Milano si svuota. Il Covid-19 mette in crisi il mercato degli affitti anche nella capitale meneghina che si trova a settembre con quasi il 300 per cento in più delle stanze vuote.
Molti studenti fuori sede hanno deciso di frequentare le lezioni online da casa, colpa anche dei prezzi degli affitti sempre troppo cari, nonostante gli appartamenti e le stanze siano sempre più vuoti. Secondo uno studio di Immobiliare.it e Mioaffitto.it, a settembre si registra il 290 per cento in più di stanze vuote rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per far tornare i giovani studenti a Milano è stata presentata l’iniziativa “Milano resta Giovane”.
L’effetto Covid ha colpito anche il mercato degli affitti a Milano. Sia sugli appartamenti tradizionali affittati a medio e lungo termine sia sulle stanze. Nel primo caso, secondo uno studio di Immobiliare.it e Mioaffitto.it se da una parte l’offerta è in netta crescita, tanto che a Milano in sei mesi l’incremento è stato del 68,7 per cento, dall’altra la domanda è calata del 13,2 per cento. Per quanto riguarda invece il mercato delle stanze, a settembre si registra il 290 per cento in più di camere vuote rispetto all’anno scorso. Anche se gli appartamenti sono vuoti, i prezzi non accennano ad abbassarsi. Il costo dell’affitto è uguale a quello dello scorso marzo quando ancora però gli studenti e i lavoratori fuori sede riempivano le stanze della città: per un bilocale da 65 metri quadri si spendono in media 1.267 euro al mese. Una stanza singola per uno studente, invece, costa in media 565 euro. I prezzi variano da zona in zona: nei grandi centri affittare un bilocale costa mediamente 839 euro al mese, mentre in provincia e nei piccoli centri un appartamento da 65 metri quadri bastano 419 euro al mese.
“Nel caso delle locazioni si può dire che il Covid ne abbia sconvolto subito gli equilibri, provocando immediati scossoni”, ha voluto ribadire Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it. E aggiunge: “Se per i prezzi è ancora troppo presto e si conferma il clima di attesa da parte dei locatori, domanda e offerta manifestano chiaramente il contraccolpo della crisi. Da un lato ci sono i proprietari di immobili turistici, spesso di qualità migliore rispetto alla media, che hanno messo sul mercato a medio termine le loro abitazioni, gonfiando l’offerta. Dall’altra la situazione precaria del lavoro, lo spopolamento dei grandi centri e l’incertezza economica hanno portato a un netto calo dei volumi della domanda”.
L’appello di Milano Resta Giovane: Accogliamo gli studenti, i prezzi degli affitti più bassi
La mancanza dei giovani a Milano rischia di diventare un problema serio. La pandemia li ha ricacciati a casa a seguire le lezioni a distanza e da allora, colpa anche della crisi economica, non hanno fatto più ritorno. Da questa emergenza e dal contestuale problema legato agli affitti nasce l’appello “Milano resta Giovane”: la richiesta diffusa attraverso il social da “Milano2035 – Coalizione per l’abitare giovanile” chiede a tutti i milanesi, “vecchi e nuovi, proprietari di casa, enti pubblici e privati, di rendere la nostra città più accogliente verso i giovani abbassando i prezzi delle case e delle stanze, seguendo le regole del canone concordato e contribuendo al fondo per il sostegno all’affitto”. Il progetto “Milano resta Giovane” è appoggiato anche dall’associazione MeglioMilano che da anni è promotrice dell’idea “Prendi in casa uno studente”: gli anziani di Milano che si sentono troppo soli decidono di “adottare” un giovane e affittare una stanza nel loro appartamento a prezzo molto basso, in cambio lo studente contribuisce alle faccende di casa. Ora il progetto, per venire incontro a questo periodo, punta a promuove una convivenza più ampia anche tra famiglie, coppie, single e giovani in cerca di un alloggio.