CALDO
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Nonostante le temperature già molto alte, il picco non è ancora stato toccato. Tutta colpa dell’anticiclone africano e della massa di aria rovente che sta continuando a fare salire il termometro in tutta la Lombardia. Purtroppo almeno per tutto il weekend del 16 e 17 luglio e per la settimana a venire, non è prevista pioggia.

Il cielo, secondo le previsioni di 3B Meteo, rimarrà stabile e soleggiato per giorni. Le massime potrebbero sfiorare i 40 gradi tra mercoledì 20 e venerdì 22 luglio, quando sono previsti fino a 39°. Nemmeno di notte si avrà sollievo dall’afa, perché i valori minimi nei centri urbani come Milano, sia nel weekend sia la prossima settimana, potrebbero fare molta fatica a scendere sotto i 24 °.

“Questa ondata di caldo – spiegano dall’Arpa – è causata dall’espansione di anticlone di origine subtropicale del nord Africa verso i Paesi affacciati sul Mediterraneo. La massa d’aria estremamente calda, che già da giorni interessa la penisola iberica, è sospinta progressivamente verso est da una circolazione depressionaria e nei prossimi giorni, dopo il transito su Francia e Regno Unito, raggiungerà l’Italia e l’Europa centrale, dove tenderà a stazionare”. Sulla nostra regione, quindi, inizierà così un nuovo periodo di caldo anomalo piuttosto prolungato, con temperature minime e massime costantemente al di sopra delle medie di almeno 3-5 gradi.

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Ancora 10 giorni poi l’agricoltura lombarda resterà all’asciutto. Dal 25 luglio non ci sarà acqua da rilasciare in campi e risaie. L’emergenza siccità è ad un passo dalla fase più critica, quella per la quale non ci sono più soluzioni se non la pioggia. Questo il dato di fatto evidenziato ieri da Attilio Fontana, presidente della Regione, e Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna. “Attualmente abbiamo il 61% di acqua in meno rispetto alla media degli anni scorsi – fa sapere Sertori –, una carenza aggravata dal fatto che sulle montagne non c’è neve, quindi non abbiamo scorte, manca quello che è sempre stato il nostro magazzino di acqua per l’estate”. Il contributo dei laghi si sta facendo via via sempre più complicato ed è significativamente sotto la media in quasi tutti i casi.

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