Il persistere del fenomeno dell’alta pressione con costanti temperature sopra la media stagionale, insieme alla necessità di ridurre i consumi energetici, ha spinto il Comune di Milano a posticipare ulteriormente l’accensione degli impianti di riscaldamento. È stata pubblicata questa mattina l’ordinanza sindacale per la riduzione del periodo di esercizio degli impianti termici a combustione a uso riscaldamento, posticipandone l’accensione al 3 novembre. La data di spegnimento degli impianti viene confermata al 7 aprile 2023.
Il provvedimento si inserisce in continuità con il piano nazionale di contenimento dei consumi di gas (“DL Cingolani”), che prevede limiti di temperatura con la riduzione di un grado (17° C e + 2° C di tolleranza per gli edifici che ospitano attività industriali e artigianali; 19° C e +2° C di tolleranza per tutti gli altri edifici) e riduzione delle ore di accensione (per un massimo di 13 ore giornaliere) e della durata del periodo di esercizio.
L’ordinanza rafforza l’attenzione dell’Amministrazione per la tutela e la qualità dell’aria visto che gli impianti termici a uso civile costituiscono una rilevante, anche se non la principale, fonte di emissioni elementi di inquinanti atmosferici.
Il posticipo dell’accensione degli impianti di riscaldamento non è previsto per: ospedali, cliniche, case di cura e ricovero per azioni e minori, nonché alle strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali. Esentate anche le scuole materne, asili nido oltre a piscine, saune. Esonerati anche gli impianti termici che utilizzano sistemi di riscaldamento a pannelli radianti incassati nell’opera murari e gli impianti di riscaldamento non alimentati a gas.