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martedì, Maggio 6, 2025
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Presidente Fontana : arrivate donazioni per oltre 40 milioni di euro in pochi giorni #Fermiamoloinsieme

coronavirus donazioni fontana lombardia
coronavirus donazioni fontana lombardia

CORONAVIRUS : importanti contributi della cittadinanza per contrastare l’emergenza

Sono arrivate DONAZIONI per oltre 40 milioni di euro in pochi giorni per la lotta al #Coronavirus e la salute dei lombardi.

Ecco la dichiarazione del Presidente della Lombardia Attilio Fontana :

“Sono profondamente orgoglioso dei lombardi che ancora una volta hanno dimostrando il loro grand coeur, donando ognuno ciò che può, dai 5 euro ai 10 milioni.
Ognuno ha dato il proprio contributo per sostenere il lavoro che Regione Lombardia sta mettendo in campo, sia per riorganizzare e ampliare le Unità di Terapia Intensiva, consentendo a medici, infermieri, operatori sociosanitari e volontari di far fronte all’emergenza, sia per la realizzazione del nuovo ospedale nei padiglioni di Fiera Milano.
Ciascun euro, ogni donazione piccola e grande, sarà rendicontata e destinata alla nostra sanità, ai nostri cittadini.”

Nei suoi ringraziamenti, oltre a chi sta lavorando, Fontana ha citato la Fondazione Invernizzi, Caprotti, Silvio Berlusconi, Allianz e Sapio “con interventi diretti per la realizzazione dell’ospedale in Fiera . E in ultimo anche Grana Padano che oltre a contribuire economicamente ricorda che,specialmente in questo periodo, l’importanza di acquistare italiano quando andiamo a fare la spesa .

Come ricordato dal Presidente, ogni contributo è importate, quindi nelle possibilità di ognuno siamo tutti inviati a fare una donazione . Per info e coordinate clicca QUI

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La Lombardia conta 16.220 contagiati. A Bergamo non ci sono più letti in Rianimazione.

coronavirus test afp scaled
coronavirus test afp scaled
“In Lombardia i pazienti positivi al coronavirus sono 16.220, gli ospedalizzati 6.953, 782 in più rispetto a ieri, di cui 879 in terapia intensiva. Le persone decedute sono invece 1.640, 220 in più rispetto a ieri”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, aggiungendo che anche “con un semplice raffreddore o una tosse bisogna rimanere a casa”

lombardia aggiornamento contagiati


IN ITALIA OLTRE 26 MILA CONTAGIATI

TABELLA AGGIORNATA 16 MARZO

Coronavirus: 26.062 positivi, 2.941 guariti e 2.503 morti

Le vittime sono salite a 2503, 345 in un solo giorno.

Le persone guarite sono 2.941

SITUAZIONE CONTAGI PROVINCIA PER PROVINCIA

A MILANO E PROVINCIA SI CONTANO 2326 CONTAGIATI


Ospedale di Bergamo: “Non ci sono più letti in rianimazione”

Sono tutti occupati gli 80 letti di terapia intensiva riservati ai pazienti ricoverati in gravi condizioni per il coronavirus all’ospedale Papa Giovanni XXII di Bergamo, la zona più colpita dall’epidemia. La drammatica situazione è stata confermata da fonti ospedaliere. Per i malati che avranno bisogno di ventilazione e ossigeno si farà ricorso alla rete delle terapie intensive italiane.


Nelle ultime ore erano circolate voci su una imminente apertura del vecchio ospedale di Legnano. Ipotesi smentita prontamente. “Il vecchio ospedale di Legnano è inutilizzabile, non è vero come si legge che sarebbe pronto all’uso. Il suo ripristino è una fake news”. Lo precisa l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera spiegando che sono stati svolti tutti gli approfondimenti necessari. “Per rimetterlo in funzione – aggiunge – l’Asst Ovest Milanese ci ha scritto che sono necessari dai 6 ai 12 mesi”.


Di Maio: “Dieci tonnellate di aiuti dalla Cina in arrivo a Milano”

“Mercoledì pomeriggio arriverà a Milano da Shanghai un volo cargo con circa 10 tonnellate di materiale sanitario donato da alcune province cinesi. Si tratta di 30 ventilatori polmonari, 400.000 mascherine, 60.000 kit diagnostici, farmaci, 5.500 tute protettive, 6.700 occhiali protettivi e molto altro. Aiuti che si vanno ad aggiungere a quelli già arrivati nei giorni scorsi”. Lo scrive su Facebook, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “L’aereo trasporterà anche 2 gruppi di medici, infermieri ed esperti cinesi che si recheranno a Milano e Firenze”.


Ministro De Micheli firma decreto isolamento per chi rientra

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il ministro della Salute che obbliga all’autoisolamento, per i 14 giorni successivi, per le persone che rientrano, anche se asintomatiche rispetto al Covid-19. Il dl riguarda chiunque torni in Italia con qualsiasi mezzo di trasporto. Il decreto è in vigore fino al 25 marzo.


Bloccati i collegamenti da e per la Sicilia: il decreto è stato firmato dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il presidente della Regione Sicilia lo aveva annunciato ieri sera, e adesso arriva la conferma definitiva. Il nuovo decreto per bloccare gli ingressi nell’Isola è pervenuto alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, che ha firmato il documento. 

Sono stati sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari da e per la Sicilia. L’obiettivo delle misure inserite nel Decreto è quello di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno della Sicilia.


Stop ai collegamenti con la Sardegna

Rispondendo a una richiesta del presidente della Regione Sardegna per l’emergenza coronavirus, il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il quale vengono sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari delle persone da e per la Sardegna. Si vola solo tra Roma Fiumicino e Cagliari, mentre sulle navi potranno viaggiare solo le merci. Il trasporto delle persone su traghetti e velivoli può avvenire soltanto su autorizzazione della Regione e per dimostrate e improrogabili esigenze.


In Puglia si estende la quarantena a “chiunque torni”

Da oggi chiunque rientri in Puglia, “da ogni parte d’Italia o del mondo”, dovrà autosegnalarsi e restare in isolamento a casa per almeno 14 giorni. Lo stabilisce una nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano dopo il continuo esodo in treno al Sud.

Il provvedimento estende gli obblighi che finora erano previsti solo per chi tornava dal Nord e da zone con focolai di coronavirus. D’ora in avanti, anche chi rientrerà dall’estero o da qualsiasi zona dell’Italia, dovrà avvisare l’Asl e restare in quarantena nella propria abitazione. Inoltre dovrà rimanere raggiungibile per attività di sorveglianza e, in caso di comparsa di sintomi, dovrà avvertire il medico.

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Moncler sostiene il progetto ospedale Fiera donando 10 milioni di euro

moncler dona 10 milioni ospedale fiera milano
moncler dona 10 milioni ospedale fiera milano

COVID19: Il colosso italiano ha deciso di donare 10 milioni per la creazione del nuovo ospedale all’interno della Fiera

Anche il settore moda non ferma la solidarietà . Dopo le donazini di Armani e Versace ogni giorno ci sono molte persone legate “all’ambiente fashion” che decidono di sosterenere e contribuire all’emergenza coronavirus .

