Scuola di principesse a Rho
Advertisement

Scuola di principesse a Rho

La “scuola di principesse“, l’iniziativa organizzata a Rho, in provincia di Milano, da Stefania Vadalà, fondatrice della “Maison degli Eventi” prevede corsi che riguarderanno “materie” come bon ton, portamento, dizione, trucco e acconciatura.

Le lezioni si terranno a Rho e sono destinate a bambine dai 6 ai 9 anni. Il corso durerà 3 mesi ed è rivolto alle bimbe che già in erba sognano di diventare la Kate Middleton del futuro.

Alla fine del corso il rilascio dell’attestato di Principessa certificata. Secondo le intenzioni della sua ideatrice, la scuola sarà aperta non solo alle femminucce, ma anche ai maschietti: d’altra parte i bimbi sono curiosi, soprattutto in questa fascia d’età.

Advertisement
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner

La reazione del web è stata immediata tra commenti, condivisioni ed indignazione. “Si alimenta una mentalità ottusa, patriarcale e retrograda senza nemmeno rendersene conto”, scrive ad esempio un utente sotto il post Facebook pubblicato dall’ideatrice.

Un’altra utente scrive: “La cosa che mi rattrista di più è il fatto che si rivendichi l’intento di rafforzare l’autostima delle bambine basandosi puramente sull’esteriorità”. “Le bambine con tacchi e trucco a sei anni: siete da denuncia” si legge, e tra gli aggettivi associati all’iniziativa: “Agghiacciante e inappropriata”.

Stefania Vadalà ha deciso di intervenire per smorzare la polemica con un post Facebook: “Sentiamo il desiderio di chiarire gli intenti del famigerato corso per principesse”, ha scritto Vadalà sui social, il post non intendeva proporre un corso di educazione per bambine, non voleva proporre di abbracciare stereotipi di genere e non voleva criticare altre forme di espressione dell’infanzia. Per noi bambini e bambine possono essere qualsiasi cosa, “possono esprimere la loro bellezza attraverso qualunque forma, possono interpretare qualunque personaggio senza che questo etichetti il loro essere. Questa è una ludoteca. Il fatto che ci fosse una bambina nella foto di presentazione, scelta forse un po’ sommaria, non esclude che l’invito fosse aperto a tutte e tutti. Oggi si gioca alle principesse, domani agli indiani. Tutto qui”.

Advertisement