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Il decreto firmato nella notte da Giuseppe Conte entrerà in vigore il 6 novembre e scadrà il 3 dicembre.

L’Italia, secondo i diversi livelli di rischio, è divisa in tre fasce: gialla, arancione e rossa. La zona gialla, quindi, sostituisce la verde di cui si era parlato fino a questo momento. La collocazione delle regioni nelle varie fasce sarà decisa dal ministro della Salute, sentiti i governatori, sulla base di 21 parametri.

Tra i 21 parametri che serviranno a stabilire l’inclusione in una fascia ci sono il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità.

La zona gialla, come deciso dal governo, sostituisce quella verde per sottolineare che non ci sono fasce esenti da rischi.

In serata il premier Giuseppe Conte illustrerà il Dpcm in conferenza stampa.

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Ecco le domande più comuni a cui abbiamo dato una risposta.

Quali sono i colori ufficiali delle tre zone?
Il provvedimento del governo divide l’Italia in tre aree: gialla, arancione e rossa a seconda del livello di rischio. Le misure nazionali

Quando entra in vigore il cosiddetto “coprifuoco”?
La fascia gialla nazionale prevede la limitazione della circolazione delle persone dalle 22 alle 5 del mattino successivo.

Quando fare l’autocertificazione?
Si potrà circolare dopo le 22, ma bisognerà poter dimostrare se richiesto durante i controlli il trasferimento per ragioni di lavoro, necessità e salute.

Si potranno visitare musei e mostre?
No: chiuderanno musei e mostre.

Quali sono i provvedimenti per la scuola?
Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori: per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni);

Quali gli orari dei centri commerciali?
Si prevede la chiusura nelle giornate festive e prefestive di medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, dei punti vendita di generi alimentari, delle tabaccherie e delle edicole.

Quali i limiti del trasporto pubblico?
Il Dpcm per i trasporti pubblici prevede un tasso di affollamento massimo del 50 per cento.

A che ora frequentare bar e ristoranti?
Bar e ristoranti dovranno chiudere alle 18, ma avranno la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica.

Si faranno i concorsi pubblici e privati?
Viene decretata la sospensione dello svolgimento dei concorsi, tranne quelli che si svolgono per via telematica e su base curriculare.

Si potranno usare le slot machine?
Vengono chiusi i “corner scommesse e giochi” nei bar e nelle tabaccherie. Restano aperti  parrucchieri e centri estetici.

Si potranno fare le crociere?
Il testo finale del Dpcm non vieta di operare, a differenza di quanto previsto nell’ultima bozza, alle navi di crociera battenti bandiera italiana. “I servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana possono essere svolti solo nel rispetto delle specifiche linee guida di cui all’allegato 17 del presente decreto”.

Mi trovo in una zona arancione

Posso uscire dalla regione?
Nelle Regioni che rientrano nella fascia arancione sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza.

Posso spostarmi dal comune di residenza?
Sarà inoltre vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute o per situazioni di necessità.

Quali sono i limiti ai servizi di ristorazione?
Nella zone arancioni vengono sospese le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering, con l’autorizzazione per tutti alle attività di ristorazione con consegna a domicilio.

Mi trovo in una zona rossa

Posso spostarmi dalla regione?
Nelle “zone rosse”, quelle a più alto rischio, il Dpcm prevede per almeno 15 giorni lo stop a ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione.

Posso spostarmi dal comune di residenza?
E’ vietato uscire anche dal comune dove si risiede (sempre salvo necessità e urgenza).

Quali sono gli orari dei negozi?
Vengono chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari.

Che limitazioni avranno bar e ristoranti?
Viene interdetta l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché, fino alle ore 22, la ristorazione con asporto.

E’ possibile fare attività sportive?
Sono vietate inoltre le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto. Sarà invece consentito svolgere individualmente attività motoria (sport e passeggiate), ma sempre e solo in prossimità della propria abitazione, individualmente e nel rispetto rigoroso dei gesti-barriera.

Quali i limiti per la scuola?
Permessa l’attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.

Mi trovo nella zona gialla

Quali sono i limiti?
Se mi trovo in una zona gialla valgono i limiti previsti dalle misure nazionali.