Moncler comunica la volontà di mettere a disposizione 10 milioni di euro per poter
avviare il progetto promosso dalle Regione Lombardia che prevede la realizzazione in tempi brevissimi di un ospedale con oltre 400 posti di terapia intensiva all’interno della ex Fiera di Milano.
“Milano è una città che ha regalato a tutti noi un presente straordinario. Non possiamo e non vogliamo abbandonarla.
E’ un dovere di tutti restituire alla città ciò che fino ad ora ci ha dato.
Ho manifestato all’assessore Giulio Gallera la volontà di supportare questo grande progetto sin dal momento in cui è stato ipotizzato e ora che ci sono ragionevoli certezze sulla fattibilità, siamo pronti a sostenerlo. Sono certo che il team della Regione Lombardia, supportato anche dall’esperienza di Guido Bertolaso, possa far diventare al più presto questa grande iniziativa realtà”, commenta Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato Moncler.

covid19 moncler dona 10 milioni

Ospedale in Fiera: a che punto è il progetto

I prototipi dei moduli che comporranno l’ospedale all’interno della Fiera MilanoCity sono stati allestiti. Per il momento non sono funzionanti, ma l’obiettivo della Regione è quello di moltiplicarli (letteralmente) e trasformare una sezione dell’ex polo fieristico in un vero nosocomio. Per il momento, tuttavia, non è ancora stato reso noto quando potrebbe diventare operativo l’ospedale. “Ho avuto un’altra riunione operativa con il team di Bertolaso. Devo dire che c’à stata una notevole accelerazione per la realizzazione dell’ospedale in Fiera Milano — ha dichiarato il presidente Attilio Fontana parlando con i giornalisti nel pomeriggio di martedì—. Sono ottimista, aspettiamo le ultime risposte sui respiratori”.

Fontana, rispondendo a una domanda dei cronisti, ha ribadito che “continua anche il confronto con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella” che “è molto attento ed esprime la sua vicinanza e il suo sostegno a chi lavora sul campo. Credo che debba essere sempre aggiornato di ogni evoluzione della situazione.

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CORONAVIRUS: a Milano appartamenti in affitto gratis per medici e infermieri

DM il dentista modernostudenti medicina e odontoiatria enpam 681x454
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CORONAVIRUS: l’iniziativa solidale è stata lanciata da The Best Rent, società che opera nel settore immobiliare

Da #restoacasa a #iocimettolacasa, con appartamenti offerti gratuitamente a medici e infermieri che arrivano a Milano per fronteggiare l’emergenza coronavirus: è la nuova iniziativa solidale lanciata da The Best Rent, società che opera nel settore immobiliare ed è specializzata negli affitti a breve e medio-lungo periodo.
“Sono già circa un centinaio gli appartamenti disponibili, dato che decine di proprietari hanno deciso di aderire all’iniziativa, ciascuno con i propri mezzi e le proprie disponibilità” spiega Cristiano Berti, ceo e fondatore di The Best Rent.

Proprio dallo spirito di solidarietà dimostrato dai proprietari delle case gestite dalla società è nata l’idea, che punta a dare un aiuto concreto al personale sanitario: “Alcuni medici e infermieri hanno amici in grado di ospitarli a Milano, ma preferiscono tutelarli e usufruire di altri alloggi – spiegano da The Best Rent –. Altri, pur vivendo in città, vorrebbero la possibilità di abitare da soli per tutelare le persone con cui vivono abitualmente, soprattutto se anziane”. Rincasando dopo i turni in ospedale, gli aderenti all’iniziativa non dovranno preoccuparsi delle pulizie: se ne incaricherà sempre  a costo zero l’impresa Alter-Area Domus: “Abbiamo sempre creduto nel valore umano, anche nelle attività di business – sottolinea il ceo Paolo Specchio – Per questo abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di dare il nostro contributo per esprimere gratitudine e solidarietà per lo sforzo di medici e infermieri”.

Medici e personale paramedico possono fare richiesta per gli alloggi contattando il numero 02.36683400 oppure scrivendo a , allegando una certificazione rilasciata dall’ospedale. L’iniziativa #iocimettolacasa, sostenuta anche da eos comunica, sarà attiva fino al 3 aprile, con la possibilità di un’ulteriore proroga in caso l’emergenza dovesse protrarsi. Si può mettere a disposizione la propria casa tramite The Best Rent anche se non si appartiene ancora alla rete dei proprietari dell’azienda milanese, scrivendo a .
“In questo momento difficile per Milano e tutto il Paese, possiamo non essere semplici spettatori: ogni realtà, pubblica o privata, ha l’opportunità di agire con sensibilità e concretezza per dare il proprio contributo” conclude Cristiano Berti.

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CAPROTTI dona 10 milioni di Euro a sostegno di iniziative terapeutiche in Lombardia contro il coronavirus

caprotti dona 10 milioni di euro
caprotti dona 10 milioni di euro

Coronavirus, prosegue la gara di solidarietà: da Caprotti 10 milioni per la Lombardia

Giuseppe Caprotti si aggiunge alla lista di chi non si tira indietro per aiutare le persone più bisognose in questo momento di emergenza e lo fa con un assegno da 10 milioni di euro. Il primogenito del fondatore di Esselunga ha infatti istituito un fondo per aiutare le persone più bisognose, quelli che non hanno gli strumenti per curarsi, e le categorie più deboli. Il fondo che sarà coordinato dalla regione Lombardia e dal Comune di Milano, ha lo scopo di “fronteggiare al meglio questo difficile momento”, con l’augurio che a tale gesto se ne accompagnino altri piccoli o grandi”.

Si aggiunge quindi  una nuova iniziativa per venire incontro all’emergenza dei contagi da Covid-19 e questa volta non viene da un’azienda o dal mondo della finanza bensì da un privato. Si tratta di Giuseppe Caprotti, quasi 60 anni, primogenito di Bernardo, il fondatore dei supermercati Esselunga. Ha annunciato la costituzione di un fondo di 10 milioni a sostegno di iniziative terapeutiche in Lombardia contro il coronavirus e per un piano a favore delle categorie più deboli colpite dagli effetti dell’epidemia.

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BERLUSCONI dona 10 milioni di euro per il nuovo ospedale di terapia intensiva in Fiera Milano

Silvio Berlusconi 2018
Silvio Berlusconi 2018

Il Cavaliere ha messo a disposizione alla Regione Lombardia la somma per la realizzazione del reparto di 400 posti per la terapia intensiva 

Grande gesto di generosità da parte di Silvio Berlusconi che, in un momento così difficile, ha donato 10 milioni di euro alla Regione Lombardia, la più colpita dalla pandemia da COVID-19. “Silvio Berlusconi ha deciso di mettere a disposizione della Regione Lombardia, tramite una donazione, la somma di 10 milioni di euro, necessaria per la realizzazione del reparto di 400 posti di terapia intensiva alla fiera di Milano (o, eventualmente, per altre emergenze)“. Ad annunciarlo tramite una nota sono gli stessi vertici di Forza Italia.

