Milano Marittima e il lido “no kids”: polemica chiusa con una stretta di mano
Milano Marittima e il lido “no kids”: polemica chiusa con una stretta di mano
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Milano Marittima e il lido “no kids”: polemica chiusa con una stretta di mano

In un’affollata giornata di vacanza lungo la Riviera romagnola, una famiglia ha vissuto un’inaspettata difficoltà: il bambino non poteva entrare in un ristorante dello stabilimento balneare. La risposta? “Non prendiamo bambini”. La vicenda ha acceso immediatamente un dibattito nazionale sul diritto all’accoglienza e sull’accesso degli spazi pubblici.

Il racconto del padre

Andrea Mussini, turista modenese, ha raccontato di aver provato a prenotare un tavolo con moglie e figlio. Il piccolo di cinque anni e mezzo è stato respinto con una motivazione precisa: molti locali del lido – in attività da più di trent’anni – applicano una politica “child-free”. La famiglia, ferita dalla risposta, sporge denuncia ai Carabinieri.

La reazione del gestore

Il titolare del lido, Walter Meoni, spiega che si tratta di una scelta voluta, pensata per garantire un ambiente tranquillo, riservato a chi desidera relax senza bottiglie, schiamazzi o feste. Non si tratta di un gesto contro i bambini, puntualizza, ma di una filosofia ricreativa rivolta a un pubblico diverso.

Le risposte istituzionali

Il sindaco di Cervia ha preso posizione: le spiagge e gli spazi pubblici devono essere inclusivi e aperti a tutti, a maggior ragione per i più piccoli. E ha aggiunto che esercitare un rifiuto basato sull’età, senza motivazioni oggettive, non è conforme alle leggi del nostro paese.

Le associazioni dei consumatori hanno definito la scelta «illegittima» e una forma di discriminazione non giustificabile. Il richiamo è chiaro: anche se si desidera garantire quiete, si deve rispettare il principio di accesso universale ai servizi pubblici.

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Il gesto che ha riparato

L’episodio è terminato – almeno pubblicamente – con un gesto di dialogo: il padre e il titolare dello stabilimento si sono incontrati, chiarendo il malinteso. Il confronto ha portato a una stretta di mano e a parole concilianti, nel segno di un rispetto reciproco che fa sperare in un equilibrio possibile.


In sintesi, l’episodio di Milano Marittima ha messo in luce un tema attuale: come bilanciare il diritto alla tranquillità con quello all’accesso e all’inclusività. La chiusura pacifica della vicenda dimostra che il confronto, seppur acceso, può portare a una soluzione rispettosa per tutti.

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