A seguito di alcuni controlli di Trenord è risultato che il 95% dei rider non paga il biglietto.
“Quando i nostri capotreno hanno provato a fare controlleria sui treni frequentati dai cosiddetti rider, hanno trovato il 95% di non presenza dei biglietti. Lo deriviamo anche dal fatto che su quei treni, che vengono presi d’assalto, non abbiamo rilevato un incremento dei biglietti”.
Lo ha detto Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord, nel corso del Webinar “A regola d’Art. Qualità, efficienza e tutela dei viaggiatori: le nuove norme per i Contratti di Servizio”, organizzato dall’Assessorato alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità Sostenibile di Regione Lombardia e Trenord.
“Anche per questo motivo abbiamo chiesto alle aziende per le quali lavorano queste persone e alle associazioni che li rappresentano, di prevedere nei loro contratti che venga acquistato anche l’abbonamento per il treno” ha aggiunto Piuri, il quale ha ricordato che il servizio offerto da Trenord è rivolto soprattutto agli spostamenti di persone che studiano e lavorano e che ogni convoglio, anche quelli più moderni, può ospitare fino ad un massimo di 8 biciclette.
“Sui rider si sta facendo una retorica fastidiosa – ha concluso l’ad di Trenord -, ma noi facciamo il nostro mestiere, garantendo che il servizio sia effettuato in sicurezza. Questi fenomeni non può affrontarli da sola Trenord, ma serve un approccio di sistema. Noi siamo pronti a fare il nostro pezzo e a partecipare ad un tavolo che però coinvolga anche le associazioni di categoria, le aziende per le quali lavorano i rider e le forze dell’ordine”.
Anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Claudia Maria Terzi, ha ribadito l’impossibilità “di riservare interi vagoni alle biciclette, soprattutto nei giorni feriali e negli orari di punta, non solo per motivi di affollamenti dei treni, ma anche perché ci sono delle norme di sicurezza da osservare”.
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