“Berlusconi scende in campo e dimostra, ancora una volta, di amare la sua città e il suo Paese”, ha affermato Bertolaso, impegnato ad allestire un reparto di 400 posti di terapia intensiva alla fiera di Milano destinato ai contagiati da Covid-19. Dalle prime indiscrezioni, il generoso assegno del leader di Forza Italia è stato preceduto da una telefonata tra l’ex premier e il governatore lombardo, da quasi un mese in prima linea per affrontare l’emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova le strutture sanitarie della regione.

berlusconi dona 10 milioni terapia intensiva ospedale milano

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NUOVA AUTOCERTIFICAZIONE dal Viminale. Scarica il nuovo Modulo 5.0

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Coronavirus, nuova autocertificazione: ecco il modello 5.0 in vigore dal:

26/03/2020

È​ disponibile on line il modello di autodichiarazione per gli spostamenti, modificato sulla base delle ultime misure adottate per il contenimento della diffusione del virus Covid-19.

Il nuovo modello di autocertificazione compilabile digitalmente è disponibile. Il documento serve per segnalare le motivazioni dei propri spostamenti, che possono essere lavorative o dovute ad urgenze e necessità di diverso tipo.


Pronti al quarto modulo per l’autocertificazione degli spostamenti? Sì, perché ce ne sarà un altro. Lo ha detto Franco Gabrielli, capo della Polizia, a SkyTg24. «Sono state fatte ironie, ma cambiano le disposizioni e noi dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare i quesiti che arrivano dai cittadini», ha spiegato.

Gabrielli ha aggiunto che «non lo facciamo perché non sappiamo cosa fare, ma per aggiornarci alle nuove disposizioni. Questo nuovo modulo intercetterà moltissime delle questione che a volte attendono alle specificit delle singole questioni. Noi saremo all’ascolto, i cittadini ci aiutino ad essere sempre più corretti e attenti alle loro esigenze».

L’ultimo cambiamento è avvenuto tre giorni fa, lunedì 26 marzo, ma per effetto del nuovo decreto con la stretta sulle sanzioni, ne sarà necessario un altro perché cambia la parte della «dichiarazione sotto la propria responsabilità», dovendo fare riferimento adesso al d.l. 25 marzo 2020 n.19. Di conseguenza, cambierà anche quello valido nel territorio della Regione Siciliana, perché dovrà essere riadattato allo stesso modo.

MULTE SALATE E GALERA. Le sanzioni emesse di recente, ammonteranno a un’ammenda di circa 200 euro. Ci sono però inasprimenti, per chi non rispetta la quarantena: arresto fino a 18 mesi e sanzione amministrativa fino a 5.000 euro. Il nodo da sciogliere è sulle disposizioni nazionali, non identiche a quelle regionali. Dai vertici delle Forze dell’ordine però arriva un ulteriore monito, indipendentemente dal comprensibile stato di difficoltà per tutti: i comportamenti scorretti nella mobilità, con ripercussioni sanitarie, a breve si sanzioneranno anche con l’articolo 452 del Codice Penale: pena fino a 12 anni di reclusione.

Lo rende noto il ministero dell’Interno.

SCARICA IL NUOVO MODELLO PDF

 

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Gallera: “Ieri quasi zero posti in terapia intensiva”. Sotto osservazione i dati di Milano

coronavirus farmaco artrite gratis
coronavirus farmaco artrite gratis

“Noi lavoriamo sulle ore. Vado a recuperare 30 respiratori, ieri eravamo quasi a zero come posti letto in terapia intensiva. Quando ieri sera tardi è arrivata la notizia di questi 30 respiratori, mi veniva quasi da piangere. Avevamo già approntato posti di terapia intensiva che aspettavano solo i respiratori: diamo speranza a 30 lombardi in più”.


E’ un passaggio dell’intervento di Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, a Agorà. La Lombardia conta sul contributo di Guido Bertolaso, nominato consulente dal presidente Attilio Fontana. “Se Bertolaso ha accettato questa sfida, ritiene di poter portare il proprio contributo in sinergia”, dice Gallera. L’auspicio è che le misure adottate da diversi giorni diano risultati: “Non pare esserci la crescita esponenziale dei contagi che ci si aspettava, i dati ci dicono che è costante, è una buona notizia”.

Sotto stretta osservazione, Milano e hinterland: nell’area metropolitana vivono oltre 3 milioni di persone, a ieri pomeriggio i casi lì erano 1.983 (233 in più in un giorno), di cui 813 nella città di Milano (che domenica ne contava 711).

Tra i positivi, anche un anziano ricoverato a Casa Verdi, la residenza per anziani musicisti di Milano: il paziente, insieme con un altro anziano per il quale si è in attesa degli esiti del tampone, è stato trasferito in ospedale.

Coronavirus, si lavora al centro di terapia intensiva alla Fiera di Milano

“Il centro di terapia intensiva alla Fiera di Milano sarà pronto in 10 giorni, a partire da quando riusciremo a recuperare i respiratori, che sono l’elemento più importante, e il personale”.

Lo ha confermato Giulio Gallera, assessore al Welfare del Comune di Milano, ospite di Agorà su Rai Tre. “Questa idea di ottimizzare in un unico spazio ben 500 posti letto è il modo per affrontare, forse in maniera definitiva, il bisogno di posti letto in terapia intensiva – ha sottolineato Gallera – quindi noi andiamo avanti. Abbiamo chiamato il migliore che c’era sulla piazza, Guido Bertolaso. Ieri è arrivato, aveva già approfondito i temi con la sua squadra, subito molto operativo, e questa mattina abbiamo le prime riunioni. Lui si attiverà immediatamente – ha assicurato Gallera – lo spazio c’è, appena abbiamo la certezza di poter ordinare in tempi rapidi una quantità significativa di respiratori iniziamo i lavori.

gallera ospedale di fiera milanoIl countdown inizia – ha detto l’assessore – da quando avremo gli ordini firmati dei respiratori”.

Quanto alla difficoltà di reperirli, Gallera ha osservato che “Guido Bertolaso ha gestito emergenze in tutto il mondo, contiamo che lui possa avere i canali, i respiratori qualcuno li produce, vanno a ruba, ma evidentemente ci sono. Noi ne stiamo per avere 200 dalla Protezione civile. Qualche canale secondo noi c’è, e va esplorato fino in fondo”.


Coronavirus, nuova autocertificazione: dichiarare la non positività

E’ online il nuovo modello da utilizzare per le autodichiarazioni necessarie per gli spostamenti. Il documento contiene una nuova voce con la quale l’interessato deve autodichiarare di non essere soggetto agli obblighi previsti dalla quarantena per chi è stato trovato positivo al coronavirus o per chi è entrato in contatto con una persona contagiata. Lo rende noto il ministero dell’Interno.

