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LEGGE DI BILANCIO, Sulla questione dei bonus edilizi la strada è ancora lunga: il testo della Legge di Bilancio è ancora in fase di discussione.

Nel frattempo però la bozza ha prorogato in toto le agevolazioni fiscali per i lavori in casa, con modifiche solo:

  • al bonus facciate, la cui aliquota di detrazione scende dal 90 al 60%;
  • alla soglia di spesa massima per il bonus mobili, che scende da 16.000 a 5.000 euro.

Novità anche per quanto riguarda la cessione del credito e lo sconto in fattura: le due alternative alla detrazione potranno essere usate solo per il superbonus 110% nel 2022, e non per i restanti bonus casa.

La proroga del superbonus 110% è arrivata, ma non per tutti. Parlare di un’estensione selettiva è quasi riduttivo, perché sono molti i destinatari dell’agevolazione esclusi nella proroga.

Bisogna anche specificare che il dibattito sulla Legge di Bilancio 2022 è appena iniziato, e la discussione sui bonus edilizi sarà lunga.

Le novità per le agevolazioni sulla casa, infatti, non riguardano solo il superbonus 110%, ma anche il bonus facciate.

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La detrazione del 90% (fruibile anche tramite cessione del credito e sconto in fattura) è l’unica a non essere stata menzionata tra i bonus prorogati per il prossimo anno, nonostante l’apprezzamento di cittadini e il conseguente supporto del settore edilizio.

Superbonus 110%: i grandi esclusi dalla proroga

Secondo le anticipazioni del Documento Programmatico di Bilancio e le dichiarazioni del Ministro dell’Economia Franco, le intenzioni del Governo sono quelle di prorogare in Legge di Bilancio il superbonus 110% al 2023 soltanto per due categorie: i condomini e le IACP, cioè le case popolari.

Una proroga che definire selettiva è un eufemismo. I primi destinatari a rimanere fuori sono le villette uni e plurifamiliari, ma non sono gli unici a essere esclusi.

destinatari del superbonus 110%, lo ricordiamo, sono tanti:

  • le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari;
  • le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci;
  • le organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
  • le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano;
  • le associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi;
  • partite IVA: lavoratori autonomi e imprenditori possono richiederlo solo per le operazioni riguardanti gli immobili rientranti nella loro sfera privata.
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