Addio a un gigante della scultura: morto Arnaldo Pomodoro, la Sfera che rompe il mondo
Addio a un gigante della scultura: morto Arnaldo Pomodoro, la Sfera che rompe il mondo
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Addio a un gigante della scultura: morto Arnaldo Pomodoro, la Sfera che rompe il mondo

Milano piange la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, deceduto nella serata di domenica 22 giugno, a un soffio dal suo 99º compleanno. Nato il 23 giugno 1926 a Morciano di Romagna, lo scultore si è spento nella sua abitazione milanese, lasciando un’impronta indelebile nel panorama artistico mondiale

L’eredità di un maestro visionario

Pomodoro è celebre soprattutto per le sue sculture in bronzo, in particolare le iconiche “Sfere”, come quelle presenti alla Farnesina, al Vaticano e all’ONU. Le sue opere rappresentano un dialogo tra perfezione e frattura: sfere imponenti dall’estetica levigata, che si aprono per rivelare complesse geometrie interne, metafora del contrasto tra apparenza e sostanza

La direttrice della Fondazione a lui dedicata, Carlotta Montebello, lo descrive come una “voce autorevole, lucida e visionaria”, la cui eredità è materiale e spirituale: la Fondazione continuerà a promuovere mostre e progetti culturali secondo la sua volontà

Una carriera lunga e intensa

Ingegnere di formazione, Pomodoro si trasferisce a Milano nel 1954 e inizia a frequentare gruppi d’avanguardia, tra cui il celebre “Continuità” di Lucio Fontana. La sua produzione artistica spazia da altorilievi anni Cinquanta a installazioni ambientali monumentali come Ingresso nel labirinto (ispirata all’epopea di Gilgamesh)

Opere sue si trovano in moltissime città – da Milano e Roma fino a Dublino, Washington, Brisbane, Tel Aviv, New York, Los Angeles – a dimostrazione del suo respiro internazionale

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La sua arte parla al futuro

Pomodoro invitava a pensare la scultura come “luogo vivo”, invitando alla partecipazione e alla scoperta: l’esterno ordinato e lucido, l’interno rivelatore, segreto, quasi magico. Con parole forti raccontava il proprio lavoro come “macchine mitologiche” – spazi da abitare, attraversare, esplorare

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha definito la sua produzione “patrimonio dell’umanità”, sottolineando la capacità di Pomodoro di coniugare materia e pensiero. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato l’impronta lasciata dalla sua “Sfera” alla Farnesina

Un addio che stimola il presente

Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro si chiude un capitolo fondamentale della scultura contemporanea, ma si apre anche un’idea di futuro: la sua Fondazione continuerà a operare seguendo la missione voluta dall’artista, mantenendo vive la ricerca, la riflessione e lo spirito di sperimentazione che hanno guidato la sua vita

In un mondo in costante trasformazione, le “Sfere” di Pomodoro ci ricordano il valore della frattura, della scoperta, del guardare oltre la superficie.

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