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Ospedale da campo donato a Cremona dalla Ong Americana  Samaritan’s Purse

ospedale cremona donato dagli stati uniti
ospedale cremona donato dagli stati uniti

Coronavirus, Gallera: a Cremona ospedale da campo con 8 posti di terapia intensiva donato da Ong americana

Un ospedale da campo vicino al presidio di Cremona capace di ospiatare 60 posti letto di cui 8 di terapia intensiva. Lo realizzerà la Ong americana Samaritan’s Purse.

“Sarà allestito, presso il presidio di Cremona, un ospedale da campo con 60 posti letto e 8 di terapia intensiva donato dalla Ong americana appartenente alla chiesa cristiano evangelica americana Samaritan’s Purse”. Lo ha annunciato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che, durante la quotidiana diretta Facebook per fare il punto sull’emergenza coronavirus, ha ringraziato la Cooperazione internazionale per “questo gesto di grande solidarietà” e il Dipartimento nazionale della Protezione civile, che ha fatto da tramite.
“È una bellissima notizia – ha detto Gallera – e già martedì 17 marzo arriverà un primo contingente. Lo staff sarà composto da 60 persone e tutto sarà interamente pagato da loro”


 

LA SANITA’ MILITARE 

All’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, intanto, sono arrivati 24 medici e 4 infermieri della sanita’ militare, mentre continua il reclutamento del personale. Ad oggi sono arrivate 2.200 domande e ne sono state selezionate 1.020

Ospedale da campo donato a Cremona dalla Ong Americana Samaritan's Purse

#coronavirus #fermiamoloinsieme

Se sei medico o infermiere/a, unisciti a loro, e segnala la tua disponibilità alla mail : 


 

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Militari nei parchi per far rispettare le regole contro il coronavirus, ecco la proposta dell’assessore lombardo alla Sicurezza

milano coronavirus militari nei parchi
milano coronavirus militari nei parchi

Coronavirus: assessore Lombardia De Corato, inviare militari nei parchi 

militari nei parchi

Anche dopo la chiusura dei parchi recintati del sindaco Sala, le persone sembrano ancora girare nei giardini senza apparenti serie motivazioni.

(AGI) – Milano, 16 mar . Serve l’invio dei militari per far rispettare nei parchi il decreto del governo contro l’emergenza coronavirus. A dirlo e’ l’assessore lombardo alla Sicurezza,
Riccardo De Corato. “Il ministro Lamorgese, lo scorso venerdi’ ha inviato ai prefetti una circolare con la quale viene attribuita ai militari impegnati in questa emergenzaCoronavirus la qualifica di agente di pubblica sicurezza. Anche loro, dunque, possono fermare e controllare le persone che circolano sul territorio”, ha sottolineato De Corato. “Nel weekend appena trascorso non sono mancati gruppi di persone che, non rispettando quanto previsto dal Dpcm, hanno affollato le aree verdi della citta’, come in piazza Insubria e in zona Corvetto, arrivando addirittura a scatenare risse violente all’interno delle stesse, come in zona Quarto Oggiaro”.

Ma,conclude l’assessore, “cosa si aspetta a mandare i militari a presidiare i parchi rimasti aperti per evitare il ripetersi di quanto si e’ verificato questo fine settimana fra maxi-risse ed assembramenti?”.

 

Coronavirus, De Corato: a Milano numero chiuso su mezzi pubblici

Autobus affollati, deve valere regola del metro di distanza”

Milano, 16 mar. (askanews) – A Milano “oggi gli autobus risultano più affollati rispetto altri giorni, non perché ci siano in giro più persone, ma solo perché riducendo le corse i viaggiatori si riversano sui restanti mezzi in circolazione”.

La denuncia arriva dall’assessore alla sicurezza della Regione Lombardia, Riccardo De Corato, che chiede ad Atm di rivedere “al più presto le regole di salita sui mezzi mettendo un numero massimo per ogni vettura” come misura “a tutela dei passeggeri” e di domanda: “Se per strada e nei negozi vale il metro di distanza, perché non deve valere anche sui mezzi pubblici?”.

La soluzione, secondo De Corato, è quella di maggiori controlli sui mezzi pubblici che, sottolinea l’assessore lombardo, potrebbero essere svolto “subito” dal personale Atm “che, a causa del ridimensionamento delle corse, rimane fermo in rimessa” oppure dalla “stessa security” della muncipalizzata milanese dei trasporti. “Oltre a loro – aggiunge – il Comune dovrebbe impegnare anche la polizia locale e, considerato che il maggior flusso lo si ha la mattina, questo aiuterebbe anche ad individuare chi realmente si reca al lavoro.

Oggi più che mai va fermato il contagio. Noi- conclude l’assessore- volevamo misure più stringenti, ma alla fine come troppo spesso accade è stata scelta la via di mezzo”.

CORONAVIRUS, DE CORATO: “DA OGGI ATM FINALMENTE DISTRIBUISCE MASCHERINE AGLI AUTISTI, COME AVEVO CHIESTO DA GIORNI ASSIEME AI SINDACATI”


Milano (15 marzo 2020) – “Finalmente da oggi ATM ha cominciato a distribuire ai suoi autisti il kit contenente mascherine e guanti, dando una risposta alle proteste dei dipendenti raccolte sia dai sindacati, sia da me. È un presidio indispensabile per tutelare la salute di chi lavora ogni giorno a stretto contatto con i passeggeri, in mezzi a volte anche molto affollati”.
È il commento dell’ex vicesindaco di Milano e assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale Riccardo De Corato.

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GALLERA: in Lombardia 14.649 casi,+1273 da ieri e 1420 morti (+202 da ieri)

coronavirus test afp scaled
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“I decessi in Lombardia legati al coronavirus sono saliti a 1420 unità, 202 unità in più di ieri”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.

I positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 1.377 in più, “un dato inferiore a quello di ieri, in linea con quello degli altri giorni”, mentre il dato dei ricoverati ”è molto alto, sono 1.273 in più di ieri”.

In terapia intensiva aumentano solo di 66, 823 in totale, un dato molto più ridotto rispetto alla media di 45 ma non cantiamo vittoria, anche perché i decessi sono 1.420, con una crescita di 202″

 


IN ITALIA OLTRE 23 MILA CONTAGIATI

TABELLA AGGIORNATA 16 MARZO

Gli attualmente positivi sono complessivamente 23.073, con un incremento rispetto a IERI di 2.470, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 27.980.

Le vittime sono salite a 2158, 349 in un solo giorno.

Le persone guarite 2.749, 414 più di ieri.

SITUAZIONE CONTAGI PROVINCIA PER PROVINCIA

A MILANO E PROVINCIA SI CONTANO 1983 CONTAGIATI


Guerini: “In arrivo a Bergamo 20 medici militari”

Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini,  ha annunciato l’arrivo, a partire dalla serata di oggi, di altri 20 medici militari per dare supporto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. L’immediato invio è stato possibile grazie allo stretto e tempestivo coordinamento con lo Stato Maggiore della Difesa che ha individuato, tra le Forze Armate, il personale militare sanitario.


