Rita Cocktails presenta una nuova drink list e lo fa ispirandosi alla Milano vulcanica e in evoluzione della seconda metà del Novecento.
Sono gli anni del boom economico, di cambiamenti sociali, gli anni di un entusiasmo a tratti incosciente, di un ottimismo all’insegna del benessere e di grandi rivoluzioni. Il così detto miracolo italiano, la Milano dei grandi artisti quali Lucio Fontana, Piero Manzoni, Bruno Munari, della musica jazz, delle jam session live nei bar del centro. La metropoli si estende e cambia pelle, esplode la speculazione immobiliare e cambia il tessuto urbano. Nascono icone architettoniche quali il Pirellone di Giò Ponti e la Torre Velasca. Nascono i primi quartieri periferici, arrivano la Tangenziale, l’Autosole e la prima linea della metropolitana. La città è un cantiere, carica di aspettative, aperta al consumo oltre che luogo in cui la pubblicità detta tendenza ancora prima di assolvere al suo ruolo di medium comunicativo.
Sono anni dorati anche per la creatività, dove design e architettura giocano un ruolo chiave nella definizione di un nuovo modello di vita e benessere per l’epoca, dove estetica e funzionalità dialogano instancabilmente.
«Volevamo raccontare i nostri drink attraverso elementi ed oggetti che potessero essere già in qualche modo noti alla nostra clientela perché custodi di una memoria positiva o di un ricordo. Il pensiero alle firme del design italiano e milanese è stato quasi naturale e ci ha fornito uno stimolo e una guida per lo studio di ogni singola ricetta» afferma Andrea Arcaini, bar manager di Gruppo Rita. «Abbiamo analizzato decine di opere di quegli anni, non solo del mondo del design ma anche della moda e dell’automotive (L’Arco di Castiglioni, Ultra Fragola, Costas, il chiodo di Moschino solo per citarne alcuni). Abbiamo quindi costruito un cocktail per ognuna di loro, partendo dal nome e collegando il contesto, la tecnica, il bicchiere, la garnish. Il liquido è pensato per far parlare l’opera con il cocktail e viceversa».
Il risultato è la prima Rita Design Collection, un progetto stratificato e multicanale.
Nella lista sono comprese anche le proposte analcoliche, chiamate come i mezzi di trasporto per legarsi al tema attuale del non bere quando si guida.
Il menu cartaceo è esso stesso un piccolo oggetto di design, dove al suo interno sono rappresentate le opere, lo schizzo fatto a mano, la ricetta e l’infografica di riferimento. Le più significative sono cinque.
ARCO, by Fratelli Castiglioni
Il drink è ispirato alla forma della lampada che ha segnato la storia dell’illuminazione da terra. La garnish ripropone proprio l’arco che la caratterizza, mentre la base dell’opera, il marmo, è rappresentato nel drink con colori e sfumature. Un Whiskey sour con una parte floreale marcata (floss in latino vuol dire fiore), una miscela di Blended Scotch nobile, sciroppo di gelsomino, liquore di sambuco, pera e Tequila. Completa il drink una caramella fatta con gli oli essenziali del Tiki Spray #1 by Rita’s Tiki Room x Essentia, leader nel settore dei cocktail finnish.
ULTRAFRAGOLA, by Ettore Sottsass è uno specchio degli anni Settanta. Per renderle omaggio, è stato creato un cocktail morbido e revival che contiene panna, vodka e fragola utilizzata in due consistenze. Il cocktail ha più sfumature di colore, è longilineo come lo specchio e fa il verso ai colori e alle forme curvilinee dell’opera.
GHOST by Cini Boeri è stata la prima sedia in vetro al mondo. Si è optato quindi per un approccio più minimalista nella costruzione del drink, usando ingredienti non fruttati, un colore neutro e un sapore balsamico, quasi glaciale. Il drink, a tutti gli effetti, sembra un bicchier d’acqua e riprende la trasparenza del vetro.
MEZZADRO by Fratelli Castiglioni è uno sgabello ispirato alla campagna, al sedile di un trattore e all’aratro, tutti elementi del mondo contadino. Ragionando su come si beve lontano dalla città, la risposta è stata semplice: vino rosso, grappa e Campari, tre ingredienti che parlano di quel mondo. Così come lo sgabello presenta una lavorazione a fori, anche il drink è stato fotografato sulle griglie di scolo del bancone del bar, con due rondelle di arancia e limone a guarnire che richiama le stesse forme rotonde.
UP5 by Gaetano Pesce – soprannominata anche Big Mama da qualcuno, è la poltrona in cui abbandonarsi alla fine di una giornata. Pensata dall’architetto come omaggio alle sinuosità di un corpo femminile, per il Rita è stata l’occasione di fare un tributo alle ancora poche donne della bar industry italiana. Un Cuba Libre che contiene uno sciroppo di coca cola tipico del drink, con il rhum come spirito guida e un finale frizzante. Per andare a ricreare le forme tipiche dell’opera, è stata utilizzata una Flavour Blast, una speciale pistola da miscelazione che compone bolle aromatizzate a completamento del drink.
DISCOVERY by Ernesto Gismondi è l’essenza ultima dell’oggetto di design, una lampada appesa a forma di disco che si illumina. All’interno del bicchiere si inserisce un bottone nero di gelatina, a richiamare il disco della lampada e il drink è un highball a base gin, bergamotto, yuzu, aneto e cedrata Tassoni.






























