A Milano l’appello provocatorio: «Solo creativi e modelle?»
A Milano l’appello provocatorio: «Solo creativi e modelle?»
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A Milano l’appello provocatorio per elettricisti, idraulici e muratori: «Solo creativi e modelle?»

Un imprenditore milanese ha lanciato un messaggio forte e provocatorio sui tram della città, per denunciare la difficoltà nel reperire personale tecnico specializzato. L’annuncio recita: “Cerchiamo elettricisti, idraulici e muratori. A Milano solo creativi e modelle?” e mette in luce una realtà che va oltre la provocazione pubblicitaria.

La denuncia dell’imprenditore

Saverio Cutrullà, fondatore del gruppo Save — attivo in facility management dal Sud Italia fino al Nord — afferma di avere circa trenta ruoli aperti, tra cui elettricisti, termoidraulici, frigoristi, manovali e project manager. Nonostante gli stipendi competitivi (da 1.800 a 2.700 euro al mese a seconda dell’esperienza), svela di non aver ricevuto candidature. Secondo lui, il problema non è il salario, ma una cultura che sottovaluta il lavoro tecnico.

Le ragioni dietro la carenza di manodopera

Cutrullà punta il dito contro dinamiche sociali profonde. Sostiene che molti giovani preferiscano carriere più “glamour” rispetto ai mestieri manuali, pur offrendo condizioni economiche migliori per figure tecniche specializzate. In più, denuncia un modello economico che ha incentivato contratti bassi e lavoro sommerso, penalizzando le imprese serie che operano nel rispetto delle norme contrattuali.

Un problema strutturale

L’imprenditore non attribuisce la crisi solo alla mancanza di giovani tecnici: vede anche un problema formativo e culturale. Secondo lui, è urgente valorizzare la specializzazione artigianale, perché è uno dei pochi ambiti difficilmente automatizzabili. E avverte: se non si inverte la tendenza, l’Italia rischia un deficit strutturale di figure tecniche fondamentali.

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