Fontana: “Credo condizioni per soluzione rapida ospedale in Fiera”

“Credo che all’orizzonte si possa dire che ci sono le condizioni per arrivare a una soluzione positiva e rapida, viste le necessità sempre più impellenti. C’è la volontà e il grande impegno di Bertolaso. Credo sia veramente la strada giusta per arrivare ad esigenze concrete”. Cosi’ il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo il sopralluogo nei padiglione della Fiera di Milano, che dovrebbe ospitare un ospedale Covid-19. “Questo è il sito dove si dovranno realizzare i 400 letti di terapia intensiva – ha aggiunto -. Ho avuto un incontro con il dottor Bertolaso e i suoi tecnici, abbiamo iniziato ad affrontare dal punto di vista tecnico il problema”.


Bloccati i collegamenti da e per la Sicilia: il decreto è stato firmato dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il presidente della Regione Sicilia lo aveva annunciato ieri sera, e adesso arriva la conferma definitiva. Il nuovo decreto per bloccare gli ingressi nell’Isola è pervenuto alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, che ha firmato il documento. 

Sono stati sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari da e per la Sicilia. L’obiettivo delle misure inserite nel Decreto è quello di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno della Sicilia.


Stop ai collegamenti con la Sardegna

Rispondendo a una richiesta del presidente della Regione Sardegna per l’emergenza coronavirus, il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il quale vengono sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari delle persone da e per la Sardegna. Si vola solo tra Roma Fiumicino e Cagliari, mentre sulle navi potranno viaggiare solo le merci. Il trasporto delle persone su traghetti e velivoli può avvenire soltanto su autorizzazione della Regione e per dimostrate e improrogabili esigenze.


In Puglia si estende la quarantena a “chiunque torni”

Da oggi chiunque rientri in Puglia, “da ogni parte d’Italia o del mondo”, dovrà autosegnalarsi e restare in isolamento a casa per almeno 14 giorni. Lo stabilisce una nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano dopo il continuo esodo in treno al Sud.

Il provvedimento estende gli obblighi che finora erano previsti solo per chi tornava dal Nord e da zone con focolai di coronavirus. D’ora in avanti, anche chi rientrerà dall’estero o da qualsiasi zona dell’Italia, dovrà avvisare l’Asl e restare in quarantena nella propria abitazione. Inoltre dovrà rimanere raggiungibile per attività di sorveglianza e, in caso di comparsa di sintomi, dovrà avvertire il medico.

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FERRAGNEZ: con la raccolta fondi l’ex campo sportivo diventa un reparto di terapia intensiva

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FERRAGNEZ: L’ex campo sportivo del San Raffaele diventa un reparto di terapia intensiva grazie alla raccolta fondi Fedez-Ferragni

CORONAVIRUS
Lavori in corso per il nuovo reparto di terapia intensiva che si sta creando all’esterno dell’ospedale San Raffaele di Milano grazie alla raccolta fondi promossa da Chiara Ferragni e Fedez e che ha già superato i 4 milioni, che serviranno anche per aiutare altri ospedali impegnati nell’emergenza coronavirus. Il nuovo reparto è dentro una tensostruttura che già copre l’ex campo sportivo dell’università Vita-Salute San Raffaele e dovrebbe essere pronto entro due settimane.




(FOTOGRAMMA)

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MALUMA: il concerto è stato rinviato al 4 settembre. Tutte le news!

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Maluma: rinviato il concerto a Milano al 4 settembre

ECCO GLI AGGIORNAMENTI

Attenzione! Il concerto in programma ad Assago (Mediolanum Forum) inizialmente previsto per il 7 marzo e poi rinviato al 31 marzo, è stato posticipato al 4 settembre. I biglietti già acquistati rimangono validi per la nuova data.

NOMINATIVITÀ: Questo evento è soggetto alla nuova normativa che prevede l’obbligo della nominatività per ogni biglietto emesso ed il successivo controllo del titolare del biglietto all’ingresso dell’evento. Ciascun titolo di accesso riporterà il nome e il cognome dell’utilizzatore del biglietto immessi in fase d’acquisto.Il giorno dell’evento, all’ingresso, oltre al biglietto, sarà richiesto anche un documento d’identità valido per verificare la correttezza del nominativo riportato.

CAMBIO NOMINATIVO: Per questo evento sarà consentito eseguire la procedura di cambio nominativo fino al giorno dell’evento. Comprando un biglietto con ritiro sul luogo dell’evento non è garantito il cambio nominativo.

Dopo aver venduto oltre 1 milione di biglietti nel suo ultimo tour mondiale, Maluma dovrà tardare il ritorno in Italia al Mediolanum Forum di Assago dove avrebbe dovuto mettere in scena uno show stratosferico accompagnato dalla sua band e da 12 ballerini e con effetti laser e giochi pirotecnici a fare da contorno.

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Decreto Cura Italia da questa mattina in vigore. Tutte le Misure nel dettaglio

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge Cura Italia. Dopo la firma del capo dello Stato, il decreto è stato pubblicato oggi in gazzetta ufficiale. Il testo contiene le misure sanitarie ed economiche per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

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Inghilterra: in migliaia alle mezze maratone di Bristol e Liverpool

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Correre o non correre?

Detto che da noi, da soli, è possibile (il Decreto del Presidente del Consiglio lo consente) ma ricordato che tutte le manifestazioni competitive sono ovviamente sospese, in Inghilterra invece procedono ancora in ordine sparso e, permettetecelo, irresponsabile.

Così capita che la London Marathon del prossimo aprile (una delle sei maratone più importanti al mondo) venga sospesa e posticipa in autunno mentre la mezza di Bristol e quella di Liverpool si corrano regolarmente.

Stamattina, nonostante molti appelli da parte di medici, politici e appassionati, si sono infatti tenute la Bath half marathon di Bristol e la mezza di Liverpoool che hanno richiamato sulle strade delle due città inglesi quasi diecimila corridori e ancor più spettatori.

Meno del previsto perché in tanti hanno corso sui propri tapis roulant una gara virtuale (gli organizzatori di entrambe le manifestazioni avevano predisposto una apposita app) macomunque troppi. Troppi e irresponsabili.

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Medici di base: “sono una marea i casi sommersi sintomatici a Milano”

coronavirus test afp scaled
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Esistono pazienti affetti da Covid-19 “sconosciuti”?

Secondo due medici di base, con studio in zona San Siro e Lambrate, intervistati dal Corriere della Sera, sì. E quanti saranno? Risposta del primo medico di base: “Una marea. Stanno male nelle loro case. Con le loro famiglie, che stanno infettando. Il numero vero non lo sapremo mai”. Un secondo medico aggiunge: “Se i pazienti non arrivano a una crisi respiratoria grave, non entrano ospedale. E così non saranno mai registrati. Ma hanno il coronavirus, questo è certo”.

Entrambi sostengono: “Sono certezze che vengono dall’esperienza. Là fuori, in città, esiste un numero enorme di malati di coronavirus che se la “sfangheranno” da soli. Noi li sentiamo al telefono, sono tanti”.

Eccoli, i “malati sommersi” di Milano. Non si tratta di pazienti “asintomatici”: i sintomi ci sono, ma il servizio sanitario è saturo, quindi, secondo le linee guida diffuse ai medici di famiglia, con una decisione dettata dalla necessità, si sta scegliendo di tenere il più possibile i malati a casa.

