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I biglietti per i concerti variano da 20 a 52 euro, per info e prenotazioni 02 83389401/2/3.

La Nona fu eseguita per la prima volta a Vienna al Teatro di Porta Carinzia, il 7 maggio 1824, dopo che Ludwig van Beethoven non regalava ai viennesi una nuova sinfonia da tempo immemorabile. L’ultimo lavoro di questo genere uscito dalla sua penna era stato messo in cartellone ormai una decina d’anni prima, esattamente il 27 febbraio 1814, quando l’Ottava aveva ottenuto un buon consenso di pubblico e qualche segno d’incomprensione da parte della critica.

L’estrema sinfonia beethoveniana appare come apportatrice di un’urgenza espressiva capace di trasferirsi in musica con una forza inaudita. Attraverso l’uso del coro, infatti, la partitura può trasmettere con maggiore energia un concetto filosofico, un programma che diviene evidente e definitivamente riconoscibile nell’ Inno alla Gioia, testo amatissimo che il compositore tedesco aveva progettato di mettere in musica verso per verso addirittura dal 1793.

E così, alla prima viennese, accompagnata da un successo enorme, il pubblico comprese appieno la portata del messaggio di Beethoven, di quell’uomo burbero e scontroso che senza arrendersi alle avversità aveva concepito in musica la rappresentazione di una tensione illuministica finalizzata al raggiungimento della felicità universale, condizione perseguibile nell’esaltazione della fratellanza e nel sincero convincimento della presenza di una Bontà Celeste, di un Essere Supremo che dal caos primordiale fonda un ordine morale a cui ogni essere umano è chiamato a contribuire, esercitando la virtù.

Da quel 7 maggio 1824 la Nona, pubblicata nel 1826 da Schott e dedicata A Sua Maestà il Re di Prussia Federico Guglielmo III, non smetterà più di circolare, di essere eseguita e di continuare a commuoverci, simboleggiando con forza il testamento spirituale e la forza morale di un uomo con pochi termini di paragone nell’intera storia della nostra cultura.

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