6.1 C
Milano
lunedì, Novembre 25, 2024
Advertisement

RECOVERY FUND PER UNA MILANO PIÙ GREEN: tante le proposte che arrivano dai cittadini

designatlarge milano verde futuro design architettura paesaggio
designatlarge milano verde futuro design architettura paesaggio
Advertisement

RECOVERY FUND PER UNA MILANO PIÙ GREEN: tante le nuove proposte che arrivano anche dai cittadini.

Per due mesi il Comune ha chiesto ai cittadini quali fossero le loro preoccupazioni e idee sulla città riguardo inquinamento e cambiamenti climatici attraverso un questionario online. Al questionario hanno risposto quasi 10 mila persone. I risultati hanno delineato l’identikit di un milanese attento all’ambiente: che non esce da una stanza senza prima aver spento la luce, fa la differenziata con la stessa minuzia con la quale ricicla anche l’ultimo abito dismesso nascosto nell’armadio, che va al lavoro in bici o a piedi, se non è troppo lontano, e che si sposterebbe volentieri con un’auto elettrica se non costasse un occhio della testa. Che riempirebbe la dispensa con il cibo sfuso, ma non basterebbero tre stipendi. E che si imbruttisce se trova le porte dei negozi spalancate con il riscaldamento acceso, sognando una città con più verde e meno plastica, possibilmente con la metropolitana aperta anche di notte.

Cittadini consapevoli (l’80% dei partecipanti è preoccupato per il cambiamento climatico), istruiti (la maggior parte ha una buona conoscenza delle tematiche ambientali) e piuttosto attivi. I comportamenti sostenibili si vedono soprattutto nei consumi e nella gestione dei rifiuti: il 70%  dei partecipanti dichiara di essere sulla buona strada grazie alla raccolta differenziata, alle shopping bag di stoffa e al riciclo. Anche a tavola più della metà delle risposte sono virtuose: frutta e verdura di stagione, sprechi e rifiuti ridotti all’osso, acquisto di prodotti locali. E nella gestione della casa (49%): luci spente quando non servono, lampadine a basso consumo, poca aria condizionata, elettrodomestici più efficienti, doppi vetri contro le dispersioni. Sui trasporti invece, c’è ancora da lavorare: il 40% si sposta in maniera green (il 18,6 va a piedi, il 12,9 in bici, l’11,1 in tram), ma un 10% usa ancora l’auto privata.

 

I nodi da sciogliere, i costi di una vita green e alcune carenze pubbliche strutturali, sono diversi. Così come non mancano le richieste al Comune: mezzi pubblici attivi h24, più alberi e piste ciclabili, bidoni per la differenziata anche in strada, orti urbani un po’ ovunque, caldaie a norma, tetti verdi stile Parigi e New York, eco asfalto. Questo è solo un tassello di un percorso partecipativo che tra novembre e dicembre attiverà tavoli di discussione in tutti i quartieri.

Advertisement
RECOVERY FUND PER UNA MILANO PIÙ GREEN: tante le proposte che arrivano dai cittadini
RECOVERY FUND PER UNA MILANO PIÙ GREEN: tante le proposte che arrivano dai cittadini

Sulla linea di queste proposte ieri, il sindaco Sala, ha fatto un appello al governo per usare i soldi del Recovery Fund affinché queste iniziative possano essere messe in atto. L’ appello per una ripresa, quella di Milano, che sia “verde e giusta“. Perché la pandemia, al netto dell’emergenza sanitaria e della crisi economica, può trasformarsi in “opportunità senza precedenti” per spingere sull’acceleratore di una città più green.

Beppe Sala, nel suo video intervento al Forum di Ginevra dei sindaci dell’Unece, la Commissione economica per l’Europa che fa capo alle Nazioni Unite e che si occupa anche di temi ambientali, non usa mezzi termini: “I sindaci, per quanto “visionari” e allenati dalle difficoltà di questi mesi, non possono farcela da soli nel guidare il percorso delle metropoli verso la sostenibilità. Chiediamo ai governi nazionali e alle agenzie multilaterali di sostenere i nostri sforzi. Che si tratti di infrastrutture resilienti, trasporto di massa o energia pulita, devono impegnarsi a garantire che i fondi del Recovery Fund e i pacchetti di stimolo supportino una transizione equa e sostenibile”. Un “Global Green New Deal“, di cui la città vuole essere protagonista, un processo irreversibile che ridisegnerà la Milano dei prossimi trent’anni. E ancora “Stiamo implementando questa agenda sostenendo la trasformazione dello stile di vita in una nuova normalità che avvantaggia le persone e affronta le sfide del cambiamento climatico”.

Una ripartenza green, dunque, per la quale Palazzo Marino ha voluto anche il contributo dei milanesi.

Advertisement