I «sommersi» esistono perché il servizio sanitario, già stremato, non potrebbe occuparsene. Spiega una dottoressa: “Le indicazioni dell’Ats sono chiare. Se avete pazienti con sintomi da Covid-19, trattateli come tali, considerateli “positivi”, monitorateli, stiano isolati come da legge. Ma segnalateli solo se hanno avuto con certezza contatti con un contagiato. Ma molte persone non lo sanno neppure se hanno avuto un contatto “a rischio”, e dunque stanno passando giorni e giorni in casa con la febbre a 39, con il terrore di peggiorare. Questo sento nella loro voce, quando li chiamo ogni mattina, il terrore”.

I malati entrano in ospedale soltanto quando sono in condizioni gravi, “in alcuni casi vicini al punto di non ritorno — riflette un altro medico di zona Ripamonti —. A quel punto il sistema si attiva col massimo sforzo, ma ormai può essere troppo tardi”.

Un’altra dottoressa intervistata dal Corriere della Sera, con studio in centro, ha avuto anche la controprova che molti malati “sommersi” siano casi di coronavirus che il sistema non intercetterà mai.

“Ho una dozzina di pazienti con sintomi identici, febbre alta e tosse. Cinque di loro prima del decreto di chiusura sono andati in Engadina e lì sono rimasti. Hanno chiesto di fare il tampone, in Svizzera pagando è possibile. Per tutti e cinque, l’esito è stato quel che per me era già scontato: “positivi””.

I casi che emergono, dunque, sono solo la punta dell’iceberg. La pensa così anche Irven Mussi, altro medico di base, con studio in via Palmanova.

“Il tampone ora si fa praticamente solo a chi va in ospedale perché già grave. Ma noi medici di base sentiamo tanti pazienti con sintomi più sfumati, che potrebbero essere malati di Covid-19. I numeri dei malati quindi non sono reali. Senza contare i portatori sani. Già a gennaio avevamo notato uno strano aumento di polmoniti interstiziali, anche a Milano. Noi medici stiamo ancora aspettando una nuova fornitura mascherine e guanti. Mi ha appena chiamato un collega, che ha la polmonite e dovrà stare a casa”.

Anche il professor Massimo Galli, responsabile Malattie infettive del Sacco, si è espresso a proposito del problema dei sommersi.

“Difficile dire quanti sono i positivi al virus non conteggiati. Se si tiene come riferimento il numero di morti in Lombardia e lo si confronta con quello di altri posti dove sono stati fatti tamponi a tappeto, ci immaginiamo che ci siano tante persone con infezione che non abbiamo registrato e che stanno contribuendo a diffondere il virus. Magari sono già stati malati e guariti. Il punto sarebbe poter ricostruire i contatti degli infetti almeno nelle zone ancora non sconvolte dall’epidemia, per cercare di circoscrivere il contagio. Penso alle altre Regioni, ma anche a Milano, per poter vincere la battaglia in città. Aprire più laboratori e fare più tamponi? Per Milano è un problema che va preso in considerazione”.

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SALA: arrivate mascherine protettive dalla Cina per medici e ospedali

mascherine coronavirus milano
mascherine coronavirus milano

Sindaco,arrivate prime mascherine e PoliMi ha fatto liquido igienizzante da distribuire

sala mascherine

Dopo l’annuncio della chiusura dei parchi recintati e la sanificazione delle strade,il sindaco di Milano torna ad annunciare tramite video gli aggiornamenti sull’andamento dell’emergenza.

Ecco le parole Beppe Sala :

Da sempre Milano mantiene ottimi rapporti con le principali città cinesi: nei giorni scorsi ho fatto un po’ di telefonate alla ricerca di mascherine, e la risposta non si è fatta attendere. Ieri sera è arrivato un primo carico: le distribuiremo ai medici di base, agli ospedali e al personale del Comune al lavoro per assicurare i servizi. Nei prossimi giorni ne attendiamo alcune centinaia di migliaia: le metteremo a disposizione dei cittadini, cominciando dalle fasce più deboli.

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COVID19: commercio in ginocchio, guida ai negozi che restano aperti

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COVID19: Ecco la guida per fare la spesa nella Milano diventata improvvisamente a porte chiuse!

Un aiuto per individuare i servizi che resistono in questi giorni bui nelle strade di periferia. Ma anche i consigli utili per trovare in città i negozi risparmiati dalla paralisi scatenata dal coronavirus.

Le lavanderie: ecco dove si trovano le vetrine ancora accese

Trovare una lavanderia aperta sta diventando sempre più difficile. “Non c’è lavoro e ogni giorno è sempre peggio”, spiegano dalla lavanderia del centro commerciale di Bonola. Ma in pochissimi resistono e garantisco il servizio. Alcuni con variazioni di orario, come la tintoria Buozzi in via Piacenza 20 e la lavanderia “Impronta pulita” in via Vittadini 5, che lavorano soltanto la mattina. La lavanderia Nardella in via Carlo Torre 45 resta aperta fino alle 18. Lava&stira&ripara in via Schiaparelli 14 riduce il suo orario di esercizio dalle 8 alle 18, invece che alle 20, perché “dopo le 18 non c’è più in giro nessuno”. Resiste con qualche piccola variazione di orario la lavanderia Medeghino in via Medeghino 15. Aperte regolarmente la lavanderia i Faraoni in via Bertieri 2, la lavanderia-tintoria Buonocore in via Rucellai 4, la Giustoprezzo in via Imbonati 56.Operativa anche Lavarapido Ok in via Crispi 5: “Può capitare che qualche mattina apro un po’ in ritardo perché i mezzi pubblici passano con meno frequenza”, si scusa in anticipo la proprietaria. La lavanderia Borsieri (al civico 7) assicura sulla sua pagina Facebook che resta aperta, offrendo anche consegna e ritiro a domicilio. Poi ci sono gli incerti, quegli esercizi che oggi lavorano ma domani non sanno se varrà la pena restare aperti. Si tratta ad esempio della lavanderia stireria Silva in via Silva 29, della tintoria San Cristoforo in via Sforza 5 e del lavasecco Nicoletta in via Scalvini 8. Per il lavaggio fai-da-te restano aperte le “All wash” in via Imbonati e via Mercantini.

