«Iniziative come la riapertura delle discoteche sono giustificabili solo se le autorità sanitarie intendono estendere a tutti la somministrazione della terza dose, altrimenti rischiamo». Il rischio di cui parla il professor Andrea Crisanti è quello di un rialzo della curva dei contagi da Covid-19 che presto potrebbe portare l’Italia al pari del Regno Unito, «con 30 mila contagi e 150 morti al giorno». Il professore di microbiologia all’università di Padova commenta con Fanpage.it l’ultimo parere del Comitato tecnico scientifico favorevole alla riapertura delle discoteche. Un tema ampiamente discusso negli ultimi mesi e che oggi, giovedì 7 ottobre, sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri convocata a Palazzo Chigi.
“Riaprire le discoteche? Possibile, ma a patto che le autorità sanitarie organizzino la somministrazione della terza dose di vaccino per tutti”. A dirlo, in un’intervista rilasciata a Fanpage.it, il professor Andrea Crisanti, professore di microbiologia all’Università di Padova. Secondo lo scienziato nei prossimi mesi potrebbe essere necessario iniettare una dose aggiuntiva di vaccino non solo alle fasce di popolazione più vulnerabili, ma anche a tutte le altre per non rischiare un nuovo incremento dei contagi come sta avvenendo nel Regno Unito e in Israele.
Discoteche Riaprono le discoteche e le sale da ballo, dove si entrerà muniti di green pass e mascherine. Il decreto prevede che “in zona bianca le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati sono consentite nel rispetto di protocolli e linee guida”, ma “la capienza non può comunque essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso”. “Nei locali al chiuso ove si svolgono le predette attività – si legge inoltre – deve essere garantita la presenza di impianti di aereazione senza ricircolo dell’aria, e restano fermi gli obblighi di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie previsti dalla vigente normativa, ad eccezione del momento del ballo”. Dal calcolo delle capienze al chiuso per le discoteche saranno esclusi i dipendenti dei locali. Possibili modifiche se migliora la situazione “In zona bianca e gialla, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi, può essere stabilita una diversa percentuale massima di capienza consentita, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico-scientifico, con linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottate, per gli spettacoli dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e, per gli eventi e le competizioni dal Sottosegretario di Stato con delega in materia di sport”.