il primo è stato nel 2008, quando l’allora Guardasigilli Clemente Mastella si recò in Aula a Montecitorio per tenerla a poche ore dall’arresto (ai domiciliari) della moglie Sandra Lonardo. Mastella parlò alla Camera e andò a dimettersi, per cui non ci fu un voto sulla relazione. L’unico precedente di relazione tenuta durante un governo dimissionario risale, invece, all’epoca di Mario Monti nel 2013. Si decise in quella occasione di dare per assolto l’obbligo con la semplice trasmissione della relazione alle Camere senza svolgere le comunicazioni in Aula.

QUINDI COSA POTREBBE ACCADERE?

Il presidente del Consiglio Conte ha annunciato ai suoi ministri le sue dimissioni in un Consiglio dei Ministri, fissato per questa mattina alle 9. Poi salirà al Colle. L’accelerazione si è resa necessaria in vista del voto in Parlamento di mercoledì 27 gennaio sulla relazione sulla Giustizia del ministro Bonafede.

L’esecutivo, a differenza di quanto avvenuto per il voto di fiducia della scorsa settimana, rischia di andare sotto. È possibile infatti che Conte non abbia i numeri, e non riesca ad allargare la sua maggioranza, accogliendo eventuali responsabili, prima del test in Aula.

A quel punto l’ipotesi più probabile sarebbe quella di un reincarico, dopo brevi consultazioni. Sia Pd sia M5s blindano infatti ‘l’avvocato del popolo’, che potrebbe provare a formare un nuovo governo, con una squadra di ministri rinnovata: sarebbe la nascita del Conte ter.

Non si fermano in queste ore le trattative serrate con pezzi di Italia Viva, e con esponenti di Forza Italia. Anche se il leader azzurro Silvio Berlusconi ha ribadito che il suo partito è compatto e ha smentito le indiscrezioni: “Nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica”.

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Vaccini covid-19 in Farmacia : firmato l’accordo in Lombardia

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La Regione corrisponderà 6 euro per ogni dose somministrata.

C’è l’accordo per somministrare i vaccini Covid nelle farmacie lombarde. La giunta regionale ha siglato il 25 gennaio 2021 l’intesa con Federfarma Lombardia, Assofarm e la Federazione regionale ordini dei farmacisti per disciplinare le modalità di partecipazione alla campagna vaccinale. La Lombardia si affianca, in questo senso, al Piemonte che aveva già siglato un’intesa simile a inizio gennaio.

L’accordo

La stretta di mano tra le parti dà il via alla fornitura di dosi vaccinali ai presidi territoriali da parte di Ats e Asst e alla somministrazione sotto la supervisione dei medici (affiancati da infermieri o personale qualificato). La Regione riconoscerà sei euro alle farmacie per ogni dose somministrata. “Sulle vaccinazioni in farmacia è auspicabile che accada quello che è successo per i test e tamponi rapidi per la ricerca del Sars-Cov-2, ovvero che pian piano verranno estese a tutte le regioni”. A sottolinearlo il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, commentando l’accordo sottoscritto da Federfarma Piemonte e Assofarm con la Regione (trovando però anche l’allineamento sull’impiego dei medici di famiglia) l’8 gennaio sul sito nazionale della federazione.

Le farmacie, inoltre, si impegnano a partecipare in via sperimentale alla chiusura della campagna antinfluenzale 2020-21, previa autorizzazione Aifa per la somministrazione dei vaccini anti-influenzali.

Ogni farmacia riconosce il centro vaccinale della Asst del distretto come riferimento per la gestione delle casistiche complesse ovvero della necessità di vaccinazione in ambiente protetto.

 

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PhotoFestival: annunciate le date per l’edizione 2021

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La sedicesima edizione di Photofestival, la rassegna milanese di fotografia d’autore promossa da AIF – Associazione Italiana Foto & Digital Imaging tradizionalmente programmata nei mesi primaverili, si terrà per la seconda volta nel periodo autunnale, dal 16 settembre al 31 ottobre 2021 (con inaugurazione il 15 settembre).