Gli hotel: aperti ancora in pochi e i prezzi precipitano

Delle classiche 35 mila stanze di hotel di cui è dotata Milano, dalla prossima settimana ne resteranno a disposizione solo un migliaio. Lo spiega Maurizio Naro, presidente dell’associazione albergatori di Milano, affiliata a Confcommercio. È una stima, aggiunge, «perché la situazione è fluida ma si va verso uno stop generale: stanno venendo meno anche le clientele fisse, penso ad esempio a quella di chi lavora con le compagnie aeree». Le grandi catene per adesso stanno dislocando tutta la clientela rimasta su un solo hotel, i piccoli invece hanno già chiuso battente. Qualche esempio di albergo ancora in servizio: il Marriott in zona Fiera, il Novotel a Linate, lo Starhotels alla stazione Centrale, il Brunelleschi in centro. Su Booking la disponibilità online sembra ancora ampia ma bisogna prestare attenzione, perché laddove c’è la scritta “una sola camera rimasta a disposizione sul nostro sito” — e sono a decine che hanno la dicitura, facendo quasi pensare al pienone — si tratta in realtà di hotel chiusi che piuttosto che “disconnettersi” dalla piattaforma hanno preferito utilizzare questa scorciatoia, così da restare comunque in buona posizione nella ricerca. I prezzi delle stanze intanto sono crollati: si trovano stanze matrimoniali anche a 45 euro in alberghi a tre stelle, un terzo del solito. “Molti di noi — aggiunge Naro — approfitteranno per fare quei lavori di manutenzione che nel pieno delle attività si tende sempre a rimandare. Cerchiamo così di farci trovare al meglio quando torneremo alla normalità”.

I tabaccai: tutte le zone rifornite “Qui l’autocertificazione”

“Il servizio è garantito in tutta Milano, oltre l’80 per cento delle attività è aperto”. Così Emanuele Marinoni, presidente provinciale della Federazione italiana tabaccai rassicura sul funzionamento dei punti vendita, che, sottolinea, sono “circa mille in città”. Le tabaccherie sono tra le attività commerciali autorizzate a rimanere aperte dal governo. La scelta di sollevare o meno la saracinesca spetta al titolare, ma il fatto che i giorni di chiusura, ad oggi, vengano considerati “di ferie” e che la procedura per chiudere sia piuttosto complessa, spingono i gestori a resistere. “Le persone, anche se meno numerose, continuano a venire — spiega Alessandro, dipendente di Tabacchi 88, in corso Vercelli — . Qui intorno siamo aperti solo noi e il supermercato”. Lo stesso accade nel Centro commerciale San Giuliano, in via Lorenteggio, dove l’unica attività aperta (insieme alla farmacia) è la Tabaccheria Cristina. Del resto molti sono negozi di quartiere e forniscono servizi alla comunità, dal pagamento delle bollette alla ricarica dei telefoni cellulari e non solo. “Ieri, per esempio, diverse persone sono venute per stampare l’autocertificazione per poter circolare”, aggiunge Carmine Gagliardi, titolare della Tabaccheria Cimarosa, nell’omonima via.

La richiesta maggiore, però, è di sigarette. “Tante persone comprano stecche per fare scorta, sia per uscire di meno sia perché temono che le misure possano inasprirsi e che anche i tabaccai siano obbligati a chiudere”, sottolinea Norina, dipendente della Tabaccheria 569, in piazzale Piola, dove — come negli altri esercizi — il bar interno non è in funzione.

Via Lorenteggio: autofficina aperta, l’ottico consegna a casa

La chiusura degli esercizi commerciali risparmia le attività che forniscono servizi di primaria importanza. Non solo alimentari e farmacie, ma anche officine, tintorie, edicole e non solo. In via Lorenteggio è aperto il negozio di telefonia al civico 35 e, spiega il commesso Alberto, “la gente continua a venire da noi”. Lo stesso vale per la Tintoria Azzurra, poco distante. Perché a tutti i cittadini è chiesto di non uscire, ma chi deve continuare a farlo ha bisogno comunque di servizi. Lo sa bene il titolare del Supermercato del pneumatico: “Ha chiamato un medico per sapere se siamo aperti — racconta — . Le ruote si bucano anche durante l’emergenza e il nostro contributo può servire per i mezzi di soccorso”. Pensa lo stesso anche Aldo, gestore dell’Autofficina Midas al 264 di via Lorenteggio, che ha iniziato la giornata con la macchina di un farmacista. Tra gli alimentari, oltre ai supermercati, lavorano le attività di quartiere come Bontà più e il caseificio Tentazioni del latte, nella vicina via Tolstoi, da cui — spiega una dipendente — “passano meno persone, ma acquistano di più”. Resta aperta anche la macelleria di Giovanni Baragiola, in via Vespri siciliani, dove «si entra uno alla volta». Chi può, poi, si organizza. Come l’Ottica dei portici, che è chiusa al pubblico ma accetta prenotazioni. “I clienti ordinano per telefonano i prodotti che possono essere consegnati a casa o ritirati in negozio su appuntamento”, spiega il titolare Lorenzo Miniotti. E lavora anche l’edicola di Maria Loffreda, che chiude “un po’ prima la sera”, ma continua “a offrire un servizio ai clienti affezionati”.

Viale Monza: al mercato comunale si compra senza ressa

Lungo viale Monza, percorrendo gli oltre cinque chilometri da piazzale Loreto a Sesto San Giovanni, i negozi rimasti aperti sono una cinquantina. Circa un decimo delle serrande normalmente aperte. Nove minimarket gestiti da stranieri con prodotti internazionali, nove tra panifici, panettieri, pasticcerie e pastifici, ma anche tre fruttivendoli e così via. Solo per fare qualche esempio, al civico 32 resta aperta alla clientela la macelleria Bottani, una caffetteria e insieme tabaccheria al 116; al semideserto mercato coperto comunale, nella prima metà venendo da Milano del lungo viale (civico 54), restano in servizio tre macellerie, un pastificio con servizio bar, una salumeria e un fruttivendolo. Non è detto che avverrà lo stesso anche la prossima settimana perché — spiegano qui — la clientela è veramente ridotta al minimo. Poi ci sono i supermercati, rimasti tutti in servizio: un Carrefour, una Sma, un Lidl al civico 224, un ex Auchan, un discount Penny. Piccola e ulteriore annotazione per gli amanti degli animali: in zona c’è un Arcaplanet — civico 289 — e il “Maxi zoo animali”, al 162. I bar tabaccherie con la serranda aperta sono cinque, un solo alimentari classico, una pizzeria da asporto, la “Alfa”, civico 104. Aperte tutte le farmacie e così anche le filiali degli istituti di credito. Al 191 resiste un ferramenta. Nota a margine per i cittadini: sono almeno due i posti di blocco delle forze dell’ordine fissi all’ingresso di Sesto, uno in entrata e uno in uscita.

Via Imbonati: panifici, market, macellai e gli acquisti per gli animali

Via Imbonati è un deserto di poche anime, tutte con le mascherine e una borsa della spesa in mano, che camminano rapide verso casa dopo le commissioni di prima necessità. Il pane, il latte, le sigarette. È quasi tutto chiuso: un susseguirsi di negozi che hanno tirato giù le serrande. Tutti i ristoranti, le pizzerie, i centri estetici, i parrucchieri e la sala giochi sono chiusi. Qualcuno desiste, ma intervengono due pattuglie della polizia per far chiudere subito: gli agenti non se ne vanno finché il proprietario del negozio di parrucchiere arabo non tira giù la serranda. C’è un unico bar aperto, La Torre, ma all’ingresso c’è un cartello di scuse ai clienti perché non si potrà effettuare servizio bar, ma soltanto tabacchi. Niente caffè e brioche al banco per la colazione. Saracinesche abbassate per i kebab e i minimarket cinesi. Gli unici negozi che restano aperti sono i minimarket arabi e indiani. Le edicole sono aperte, così come i panifici e le macellerie arabe. In una di queste c’era un gruppo di clienti che aspettava di entrare, rispettando poco la distanza di un metro forse per paura di perdere il turno. Aperti i negozi che vendono prodotti per la pulizia della casa, come Acqua & Sapone e IperSoap. Garantisce l’apertura la farmacia al civico 55 e resta aperto anche il Vitaminstore che vende integratori. Il negozio con più coda per entrare è l’Arcaplanet, che vende prodotti e cibo per gli animali. Aperti regolarmente anche i negozi di telefonia e la lavanderia Giustoprezzo. Da qui i supermercati più vicini sono l’Esselunga ad Affori e il Carrefour in via Farini.

