Olimpiadi Milano-Cortina 2026: gli affitti brevi esplodono
Con l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026, il mercato degli affitti brevi sta assistendo a una vera e propria impennata. In particolare, nelle aree centrali di Milano e vicino agli impianti olimpici, i prezzi sono più che raddoppiati rispetto a una settimana “normale”.
Secondo recenti analisi, in quartieri strategici come Assago, Santa Giulia, San Siro e Rho, gli aumenti medi superano il +100%. In alcune zone il rincaro arriva addirittura al +150%. Questo boom coincide con una domanda prevista molto elevata, legata non solo al turismo sportivo, ma anche a un afflusso atteso di visitatori internazionali durante le due settimane dei Giochi.
Nei dati emerge anche il potenziale guadagno per gli host: molti proprietari di seconde case vedono l’Olimpiade come un’occasione per monetizzare, ma non sempre la strategia più aggressiva paga. Alcuni annunci mostrano prezzi estremi, mentre altri rischiano di rimanere invenduti se la domanda reale non segue le previsioni più ottimistiche.
Sul fronte politico, la ministra del Turismo ha lanciato un appello al “buon senso”: secondo lei è importante che queste due settimane non diventino un’occasione per speculare sui prezzi, ma un’opportunità di crescita sostenibile.
L’analisi rivela anche un quadro economico su scala nazionale: la domanda di alloggi brevi nei giorni dei Giochi potrebbe generare milioni di presenze, e molti host Airbnb si preparano a ricavi significativi. Tuttavia, non mancano le critiche: si teme che l’aumento dei canoni penalizzi chi cerca soluzioni temporanee ma non può permettersi tariffe olimpiche.
In sintesi, il fenomeno degli affitti brevi legati ai Giochi appare come una doppia lama: da un lato un’opportunità economica senza precedenti, dall’altro il rischio di un mercato immobiliare sempre più distorto. Tutto dipenderà dall’equilibrio tra domanda reale, regolamentazione e buon senso di chi propone gli alloggi.