Photofestival 2021

Dopo la difficile prova del 2020 quando, a dispetto delle criticità create dall’emergenza sanitaria, l’organizzazione, insieme a tutti gli interlocutori coinvolti, è riuscita a dare vita a un’edizione del festival in qualche modo storica (130 le mostre confermate), si è deciso, visto il perdurare dello stato di incertezza, di collocare anche Photofestival 2021 in autunno, confinando nella possibilità di riaprire i palazzi, gli spazi istituzionali ed espositivi, le gallerie, gli studi fotografici e ritrovare tutti insieme la magia dell’incontro tra le persone, lo scambio culturale, la voglia di viaggiare attraverso la forza delle immagini fotografiche.

La nuova edizione assumerà il titolo significativo “La natura e la città. Segni di un tempo nuovo”. Un tema che vuole stimolare la riflessione sui nuovi paradigmi che si stanno proponendo nei rapporti tra le attività umane e il mondo naturale, con la crescita della consapevolezza che solo la tutela della biodiversità all’interno di un profondo ripensamento del rapporto tra il volume del costruito e le superfici verdi e rinaturalizzate può salvare il nostro futuro. Temi ancora più rilevanti alla luce dei vasti programmi di riqualificazione di interi quadranti della città in via di definizione..

L’edizione “fisica” sarà arricchita e completata da uno spazio virtuale, grazie a un nuovo sito web che consentirà di proporre i contenuti anche in forma digitale, amplificando ulteriormente la possibilità di fruizione da parte del pubblico. Come sempre Photofestival proporrà accanto alle esposizioni un calendario di eventi collaterali che includono workshop, incontri, presentazioni, lettura portfoli.

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Fuorisalone Design City Edition: l’edizione 2021 torna ad aprile

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Il Fuorisalone è pronto a tornare a Milano e, come anticipato lo farà in due fasi separate. La prima si terrà ad aprile con un format che unisce la presenza fisica e quella online mentre il secondo appuntamento sarà a settembre in concomitanza col Salone del Mobile di Milano.

Fuorisalone 2021

Il primo appuntamento col Fuorisalone sarà dunque dal 12 al 18 aprile 2021 con Fuorisalone Design City Edition.

Il tema proposto per questa prima parte dell’evento più atteso di Milano ha come tema le “Forme dell’Abitare”. L’idea è quella di riflettere sugli spazi abitativi, che inevitabilmente hanno assunto centralità nelle nostre vite, e come si evolveranno in futuro. Ma sarà anche un’occasione per allargare la riflessione ai temi dell’ambiente, della città e delle sue relazioni, e di come stanno cambiando alla luce del delicato momento storico che stiamo vivendo. Il concetto dell’Abitare contemporaneo nelle sue diverse forme è al centro di questo delicato scenario, ormai stravolto nelle regole e abitudini, e viene indagato tra design, arte, architettura e antropologia, con particolare attenzione ai temi del design circolare, della sostenibilità e del wellbeing.

Durante la settimana che va dal 12 al 18 aprile, accanto ai momenti di incontro, non mancherà la presenza online con preview di prodotti, tavole rotonde, virtual events, webinar che prenderanno forma grazie al supporto dei partner coinvolti.

Successivamente il Fuorisalone tornerà con la sua Design Week Edition a settembre, dal 4 al 10 in concomitanza con Salone del Mobile Milano.

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Burghy ritorna a Monza anche se solo momentaneamente

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Chi è nato prima degli anni ’90 lo ricorderà sicuramente: Burghy, il brand dai panini e patatine fritte italiano. Ora, dopo anni di assenza è ricomparso a Monza dove alcune vetrine hanno riportato il logo del brand. Ma la triste realtà purtroppo è diversa da come appare.

Burghy a Monza

Le vetrine di Corso Milano a Monza hanno lasciato ben sperare in un grande revival di uno dei brand più amati comprato poi dall’americano McDonald’s. In realtà purtroppo non ci sarà nessuna riapertura di Burghy ne a Monza ne altrove ma si tratta solamente di una trovata pubblicitaria.

Le vetrine di Corso Milano 11 che riportano il logo non sono altro che una trovata per nascondere i lavori di ristrutturazione del locale in vista dell’apertura di Burgez. L’idea è stata dello stesso fondatore Simone Ciaruffoli che ha dichiarato “il mio è stato solamente un atto d’amore”. Atto d’amore o no, sicuramente ha avuto un notevole impatto mediatico, a riprova che la nostalgia è davvero una canaglia!

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