“A luci accese”: a Milano arriva l’educazione sessuale a scuola
L’Italia è tra le sole sei nazioni europee che non hanno disposto programmi formali e obbligatori di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania (Report-Gem Unesco 2023). Allineare la città di Milano al resto dell’Europa é uno degli obiettivi dell’accordo tra Comune e Reckitt Benckiser Healthcare, con Durex Italia, che si prefigge di garantire un accesso sempre più esteso all’educazione affettiva e sessuale per i giovani studenti milanesi.
In Italia, parlare di sesso e sessualità a scuola è ancora un tabù. Ben lo dimostra la proposta di legge sull’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale nel primo e nel secondo ciclo di istruzione che giace ancora oggi ferma in Parlamento.
Eppure la società si evolve, la richiesta per un’educazione sessuale scolastica da parte dei ragazzi (e anche degli stessi genitori) avanza e l’impegno dei privati per promuovere il benessere affettivo a 360 gradi si fa sempre più assiduo e puntuale, soprattutto quando incontra il sostegno delle istituzioni.
Siamo i primi in Italia a portare come Comune un progetto strutturato di educazione affettiva e sessuale nelle scuole superiori. Speriamo che altre città ci seguano, noi guardiamo all’Europa»: con queste parole Martina Riva, assessora allo Sport, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Milano ha presentato l’accordo con Reckitt Benckiser Healthcare Italia, con il brand Durex Italia, per A luci accese, che partirà nell’anno scolastico 2024/25.
L’iniziativa, in collaborazione con Ala Milano Onlus, prevede per le classi coinvolte un laboratorio interattivo di 6 ore, suddiviso in 3 incontri con professionisti (educatori, psicologi, sessuologi). Verranno garantiti spazi di ascolto non giudicanti e riguardo ai genitori, verranno messi a disposizione materiali informativi e video su una piattaforma digitale. Gli istituti di Milano riceveranno l’offerta e decideranno liberamente se aderire o meno.