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A partire da giovedì 23 ottobre, riparte la stagione espositiva della OTHER SIZE GALLERY by WORKNESS CLUB. Per la prima volta in Italia, nello spazio dedicato all’arte e alla cultura di WORKNESS CLUB di Via Maffei, sarà ospitata la mostra personale dell’artista iraniana Nazanin Bamdad, dal titolo “La ragione dipinta di blu”, a cura di Maria Savarese.

L’opera di Nazanin Bamdad, che vede protagonista la rappresentazione libera della figura femminile, approda in Italia dopo un complesso percorso artistico costellato di censure a causa del regime dittatoriale che governa l’Iran, suo Paese natale. Saranno proprio le condizioni politico-ideologiche e l’ambiente repressivo da cui è circondata ad impedirle di esporre, dopo le prime mostre personali tra il 2001 ed il 2006. La sua ricerca fondata esclusivamente su dipinti di figure femminili nude, si trasforma così, agli occhi di un Paese dominato dal patriarcato, in un atto di disobbedienza civile, in un vero e proprio crimine agli occhi del sistema: una rivendicazione non condivisa rivendicazione del diritto di appropriazione del proprio corpo.

Il percorso espositivo si articola in grandi opere su tela e in altre su carta di dimensioni più ridotte, realizzate tra la metà degli anni Novanta e il 2025, in cui l’artista esprime, con eleganza e sapienza formale la libertà del corpo femminile attraverso una pittura intensa e viscerale di matrice espressionista. Le opere conservano una semplicità compositiva amplificando la forza delle figure e la profondità dei colori. La Bamdad affida agli spazi bui, monocromatici e ai colori ridotti al minimo, in contrasto con le posture libere e coraggiose dei nudi, il racconto di un conflitto interiore fatto di obblighi sociali imposti e di desideri individuali e intimi delle donne. Ella stessa afferma: “Per me il disegno del nudo è un esercizio costante di riappropriazione della mia autonomia femminile”.
La riflessione critica mossa nelle sue opere non allontana tuttavia l’artista dalla profonda considerazione della cultura del suo popolo. Il titolo della mostra è infatti tratto dall’omonimo libro della grande scrittrice iraniana Shahrnush Parsipur, attualmente in esilio negli Stati Uniti per il coraggio mostrato contro la repressione dei diritti umani, e i cui romanzi, eccetto uno, sono tutti banditi in Iran.

La struttura rappresentativa del progetto espositivo trae invece ispirazione dai versi di Ahmad Shamloo, poeta, sceneggiatore e ricercatore iraniano, le cui parole hanno accompagnato la formazione dell’artista. La mostra diventa così un dialogo tra ricordo e interpretazione, tra testo e immagine, tra ciò che resta e ciò che si trasforma. Un tentativo di dare forma visiva a una parola che continua a respirare dentro il tempo.
“Nazanin – afferma la curatrice Maria Savarese – ha compreso profondamente che l’arte, come la poesia, non è soltanto linguaggio, bensì immagine, memoria, impronta. Per questo motivo una personale in uno spazio socialmente aperto, come la OTHER SIZE GALLERY, per l’artista rappresenta l’occasione di andare oltre quei confini, oltre quegli stereotipi patriarcali e, al tempo stesso, di congiungersi con lo spirito femminile globale.”

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