In un momento molto delicato per i viaggi, Ryanair prende ancora una volta le distanze dal resto delle compagnie aeree (tra cui moltissime big del settore) favorevoli all’adozione del passaporto vaccinale.
La compagnia low cost si è, infatti, schierata sul fronte del no, annunciando che non richiederà ai propri passeggeri il certificato di vaccinazione che l’Unione europea sta varando in queste settimane.
A riferirlo, il giornale spagnolo Preferente, secondo il quale il vettore irlandese si starebbe smarcando dal coro di approvazione per il ‘pass verde’ Covid che dovrebbe consentire di tornare gradualmente a viaggiare in Europa e nel mondo, adducendo la motivazione che questo strumento andrebbe a ledere il libero mercato.
“Sui voli a corto raggio in Europa non verrà richiesta nessuna certificazione di avvenuta vaccinazione – spiega la compagnia in una nota riportata dal giornale spagnolo – In accordo con il sistema di libera circolazione Ue, inoltre, Ryanair prevede che le misure di quarantena vadano eliminate nel momento in cui i vaccini sono disponibili in quantità sufficienti a proteggere le persone ad alto rischio”.
L’annuncio in controtendenza della compagnia low cost arriva nei giorni in cui l’Unione europea sta studiando le modalità per creare il passaporto vaccinale ribattezzato “Digital Green Pass”, la cui introduzione è prevista dal 17 marzo.
In attesa di vedere come la decisione di Ryanair andrà a influire sulle scelte dei viaggiatori, il vettore ha dato il via a moltissimi nuovi voli sia per l’estate che per l’inverno.
Il CEO Michael O’Leary si è detto ottimista per la stagione estiva e conta di ospitare a bordo fino al 70% dei passeggeri del 2019. Stando a quanto dichiarato da O’Leary a una commissione parlamentare britannica, la compagnia aerea si aspetta di far volare poco più di 27 milioni di passeggeri nell’anno finanziario che si concluderà a marzo, chiudendo con una perdita di circa 850 milioni di euro.