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Le Giornate FAI di Primavera del 26 e del 27 marzo 2022 sono arrivate alla 30a edizione: l’occasione per concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. Tra gli oltre 700 luoghi inaccessibili in 400 città raccontiamo i più interessanti.
La trentesima edizione delle Giornate FAI di Primavera è alle porte: un weekend per riconnetterci alla storia e alla cultura dell’Italia, che permetterà ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore.
Verranno aperti ville e palazzi storici, aree archeologiche, chiese di grande valore architettonico o storico-artistico, esempi di archeologia industriale, castelli, biblioteche, collezioni d’arte e musei. Non mancheranno itinerari nei borghi alla scoperta di angoli meno noti del paesaggio italiano, dove si conservano tesori nascosti e si tramandano antiche tradizioni, e visite didattiche in parchi urbani, orti botanici, giardini storici e cortili, che nascono dall’impegno messo in campo dalla Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”.
ALCUNE DELLE APERTURE PIÙ INTERESSANTI
• In Lombardia, a Milano l’imponente Palazzo INPS, costruito tra 1929 e 1931 su progetto dell’architetto Marcello Piacentini e riaperto dopo una campagna di restauri nel 2021, di cui si potranno vedere spazi preclusi al pubblico, come il monumentale scalone elicoidale e la Sala Riunioni del primo piano, e a Cornate d’Adda (MB) la Centrale Bertini, costruita lungo il fiume Adda nel 1898, all’epoca il più potente impianto idroelettrico in Europa.
Porte aperte nel Palazzo dell’Inps in piazza Missori (dalle ore 10 alle 17.30). Realizzato tra 1928 e nel 1931 su progetto di Marcello Piacentini, è un esempio significativo di architettura razionalista. Mai aperto al pubblico, le Giornate FAI permetteranno di scoprirne la particolarità: dalla facciata austera scandita da colonne ioniche e ornata da bassorilievi,fino alle ali laterali di matrice stilistica romana. Nella sala rotonda, è in bella vista l’orologio progettato da Piacentini e affiancato da due geni alati; i pavimenti con tessiture di marmi bianchi e neri disposti a raggiera. Monumentale la scala elicoidale impreziosita dalla figura lignea del fanciullo con cornucopia realizzata dall’ebanista Mario Quarti.
Apre anche Palazzo Orsini, prestigiosa dimora seicentesca, sede dell’azienda di Giorgio Armani SpA. L’ampia facciata fu disegnata da Luigi Clerichetti a metà XIX secolo mentre gli interni sono stati realizzati da Luigi Canonica alla fine del Settecento.
Visitabile anche il Panificio Militare della Caserma XXIV Maggio. Fatto realizzare nel 1894 dalla Società Fondiaria Milanese, nell’ambito del progetto “Quartiere delle Milizie” di fine ‘800, il “Panificio militare” era una struttura all’avanguardia per l’epoca, dotata di 8 forni ed elevatori per il trasporto ai vari piani superiori di grani e farine. Produceva il pane e lo distribuiva in tutte le caserme della Lombardia, per un totale di oltre 70 quintali al giorno; nel corso della Seconda Guerra Mondiale ha garantito il sostentamento dell’intera città. St.Con.
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