Spaghetti al pomodoro da 45 € a Como: scoppia la polemica sui social
Spaghetti al pomodoro da 45 € a Como: scoppia la polemica sui social
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Spaghetti al pomodoro da 45 € a Como: scoppia la polemica sui social

Un piatto semplice e classico come gli spaghetti al pomodoro, rivisitato in versione gourmet, ha acceso un acceso dibattito online. A Como, un ristorante vista lago ha proposto questo piatto a 45 €, scatenando reazioni contrastanti tra utenti dei social e amanti della cucina.

Un prezzo da cinque stelle che divide

È bastata una foto del piatto — spaghetti, pomodoro fresco, una foglia di basilico e un filo d’olio di alta qualità — a far esplodere il dibattito. Se da un lato c’è chi difende il costo elevato per via della location esclusiva e degli ingredienti premium, dall’altro c’è chi lo trova ingiustificato, puntando il dito sull’eccesso rispetto a un piatto così tradizionale.

Social in fermento: “Non vale quel prezzo”

Tra i commenti più duri spiccano quelli di utenti indignati:

“45 euro per un piatto di spaghetti? La vista sul lago non può giustificare tutto.”

“Un prezzo scandaloso per quello che è sostanzialmente un piatto da casa.”

Queste reazioni testimoniano come anche i piatti più semplici, se ricaricati, possano diventare un caso virale in rete.

Ma c’è chi giustifica: è alta cucina

I sostenitori della proposta gourmet sottolineano:

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  • Qualità degli ingredienti: pomodori selezionati, olio evo d’eccezione, basi artigianali.

  • Esperienza unica: servizio raffinato e ambiente di alto livello con vista panoramica.

  • Target specifico: i clienti scelgono questa esperienza conviviale, non un semplice pranzo.

A loro giudizio, il prezzo straordinario riflette non solo il cibo, ma un momento da ricco di atmosfera.

Un fenomeno che divide e fa riflettere

Questo caso mette in luce un trend sempre più diffuso nella ristorazione italiana: differenziare piatti tradizionali attraverso location, storytelling e presentazione, alzando il valore percepito — e dunque il prezzo.

Al tempo stesso, solleva domande importanti: fino a che punto un piatto può trasgredire il suo prezzo “popolare” prima di perdere la sua essenza? E cosa siamo disposti a pagare, davvero, per l’esperienza?

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