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Coronavirus, Zuckerberg: “Temo per i server WhatsApp, potrebbero fondersi”

In Italia e altri Paesi il traffico è più che raddoppiato: nel mirino Messenger e WhatsApp. Le infrastrutture di Menlo Park potrebbero non riuscire a reggere nuovi incrementi

Il Seo di Facebook ha aggiunto: “Dobbiamo rafforzare la nostra infrastruttura, se l’epidemia si allarga i nostri server potrebbero non farcela”

Nei paesi in cui il coronavirus sta sconvolgendo la vita quotidiana ogni secondo un telefono squilla e questo mette in pericolo i server ,.

Questa notizia arriva direttamente da Mark Zuckerberg che, in una teleconferenza di mercoledì sulla risposta di Facebook all’epidemia da COVID-19, ha detto ai membri della stampa che il volume delle chiamate vocali per WhatsApp e Messenger in Italia e in altri paesi significativamente colpiti dal coronavirus è più che il doppio del livelli normali.

Naturalmente le persone fanno un massiccio uso della comunicazione virtuale poiché sono in quarantena o praticano il distanziamento sociale nelle loro case. Ciò ha aumentato la quantità di dati che fluiscono attraverso i server di Facebook.

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Ha anche affermato che Facebook deve continuare a pianificare e sviluppare con attenzione ancora maggiore il rafforzamento della sua infrastruttura di server nel caso in cui il coronavirus si diffonda in tutto il mondo, dato che in molti paesi i cittadini fanno affidamento su WhatsApp, Facebook e Instagram come principale mezzo di comunicazione.

“Siamo su dei numeri che vanno ben oltre il picco di Capodanno”, ha detto Zuckerberg. “Solo assicurandoci di poter gestire squesta sfida possiamo fare fronte ai picchi dei giorni futuri”

 

Le cifre sull’aumento del traffico sono state confermate dagli operatori nazionali. Da una parte Vodafone ha dichiarato di aver dovuto gestire un carico di lavoro addizionale in termini di traffico sul proprio network che ha già superato il 50% della media. Anche TIM, secondo le segnalazioni del suo Amministratore delegato Gubitosi, ha registrato un aumento di oltre il 70%del traffico internet da rete fissa, soprattutto derivante dai videogiochi online. Compito dei provider è ora quello di garantire un servizio che magari non sarà da subito così veloce come in precedenza, ma il cui funzionamento è fondamentale per assicurare che le persone possano non solo lavorare da casa ove possibile ma anche mantenere quei contatti sociali che, giocoforza, sono al momento impediti di persona.

 

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