riaperture fontana lombardia
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FONTANA: “Qui non abbiamo necessità di ulteriori incentivi”

La nuova stretta anti Covid annunciata ieri dal presidente francese Emmanuel Macron con l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario e il green pass obbligatorio per accedere a ristoranti e caffè ma anche sui mezzi pubblici, ha aperto il dibattito anche in Italia.

Giusto valutare misure analoghe per arginare la corsa della variante Delta?

Quel che è certo è che l’annuncio ha avuto un effetto dirompente, con la prenotazione Oltralpe di oltre un milione di vaccini.

E in Lombardia?

Il governatore Attilio Fontana, che nelle prime dichiarazioni si era detto “favorevole a una misura di questo genere”, ha poi precisato il suo pensiero, puntualizzando che “in Lombardia in questo momento non ce n’è bisogno”, dal momento che “la campagna vaccinale sta andando molto bene. I numeri sono buoni e non siamo assolutamente nelle condizioni di proporre delle misure restrittive, anzi”.

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“Io non ho detto che si debba incentivare il green pass  – ha chiosato Fontana -.  Ho detto che, laddove è stato previsto, siamo nelle condizioni di poterlo applicare, perché la nostra campagna vaccinale sta andando molto bene”. “Non è che io chieda l’utilizzo del green pass per andare al ristorante. Ci sono alcune attività per quali è richiesto l’utilizzo del green pass, ma ci sono dei conflitti a livello di garante della privacy”. “In Lombardia le vaccinazioni stanno andando in maniera eccellente, non ci sono sacche di resistenza. Per cui non abbiamo nessun bisogno di stimolarli con ulteriori incentivi – ha detto -. Noi, se ne avessimo avuto di più, avremmo già probabilmente concluso la campagna vaccinale”, ha concluso.

Sull’ipotesi di un uso più intensivo del green pass è arrivato in serata l’affondo di Matteo Salvini: “Vaccino, tampone o Green Pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo” ha scritto su Twitter il leader della Lega.

In merito alla curva pandemica, Fontana sottolineato che “è necessario procedere ad una rivalutazione dei parametri dell’indice Rt”. “Se è vero quello che sta succedendo, e che i numeri ci confermano, cioè che anche di fronte all’aumento degli indici di contagio, c’è una riduzione o un non aumento dell’ospedalizzazione, sia nei reparti ordinari che in quelli di terapia intensiva – ha aggiunto -, forse andranno rivalutati questi parametri”. “Mi sembra che l’argomento sia all’ordine del giorno di una riunione a un tavolo tra regioni, Istituto Superiore della Sanità e ministero” ha concluso il governatore.

Procede intanto la campagna vaccinale. Come spiegato dalla direzione generale dell’assessorato al Welfare della Regione Lombardia per gli adolescenti di età tra i 12 e i 19 anni è stato avviato il progetto ‘rientro a scuola in sicurezza’ che, già da oggi, vede l’apertura di nuovi slot per la prenotazione della prima dose. Ai giovani sarà somministrato il vaccino Pfizer “a partire dal 23 agosto, con l’obiettivo di arrivare alla copertura dell’intera popolazione studentesca entro l’inizio dell’anno didattico previsto per il 13 settembre” assicura la nota.

Si tratta in totale di 686.967 adolescenti, di cui attualmente il 49% ha aderito alla campagna vaccinale e il 39% è stato vaccinato con almeno una dose“. “Come di consueto – conclude la nota- per le adesioni è possibile utilizzare l’apposito portale (https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it/), i Postamat, i portalettere, o chiamare il call center al numero verde 800.89.45.45”.

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