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GALLERA: in Lombardia 13.272 casi,+1587 da ieri e 1218 morti (+252 da ieri)

coronavirus milano
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“I decessi in Lombardia legati al coronavirus sono saliti a 1218 unità, 252 unità in più di ieri”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.

In Lombardia “i positivi sono 13.272, più 1.587, i ricoverati in ospedale sono 4.898, più 602 rispetto a ieri, c’è una crescita costante ma non esponenziale.

In terapia intensiva aumentano solo di 25, 757 in totale, un dato molto più ridotto rispetto alla media di 45 ma non cantiamo vittoria, anche perché i decessi sono 1.218, con una crescita di 252″

A MILANO e provincia si contano 1750 persone contagiate 


IN ITALIA SUPERATI I 20 MILA CONTAGIATI

TABELLA AGGIORNATA 15 MARZO

Protezione civile: superati i 20mila malati (+2.853), 368 decessi da ieri

Superati i 20mila malati di coronavirus in Italia: gli attualmente positivi sono complessivamente 20.603, con un incremento rispetto a sabato di 2.853, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 27.747.

Le vittime sono salite a 1.809, 368 in un solo giorno.

Le persone guarite 2.335, 369 più di ieri.

SITUAZIONE CONTAGI PROVINCIA PER PROVINCIA


Guerini: “In arrivo a Bergamo 20 medici militari”

Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini,  ha annunciato l’arrivo, a partire dalla serata di oggi, di altri 20 medici militari per dare supporto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. L’immediato invio è stato possibile grazie allo stretto e tempestivo coordinamento con lo Stato Maggiore della Difesa che ha individuato, tra le Forze Armate, il personale militare sanitario.


Viminale: 20mila denunciati in 4 giorni

Sono state 550.589 le persone controllate dalle forze dell’ordine tra l’11 e il 14 marzo, in seguito ai decreti con le misure per il contenimento del coronavirus: 20.003 i denunciati per inottemperanza degli ordini dell’autorità, 493 per dichiarazione falsa a pubblici ufficiali. Gli esercizi commerciali controllati in quei quattro giorni sono stati 253.837: 982 i titolari denunciati. Questi i dati resi noti dal Viminale.


Germania chiude frontiere con Francia, Svizzera e Austria

Il governo tedesco ha annunciato che da domani alle 8 chiuderà le frontiere con Francia, Svizzera e Austria per fermare la diffusione del coronavirus. Secondo quanto riportato dalla Bild, la circolazione delle merci dovrebbe essere garantita così come gli spostamenti dei pendolari. Al momento in Germania ci sono 5.072 casi di Covid-19.


Stop ai collegamenti con la Sardegna

Rispondendo a una richiesta del presidente della Regione Sardegna per l’emergenza coronavirus, il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il quale vengono sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari delle persone da e per la Sardegna. Si vola solo tra Roma Fiumicino e Cagliari, mentre sulle navi potranno viaggiare solo le merci. Il trasporto delle persone su traghetti e velivoli può avvenire soltanto su autorizzazione della Regione e per dimostrate e improrogabili esigenze.


In Puglia si estende la quarantena a “chiunque torni”

Da oggi chiunque rientri in Puglia, “da ogni parte d’Italia o del mondo”, dovrà autosegnalarsi e restare in isolamento a casa per almeno 14 giorni. Lo stabilisce una nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano dopo il continuo esodo in treno al Sud.

Il provvedimento estende gli obblighi che finora erano previsti solo per chi tornava dal Nord e da zone con focolai di coronavirus. D’ora in avanti, anche chi rientrerà dall’estero o da qualsiasi zona dell’Italia, dovrà avvisare l’Asl e restare in quarantena nella propria abitazione. Inoltre dovrà rimanere raggiungibile per attività di sorveglianza e, in caso di comparsa di sintomi, dovrà avvertire il medico.

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Milano riaccende l’Albero della Vita di Expo in versione tricolore

albero della vita expo milano coronavirus
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Milano riaccende l’Albero della Vita in versione tricolore

Milano riaccende uno dei simboli di Expo, l’Albero della Vita.

La notizia è riferita dall’agenzia Agi. Alto 37 metri e costruito in legno e acciaio, venne finanziato da un consorzio di 19 imprese di Brescia, oggi una delle città più prostrate dal coronavirus. La decisione di riaccenderlo in versione tricolore, in un momento difficile per la città e il Paese, è stata presa dalla società Arexpo nell’area che ospitò i padiglioni e che oggi si chiama Mind ( Milano Innovation District )

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Un po di storia dell’albero

L’Albero della Vita, all’interno di Expo 2015, fu il simbolo del Padiglione Italia. Alto 37 metri e costruito in acciaio e legno .

Nato da un’idea del direttore artistico del Padiglione Italia e progettato dallo studio Giòforma, fu finanziato e realizzato dal Consorzio Orgoglio Brescia, costituito da 19 imprese bresciane.

L’opera svolge contemporaneamente i ruoli di scultura, installazione, edificio e monumento, con chiari rimandi al Rinascimento Italiano e alla struttura pavimentale di piazza del Campidoglio a Roma creata da Michelangelo nel XVI secolo.

Durante Expo 2015 l’Albero della Vita fu protagonista, offrendo uno spettacolo con giochi di luce, acqua e musica ad ogni ora. Gli spettacoli tenuti in ore diurne duravano circa 5 minuti ed erano accompagnati da canzoni e musiche iconiche della cultura italiana, mentre quelli notturni duravano circa 15 minuti ed avevano come sottofondo i brani della Tree of Life Suite, scritti dal compositore Roberto Cacciapaglia appositamente per questo show.

Nei sei mesi di Expo, furono 14 milioni le persone che assistettero agli spettacoli dell’Albero della Vita, i due terzi dei visitatori totali.

Al termine di Expo 2015, il 31 ottobre 2015, l’Albero della Vita è rimasto nella collocazione originaria a causa delle evidenti difficoltà logistiche e dei costi elevati richiesti da un eventuale smontaggio e trasferimento in altro luogo. Attualmente nell’area che fu di Expo 2015 è sorto il parco MIND (Milano Innovation District), presso il quale l’Albero della Vita offre tuttora spettacoli.


 

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