Da giovedì 28 aprile a domenica 15 maggio, nell’ambito delle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ospita la mostra fotografica LA NOSTRA TERRA. PAESAGGI, SOSTENIBILITÀ , realizzata da Università degli Studi di Milano, Diciassette, Radio Statale, Statale a Impatto Zero con la collaborazione del Museo. Questa mostra presenta gli scatti vincitori del concorso fotografico dell’Università degli Studi di Milano promossa nell’ambito della Thematic Week “Food, Agriculture & Livelihoods” di Expo 2020 Dubai.
La nostra terra, paesaggi, sostenibilità: la mostra al Museo della Scienza
Nella mostra saranno esposte le immagini vincitrici del contest La nostra terra e i cambiamenti climatici. Paesaggi delle filiere agroalimentari, che ha coinvolto la comunità studentesca dell’Università degli Studi di Milano tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Al centro dell’allestimento le relazioni tra umanità e natura, sostenibilità e insostenibilità dei territori, documentate anche da scatti destinati ai social media.
Mercoledì 27 aprile alle ore 17.30 presso la Sala Biancamano del Museo, con ingresso da Via Olona 6, in occasione dell’inaugurazione della mostra, interverranno:
- Luciana Tasselli, Curatore Collezioni-Energia, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia
- Prof.ssa Marina Carini, Prorettore delegato a Terza Missione, attività culturali e impatto sociale
- Prof. Stefano Bocchi, Delegato alla Sostenibilità, Università degli Studi di Milano
- Prof. Maurizio Maugeri, climatologo e Presidente Collegio Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Environmental Change And Global Sustainability, Università degli Studi di Milano
- Prof. Michele Carducci, Coordinatore del Centro Di Ricerca Euro Americano sulle Politiche Costituzionali, Università del Salento, e componente della Rete “Legalità per il clima”
- I vincitori della photo challenge: Alessandro Paolo Carniti, Alice Melzi, Camilla Valli, Chiara Bertolini, Chiara Lo Pinto, Chiara Vallarino, Eleonora Carpintieri, Eleonora Ciscato, Erika De Giorgi, Irene Cicchella, Luca Forti e Marta Panzeri.
Protagonisti dell’esposizione i paesaggi italiani, intesi come risultato e rappresentazione delle dinamiche territoriali, specchio della nostra progettualità, misura del nostro vivere ed espressione dei nostri valori. I paesaggi e i loro sistemi agroalimentari, nella loro varietà e peculiarità, permettono di esplorare la questione ambientale – dalle conseguenze del riscaldamento globale, all’utilizzo delle risorse fino alle pratiche di sostenibilità – e stimolano il dibattito, essendo veicolo di messaggi, informazioni ed emozioni.
Il percorso espositivo è introdotto da una selezione di immagini aeree di paesaggi agrari italiani significativi, scattate con un drone dal fotografo Paolo Nigris. La prospettiva dall’alto consente al pubblico di acquisire una visione articolata e allo stesso tempo oggettiva sulla commistione di elementi antropici e naturali, permettendo di osservare – da un punto di vista privilegiato – le colline del Chianti con i vigneti, la pianura Padana con le risaie e la montagna alpina con i terrazzamenti.
La mostra si apre con una riproduzione, per gentile concessione del Comune di Siena, Direzione Santa Maria della Scala e Sistema Museale, del celebre affresco di Ambrogio Lorenzetti Gli effetti del Buon Governo in campagna, realizzato nel 1338-1339 per il Governo dei Nove di Siena. A partire dal messaggio dell’opera, l’invito è riflettere su come il paesaggio riveli anche la qualità dell’amministrazione che ad esso sovraintende.
Nell’ambito della mostra si terrà la rassegna I mercoledì al Museo, seminari di approfondimento sulle dimensioni cruciali dei sistemi agroalimentari. Nel primo appuntamento mercoledì 4 maggio, le tematiche agroalimentari saranno analizzate con un taglio scientifico a partire dai paesaggi e dalla loro evoluzione nel tempo; nel secondo, mercoledì 11 maggio, sarà approfondito il ruolo della tecnologia e della fotografia aerea nella pratica agricola. Entrambi gli incontri si terranno dalle 15 alle 17, presso Padiglione Olona.