NAVIGLI: l’obiettivo è quello di riattivare il sistema dei navigli e migliorarne la navigabilità e uno studio di fattibilità per il recupero del naviglio tra Paderno e Cornate d’Adda.
Un emendamento al Programma Regionale di Sviluppo presentato in Lombardia dai consiglieri leghisti Alessandro Corbetta e Curzio Trezzani e votato all’unanimità in commissione bilancio in Regione sostiene di voler “Riattivare il sistema dei navigli e migliorarne la navigabilità con la graduale riapertura del tracciato storico a Milano e uno studio di fattibilità per il recupero del naviglio tra Paderno e Cornate d’Adda”.
Il documento approvato fissa anche come obiettivo finale della Regione la “integrale riapertura e navigabilità del sistema navigli e il completamento del collegamento idroviario Locarno-Milano-Venezia”.
“Oggi – commentano Corbetta e Trezzani – è un giorno importante perché per la prima volta abbiamo fissato come obiettivo strategico di Regione Lombardia la completa riapertura e navigabilità del sistema dei navigli. Si tratta – hanno spiegato Corbetta e Trezzani – di un progetto ambizioso, che supera di gran lunga l’idea del sindaco di Milano Beppe Sala di aprire alcune vasche nel centro storico, perché garantirebbe benefici a tutta la Lombardia e non solo al capoluogo: basti pensare ai vantaggi in termini di riqualificazione del territorio e di nuove opportunità turistiche e lavorative derivanti dalla possibilità di navigare sul sistema di vie d’acqua più grande d’Europa, peraltro in un territorio di rara bellezza”.
“Proprio per questo, procedendo per passi concreti, va promosso in breve tempo uno studio di fattibilità sul recupero e il restauro del naviglio di Paderno d’Adda, opera necessaria per ripristinare la navigabilità tra il Lago di Como e Milano. Siamo pronti – hanno concluso Corbetta e Trezzani – a sfidare Beppe Sala su un progetto più coraggioso del suo, che abbia una valenza regionale e getti realmente le basi per la totale riapertura e navigabilità del sistema navigli, facendo il bene di tutti i cittadini lombardi”.