Museo del Fumetto propone 135 tavole Marvel per azzerare il debito con il Comune
Il futuro dello WOW Spazio Fumetto, il museo di fumetto in viale Campania a Milano, resta incerto. La Fondazione Franco Fossati, che lo gestisce, sta valutando una proposta insolita: cedere 135 tavole originali Marvel per coprire l’arretrato di circa 160.000 euro dovuto al Comune per l’affitto degli spazi
Da prestazione in natura a possibile salvezza
L’operazione, descritta come “prestazione in luogo dell’adempimento” secondo il codice civile, consisterebbe nel trasferire le preziose tavole come metodo alternativo per saldare il debito. L’ipotesi è stata illustrata nella commissione comunale Cultura e Bilancio, in presenza del responsabile comunale Domenico Piraina, dopo che un perito del Comune ha già visionato il materiale, ora in fase di perizia estimativa
Chiusura, trasloco e futuro incerto
Il Museo è formalmente chiuso dal 1° luglio, con la riconsegna dei locali prevista entro fine mese. Lo spostamento delle opere, della biblioteca, del bookshop e di altri materiali è già in corso . Il contratto di concessione scaduto ad aprile ha impedito alla Fondazione di partecipare al nuovo bando comunale, senza riuscire a saldare i debiti
Sebbene possano replicare la loro partecipazione al bando una volta saldato il debito mediante la cessione delle tavole, restano incognite sui tempi e sull’esito della procedura, essendo l’assegnazione subordinata alla meritocrazia di tutti i concorrenti
Possibili piani B
Il direttore Luigi Bona ha confermato che la Fondazione sta considerando trasferimenti in altre città — menzionata anche Lucca, polo dei Comics — e sta mantenendo inalterato il personale, in attesa di decisioni definitive
WOW Spazio Fumetto ha compiuto un gesto inedito per mantenere aperto il museo: offrire al Comune una parte significativa della sua collezione originale Marvel in cambio dell’estinzione del debito. Se il piano andrà in porto, la Fondazione potrebbe tornare in gara per il bando comunale. Altrimenti, rischia di dover chiudere o trasferirsi. Una scelta rischiosa, ma che riflette la volontà di non dissolvere un patrimonio culturale nato nel 2011 e amato da migliaia di appassionati.