Con la firma del Dpcm che definisce le modalità di rilascio è arrivato il via libera al green pass italiano che dal 1° luglio, integrandosi con il Digital green certificate europeo, consentirà di muoversi liberamente in tutti i 27 paesi dell’Ue.
La certificazione conterrà un Qr Code da mostrare soltanto al personale autorizzato ai controlli e attesterà una delle seguenti condizioni: la vaccinazione (validità del pass di 9 mesi), l’esito negativo di un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle ultime 48 ore o la guarigione dall’infezione (validità 6 mesi).
La Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune per garantire che i certificati emessi da uno Stato possano essere verificati nei 27 Paesi dell’Ue, più Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein.
In Italia la certificazione viene emessa esclusivamente attraverso la Piattaforma nazionale del Ministero della Salute in formato sia digitale sia cartaceo stampabile.
Chi può avere il green pass
La certificazione viene generata in automatico e messa a disposizione gratuitamente nei seguenti casi: dopo aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni; dopo aver completato il ciclo vaccinale; dopo essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti; dopo essere guariti da Covid-19.
Come si ottiene il green pass
Per scaricare la certificazione ci sono 5 strade: 4 digitali, (un sito web dedicato, il Fascicolo sanitario elettronico, le app “Immuni” e “Io”) e una fisica (medici di base e farmacisti). Non sarà indispensabile lo Spid o la Carta di Identità elettronica, strumenti la cui diffusione non è ancora capillare. Basterà la tessera sanitaria. Per chi invece è a digiuno di informatica ci sarà sempre la possibilità di richiedere il green pass al medico di famiglia o al farmacista, grazie alla propria tessera sanitaria. Sul sito web dedicato ( www.dgc.gov.it ) ci sono tutte le indicazioni. La disponibilità del pass viene comunicata per email o Sms (ai contatti indicati in fase di vaccinazione, test o guarigione) con un codice che serve per scaricarlo. Vanno seguite le istruzioni contenute nel messaggio facendo attenzione che il mittente sia noreply.digitalcovidcertificate@sogei.it per la email e Ministero Salute per gli Sms. Questo codice, assieme ai dati della tessera sanitaria, permette di ottenere la certificazione su www.dgc.gov.it o su app Immuni.
Il sito web dedicato
Sul sito www.dgc.gov.it le strade per scaricare il certificato sono 2: tramite Spid/carta di identità elettronica oppure tramite tessera sanitaria. In quest’ultimo caso il form prevede l’inserimento dei dati della tessera sanitaria e di un numero identificativo.
Questo numero può essere di 4 tipi: un Authcode (un codice di autorizzazione ricevuto per email o sms ai recapiti che comunicati quando è stata fatta la vaccinazione), un Cun (Codice univoco nazionale del tampone molecolare), un Nrfe (Numero di referto elettronico del tampone antigenico) o un Nucg (Numero univoco di guarigione). Questi codici vengono inviati via Sms e via email ai recapiti che il cittadino ha comunicato nel momento della prestazione sanitaria.
Il Fascicolo sanitario elettronico
Rimane poi valida la strada del Fascicolo sanitario elettronico (Fse), al quale si accede con le modalità previste dalle varie Regioni. In alcune regioni casi è necessario avere lo Spid (il Lazio), in altre regioni no. Sul sito www.dgc.gov.it ci sono i link dei fascicoli sanitari elettronici di tutte le regioni italiane.
App Immuni
Per acquisire la certificazione verde utilizzando l’App Immuni, si deve accede all’apposita sezione «Eu digital Covid certificate» che sarà visibile nella schermata iniziale della applicazione. E sarà necessario inserire gli stessi dati chiesti sul sito web per la modalità di accesso con tessera sanitaria. La Certificazione verde Covid–19 viene mostrata a video e il Qr Code salvato nel dispositivo mobile in modo che possa essere visualizzato e mostrato anche in modalità offline. Non ci sono impatti sulla privacy. In nessuno modo le informazioni dell’utente lasceranno il dispositivo mobile né verranno messe in relazione con le informazioni di contact tracing. La certificazione rimarrà soltanto sul cellulare dell’utente e non verrà veicolata in nessun altro luogo. Il flusso è quindi unidirezionale: dal database centrale che gestirà le certificazioni, verso il cellulare dell’utente. Nessuna profilazione. L’App quindi rimarrà anonima.
App Io
Relativamente all’app «Io», l’app dei servizi pubblici già utilizzata per il servizio cashback, gli utenti, senza fare alcuna richiesta, riceveranno una notifica sul proprio dispositivo mobile ogni volta che sarà disponibile una certificazione a loro intestata.
Dal medico o dal farmacista
In caso di difficoltà ad accedere alla certificazione con strumenti digitali, è possibile rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta, o al farmacista, che potranno recuperare la certificazione grazie al sistema tessera sanitaria. Basta portare con sè il codice fiscale con i dati della tessera sanitaria. A quel punto l’intermediario (medico o farmacista) potrà stampare la certificazione con il Qr Code e consegnarla in formato cartaceo.
Quando sarà disponibile
Le Certificazioni verdi Covid-19 associate a tutte le vaccinazioni effettuate a partire dal 27 dicembre 2020 verranno generate in automatico nella prima settimana di avvio della piattaforma nazionale. La disponibilità della certificazione non sarà quindi immediata.
Chi ha già fatto il vaccino, riceverà un messaggio via email o Sms ai contatti comunicati in occasione della vaccinazione, quando la certificazione sarà disponibile. Tutti i certificati verdi, cartacei e non, rilasciati prima del Dpcm approvato il 17 giugno saranno sostituiti dal green pass disponibile su app Immuni, fascicolo sanitario elettronico e sul sito web del digital green certificate.
In Italia è rilasciato già dopo la prima dose?
Sì. Ma ogni Stato può decidere di comportarsi come crede. L’Italia rilascia il pass dopo la prima dose, ma paesi come la Francia, la Germania o la Spagna non consentono l’ingresso senza un ciclo vaccinale completo o (in alternativa) un test negativo. A ogni modo il regolamento Ue impone agli Stati membri di accettare certificati di vaccinazione alle stesse condizioni. Vale a dire che, per esempio, se uno Stato decide di abolire le restrizioni di viaggio per i propri cittadini che dispongono di un certificato per la prima dose di un vaccino a 2 dosi, deve estendere lo stesso trattamento ad altri cittadini dell’Ue.