COVID,dal monitoraggio settimanale dell’Iss risulta in Sicilia una percentuale di posti letto in terapia intensiva di qualche decimale al di sotto della soglia critica del 10 per cento. Di qui la conferma della fascia bianca con le minori restrizioni.
Italia tutta bianca anche la prossima settimana. Non ci sarà nessun passaggio in giallo per la Sicilia (la regione più a rischio) in base ai dati del monitoraggio settimanale dell’Iss (che a livello nazionale registra un indice di contagio Rt in calo a 1,1 da 1,17 registrato sette giorni fa) ora all’esame della cabina di regia. L’isola, presa d’assalto dai turisti ad agosto, ha registrato lo sforamento delle tre soglie per il cambio di colore: dopo aver abbondantemente superato i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti (siamo a quota 155), i pazienti positivi al Covid in terapia intensiva, in base ai dati Agenas, occupano l’11% dei posti letto (il limite per restare in zona bianca è il 10%) e nei reparti ordinari sono il 17% (limite al 15%).
Il sistema di calcolo dei posti letto
Ma i dati del monitoraggio settimanale dell’Iss da un lato fanno riferimento ai ricoveri registrati nella giornata di martedì 17 agosto (77 pazienti in terapia intensiva invece degli 83 attuali). Dall’altro al numero di posti letto in rianimazione comunicati alla cabina di regia a inizio agosto e aggiornabili solo con cadenza mensile. Un numero non pubblico ma più alto nel caso della Sicilia (come rilevato tra i primi dal ricercatore Vittorio Nicoletta – @vi__enne) rispetto a quello variabile comunicato e usato quotidianamente dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) per calcolare ogni giorno i tassi di occupazione delle rianimazioni delle regioni italiane (il dato Agenas è lo stesso invece utilizzato nel monitoraggio settimanale per calcolare il tasso di occupazione nei reparti ordinari). Di qui una percentuale di posti letto in terapia intensiva in Sicilia di qualche decimale al di sotto della soglia critica del 10 per cento. Con annesso bianco confermato.
Giallo solo rinviato
Nell’isola però i contagi e i ricoveri sono in crescita costante.
L’incidenza dei contagi è salita a quota 155 ogni 100mila abitanti (al primo posto in Italia con la Sardegna). Il 19 agosto i nuovi positivi sono stati 1.377 (rispetto a 7.260 in Italia), un quinto del totale. Mentre i decessi (16) sono stati quasi un terzo di quelli italiani (55). Con questo trend il passaggio in giallo è solo rinviato di una settimana. Intanto un sospiro di sollievo lo tirano soprattutto ristoratori e titolari di bar e pub, che già si preparavano alla stretta. Anche se il cambio di colore non avrebbe in realtà comportato grandi cambiamenti. I ristoranti restano aperti senza limiti di orario sia al all’interno (con green pass) che all’aperto (anche senza), ma in zona gialla il limite di commensali al tavolo è di quattro persone, con una deroga per i conviventi.
I timori dei ristoratori
«Con la ’zona gialla’ cambia poco per noi ristoratori, con le regole attuali in ’arancione’ invece dovremmo chiudere e questo non ha senso considerato che intanto è stato introdotto il green pass», dice il presidente della Fipe di Palermo, l’imprenditore Antonio Cottone, titolare di quattro ristoranti nel capoluogo siciliano. «Serve una via d’uscita, la soluzione è il vaccino e se proprio bisogna chiudere lo si faccia con quelle attività che non chiedono il green pass». «Ora che c’è il green pass chiudere significherebbe dare il messaggio che la vaccinazione è inutile – rincara Doriana Ribaudo, ristoratrice – Chi ha fatto la doppia vaccinazione deve avere la possibilità di poter vivere».