Il prossimo Natale dovrà necessariamente essere diverso dagli altri, più sobrio e con meno contatti possibile, per evitare una nuova impennata dei casi di Coronavirus.
Al Natale 2020 mancano circa 40 giorni, ma continuano le previsioni sugli scenari possibili.
Tuttavia, adesso che qualche indicatore – l’Rt in primis – mostra di stare timidamente ripiegando, il governo comincia a ragionare su quale strategia adottare per rilanciare un po’ l’economia con l’arrivo delle tredicesime e insieme per evitare che una grande “abbuffata” natalizia si trasformi nell’innesco di una terza ondata del virus, per evitare insomma che Natale si trasformi nel bis di Ferragosto.
Ipotesi stop o allentamento del coprifuoco
Una delle misure restrittive che potrebbe cadere è quella che impone adesso il coprifuoco dalle 22 alle 5 in tutta Italia, e che scadrà il prossimo 3 dicembre. Se il famoso Rt, cioè l’indice di trasmissibilità del contagio, che verrà diffuso venerdì 4 dicembre si sarà stabilizzato intorno a 1 o addirittura sotto l’1, che è la soglia di guardia, il coprifuoco potrebbe decadere e di conseguenza bar e ristoranti potrebbero riaprire. Se i casi non dovessero diminuire è probabile che il coprifuoco resti, magari posticipandolo alle 23 o alle 24, permettendo però di festeggiare il Natale solo con i parenti più stretti e con la raccomandazione di non riunirsi per il cenone in più di 6 persone, usando mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza. L’obiettivo sarebbe comunque quello di avere tutte le regioni in zona gialla, il che darebbe spazio alla possibilità di spostarsi tra Regioni e di poter quindi raggiungere ad esempio la famiglia di origine se si trova lontana. Ma il percorso è tutto in salita, soprattutto per Campania e Lombardia.
Gli spostamenti tra Regioni
Uno degli scenari è poi quello che, in un mese abbondante di restrizioni e chiusure, si possa arrivare a ridosso di Natale con le regioni tutte in zona gialla. Questo – teoricamente – darebbe spazio alla possibilità di spostarsi tra Regioni e di poter quindi raggiungere ad esempio la famiglia di origine se si trova lontana. Una possibilità che comunque dovrà fare i conti con raccomandazioni, che saranno ancora una volta messe nero su bianco, a non riunirsi in più di 6 persone o giù di lì, a usare anche a casa mascherine e gel disinfettante e a mantenere il distanziamento di un metro.
Regole sempre valide da osservare in modo stringente per proteggere in primo luogo gli anziani ma non solo. Esclusa invece la possibilità che ci possano essere regioni in fascia verde. Anzi, tra le ipotesi è sul tavolo anche quella di limitare gli spostamenti anche tra regioni gialle per evitare l’assalto prenatalizio ai treni.
Negozi, possibili riaperture ma con contingentamento
Uno degli obiettivi è poi quello – quantomeno – di arrivare a uno stadio in cui sia calato il sipario sulle regioni rosse, transitate nel frattempo almeno in zona arancione. Questo permetterebbe – nel periodo che precede il Natale – di riaprire i negozi che hanno dovuto abbassare le saracinesche specie nelle Regioni rosse del Nord. E di togliere i lucchetti ai centri commerciali che oramai nel week-end sono a luci spente anche in molte delle regioni gialle che hanno emanato proprie ordinanze. Questo allentamento permetterebbe di rilanciare un po’ i consumi stagnanti dopo il boom del terzo trimestre. Certo, anche il rito dei regali natalizi andrà con ogni probabilità regolato con raccomandazioni e divieti per evitare che si trasformi nel “cavallo di Troia” della terza ondata. Tra le ipotesi c’è quella di prevedere (magari con nuovi Dpcm) l’ingresso nei negozi con rigido contingentamento.
Mercatini di Natale
Non sembrano destinati a riaprire i tradizionali mercatini di Natale, il cui stop è arrivato – perentorio e con molto anticipo sui tempi – già il 3 novembre con l’ultimo Dpcm. Molto difficile che il Governo ci ripensi perché queste iniziative rischiano fortemente di esporre le città ad assembramenti difficilmente regolabili.
Messe
In questo caso si ipotizzano regole restrittive con funzioni a numero chiuso. Per i credenti non potrà essere un Natale come ogni anno. Le messe strapiene nel chiuso delle chiese in pieno inverno non sono compatibili con il virus.
Ed anche per le messe della vigilia di Natale – che con il coprifuoco attuale non sarebbero possibili – potrebbe esserci un anticipo di orario.
Non esclusa la possibilità di usare lo streaming come già successo a Pasqua.