IN QUALE REGIONE E COLORE MI TROVO?

 Il ministero della Salute dovrà collocare ciascuna Regione in una delle tre caselle – gialla, arancione e rossa – con un’apposita ordinanza (dopo aver sentito i rispettivi governatori). Ma la decisione, fanno sapere fonti vicine a Speranza, non verrà presa prima di venerdì. Nel frattempo, quindi, per tutti rimarranno in vigore le regole attuali.

Stando a quanto trapelato finora, le Regioni più a rischio sono la Lombardia e il Piemonte, ma anche la Calabria vista la debolezza del suo sistema sanitario. Situazione difficile, ma non ancora critica, in Puglia e Sicilia, così come in VenetoValle d’Aosta e Liguria.

Quel che è certo è che nessun territorio è a rischio zero, non si può parlare di alcuna “zona verde”: la prima area disegnata dall’esecutivo (ribattezzata “gialla” dalla stampa per evitare confusioni) prevede infatti il coprifuoco alle 22 e ristoranti chiusi dalle 18.

Nella seconda scatta il divieto di spostarsi dal proprio Comune, oltre alla serrata di bar e ristoranti, mentre nella terza è previsto un lockdown non troppo diverso da quello della scorsa primavera. Le misure saranno valide “per un periodo minimo di 15 giorni“.

Regioni gialle – Il documento su cui si baseranno le decisioni del ministro Speranza per classificare ciascuna Regione è quello elaborato dall’Iss, dai tecnici del ministero e dagli enti locali il 12 ottobre scorso. Sono previsti infatti diversi scenari di rischio in relazione all’andamento della curva epidemica, fino al temuto scenario 4 che comporta una “trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo”. Da qui l’idea di dividere l’Italia in tre aree (gialla, arancione e rossa) con regole via via più stringenti. Per quanto riguarda la prima fascia – quella più morbida – a partire dal 5 novembre sarà in vigore innanzitutto il coprifuoco dalle 22 alle 5: durante la notte “sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute“. Resta “fortemente raccomandato” durante tutto l’arco della giornata “di non spostarsi” salvo che per reali necessità, così come la serrata di bar e ristoranti a partire dalle 18. Dopo quell’ora, come già disposto dall’ultimo dpcm, è consentito solo l’asporto e l’home delivery. Previsto inoltre un ulteriore incentivo allo smartworking, la chiusura di cinema e musei, lo stop ai centri commerciali nei weekend, la capienza massima al 50 per cento su autobus e treni regionali, la didattica a distanza per tutti gli studenti delle scuole superiori e la mascherina obbligatoria al banco anche per i più piccoli.

Regioni arancioni – Alle restrizioni elencate finora, nelle Regioni arancioni “caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto” se ne aggiungono delle altre. In arrivo la serrata totale di bar e ristoranti (sempre salvi delivery e asporto), oltre al divieto di “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione” salvo che per esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.

Ovviamente i cittadini italiani che vivono in altre Regioni sono autorizzati a “transitare” nelle zone a rischio, a patto che debbano “raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni”. Sempre consentito accompagnare i ragazzi a scuola.

Regioni rosse – Lo scenario peggiore prevede invece una sorta di lockdown soft: in materia di scuola la didattica in presenza è consentita solo fino alla prima media (compresa). Anche per le università scattano le lezioni online. Oltre ai ristoranti chiudono i negozi, ma sono salve le librerie, le cartolerie e altri punti vendita come quelli di cibo per animali e articoli sportivi ).

Salvi anche parrucchieri e barbieri, contrariamente a quanto previsto da una prima bozza del dpcm. Per quanto riguarda la mobilità, è vietato “ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei medesimi, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. A leggere il provvedimento, sembra quindi necessaria l’autocertificazione per potersi allontanare da casa, anche se la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha dichiarato che per ora non è obbligatoria.

Sempre consentito il rientro nel proprio comune di domicilio o residenza e la possibilità di accompagnare i propri figli a scuola.

 Attività motoria autorizzata “in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.

Tutto a patto che lo sport avvenga “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.

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