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La riapertura dei canali in città avrebbe una duplice funzione, da un lato implicherebbe appunto una revisione complessiva del sistema viabilistico. Un discorso che va nella stessa direzione delle politiche per la mobilità intraprese dalla giunta Pisapia e dalla giunta Sala, ovvero della progressiva chiusura del centro alle auto e dello sviluppo della mobilità alternativa. “Il vero motivo per cui i Navigli vennero coperti era il traffico, la possibilità di muoversi velocemente. Bene, ora in un’epoca in cui si rallenta diciamo godiamoci la città, guardiamoci intorno senza nasconderci che l’economia è fatta di spostamenti di persona, ma ormai ci si sposta in un altro modo”.

Dall’altro, la straordinaria attrattività turistica che esercitano i corsi d’acqua per le città e per il territorio circostante. Le ville lombarde, il sistema delle acque inventato da Leonardo, di cui nel 2019 ricorrono i cinquecento anni, le vacanze con le house boats sono solo alcuni degli spunti.

“Nessuno si sarebbe mai aspettato che Milano potesse diventare così attrattiva per il turismo” ricorda il sindaco “Credo che si debba operare avendo in mente un disegno finale per il recupero di tutto il sistema d’acqua, ma con la certezza che si possono fare anche singole parti.Uno di questi è la Locarno-Milano-Venezia: ritengo che sia un grande progetto e mi impegno a fare tutto il possibile per attivare chi va attivato”. Per questa opera sono stati già spesi 200 milioni di euro e 61 ne mancano per completarla.

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