Nostalgia della bellezza
La musica crea ponti, stabilisce connessioni, ed è, per sua natura, una forma d’arte estremamente inclusiva verso il resto della realtà.
Il desiderio di Bellezza ha sempre trovato nell’arte la propria realizzazione. L’arte contemporanea spesso non assolve questo bisogno, del tutto umano, di Bellezza, cioè di trovare un senso resistente nello scorrere delle cose, nel precipitare della vita. La grande arte del passato, al contrario, riesce nel miracolo di farci contemplare nel frammento l’eterno. E lo fa attraverso la Bellezza che è il supremo adeguamento dell’uomo alla realtà che lo circonda, il suo stare di casa nel mondo. Ma non c’è solo Bellezza, l’arte talvolta spinge al Sublime che è, viceversa, non un felice adeguamento, semmai un sentimento di spaesamento e dispatrio che genera quello che Edmund Burke de niva un “delightful horror”, un orrore che delizia.
Nell’ambito della stagione 2024/2025, la musica sinfonica dialoga con quattro altre discipline: arte figurativa, astronomia, botanica e cinema.
Il primo appuntamento della rassegna Intersezioni è in cartellone per sabato 26 ottobre 2024 alle ore 18.00, quando all’Auditorium di Milano (largo Mahler) va in scena uno spettacolo in collaborazione con la Pinacoteca di Brera e con la Biblioteca Nazionale Braidense: parliamo di Nostalgia della bellezza, un parallelismo appassionante tra arte e musica insieme ad Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense, in un dialogo con Luca Baccolini.
Al centro di questa appassionante riflessione, appunto, la bellezza. Quando le arti dialogano, si ha la speranza di avvicinarsi di un centimetro in più alla verità, se ne esiste una. In ogni caso, due arti che si relazionano non fanno che parlare in coro di bellezza, il supremo adeguamento dell’uomo alla realtà che lo circonda. Ma non c’è solo bellezza, l’arte talvolta spinge al sublime, un sentimento di spaesamento che genera un orrore che delizia, per dirla con Edmund Burke.