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Il telo bianco che ricopriva l’ex Palazzo delle Poste di piazza Cordusio a Milano è caduto: adesso il nome di Starbucks, il colosso delle caffetterie Usa che sbarca in Italia, è ben visibile, assieme all’indicazione – ancora vaga – sui tempi di apertura: 2018, presumibilmente verso la fine dell’anno. Sarà, quella di Milano, la prima ‘Reserve roastery’, una caffetteria con torrefazione, della società nell’area di Europa, Medio Oriente e Africa.


ìStarbucks: 350 assunzioni in stile anti-Trump


Il nuovo megastore – preceduto dalle tante polemiche sull’aiuola sponsorizzata con le palme e i banani in piazza Duomo – Sarà grande circa 2.400 metri e darà “opportunità di lavoro a circa 350 persone”: l’annuncio arriva dal presidente e fondatore del gruppo Starbucks Howard Schultz, che ha presentato il progetto con il sindaco Beppe Sala, il ministro Maurizio Martina, Antonio Percassi (licenziatario e partner di Starbucks nell’operazione), Angelo Moratti e lo chef Enrico Cerea.

L’alleanza Starbucks-Princi

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