Cartiere Pigna
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Cartiere Pigna scarica Chiara Ferragni

Cartiere Paolo Pigna Spa ha interrotto i rapporti commerciali con le aziende collegate a Chiara Ferragni. La decisione, confermata dai vertici aziendali della società cartiera, è stata assunta, spiegano le stesse fonti, “nel rispetto del proprio codice etico aziendale, che si può consultare anche sul portale Pigna.it, che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi”.

In ordine cronologico, Cartiere Paolo Pigna Spa è l’ultimo brand a prendere le distanze dall’influencer. Ma stavolta l’influencer ha diffuso un comunicato stampa per rispondere all’iniziativa unilaterale del brand. Ecco cosa dice: «Fenice Srl, società licenziante dei marchi Chiara Ferragni, contesta la violazione da parte di Pigna del contratto in essere e la legittimità della unilaterale interruzione dei rapporti commerciali da parte di Pigna. L’illegittimità della decisione di Pigna è stata aggravata dalla scelta dell’azienda di comunicare al pubblico, prima ancora che a Fenice, la cessazione del rapporto di partnership; una scelta evidentemente strumentale e contraria al dovere di buona fede nell’esecuzione del contratto. In questo contesto, Fenice si riserva di agire nelle sedi più opportune a tutela dei propri interessi.

«La scelta di Pigna è perfettamente coerente con la funzione del contratto di sponsorizzazione, caratterizzato da un forte rapporto fiduciario tra le parti – spiega il Codacons – Quanto accaduto nella vicenda del pandoro Balocco e relativa sanzione Antitrust costituisce inosservanza degli obblighi di buona fede, correttezza e diligenza secondo quanto disposto dagli artt. 1175 (‘comportamento secondo correttezzà), 1176 (“diligenza nell’adempimento”) e 1375 del codice civile (“esecuzione di buona fede”)».

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Diversamente da quanto sostenuto dalla società Fenice, si tratta quindi di legittimo esercizio del diritto di recesso da parte dell’azienda Pigna che ha voluto isolare e separare la sua immagine da quella fortemente viziata da una pratica commerciale che è stata sanzionata anche per l’aver sfruttato la vulnerabilità di chi dona con il desiderio di aiutare bambini bisognosi». Per tale motivo il Codacons, prosegue nella nota, «è pronto ad affiancare legalmente Pigna e tutte le altre aziende che hanno rapporti con Chiara Ferragni in qualsiasi temeraria azione legale l’influencer e le società a lei riconducibili dovessero intraprendere, e nelle eventuali azioni che le aziende volessero avviare per chiedere all’imprenditrice digitale il risarcimento dei danni economici e di immagine subiti a causa delle condotte illecite sanzionate dall’Antitrust e sotto inchiesta da parte della magistratura», conclude la nota.

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