f  funivia stresa mottarone cabina caduta incidente pazj
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STRESA: Salgono a 14 le vittime del grave incidente alla funivia Stresa-Mottarone, in provincia di Verbania-Cusio-Ossola, dove una cabina è caduta in uno dei punti più alti del percorso.

E’ morto anche il bimbo di 9 anni, inizialmente ricoverato all’ospedale Regina Margherita di Torino, mentre un altro piccolo, di 5 anni, è in condizioni critiche. Tra i morti ci sono anche alcuni stranieri, secondo i carabinieri.

A bordo 15 persone – A bordo c’erano quindici passeggeri, secondo quanto confermato da Federico Monti, sindaco di Arona. L’incidente è avvenuto nella parte più alta del tragitto che, partendo dal Lago Maggiore, raggiunge i 1.491 metri d’altezza. La cabina è caduta a cento metri dall’ultimo pilone. La corsa dura una ventina di minuti.

Il sindaco di Stresa: “bambini tra le vittime” – “Purtroppo sì, ci sono bambini tra le vittime”, ha dichiarato il sindaco di Stresa, Marcella Severino, che è scoppiata a piangere al passaggio dei carri funebre con le prime vittime.

Morto uno dei due bimbi – E’ morto, infatti, uno dei due bambini ricoverati all’ospedale Regina Margherita di Torino per le gravissime lesioni riportate nell’incidente. Lo hanno riferito fonti mediche dell’ospedale. Il piccolo, di 9 anni, era stato intubato in Rianimazione e alla fine non ce l’ha fatta. L’altro di 5 anni resta in condizioni critiche, come spiegato dai medici che lo hanno operato e hanno riferito che era cosciente.

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Cirio in lacrime: “Doveva essere la ripartenza…” – “Doveva essere la domenica della ripartenza, eravamo pieni di speranze. Guardavamo alla zona bianca, all’estate e al sorriso. Adesso quel sorriso non c’è più. Siamo distrutti…”. E’ quanto ha affermato, in lacrime, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, lasciando il Mottarone. “Sono un papà. E quando vedi che mettono in una bara il corpo di una mamma con il suo bambino…”.

LA DINAMICA

In un punto relativamente alto – Walter Milan, del Soccorso alpino, ha detto a Rainews24: “La cabina della funivia è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra, quasi completamente accartocciata”.

Impianto sotto sequestro – La procura di Verbania ha disposto il sequestro della funivia del Mottarone. Lo rende noto il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania. “Le operazioni di recupero delle vittime sono in corso, come le attività tecniche di repertamento propedeutiche alle indagini”, spiega l’ufficiale dell’Arma.

La ricostruzione dei carabinieri – “C’è un cavo tranciato, gli altri sono intatti, ma le questioni tecniche competono ad altri”. Lo dice il tenente il colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania. “Al momento non risultano problemi di manutenzione – aggiunge – ma faremo tutti gli accertamenti possibili”. Secondo la prima ricostruzione, “il cavo portante si è staccato all’altezza dell’ultimo pilastro – spiega – e, nonostante dovrebbero esserci dispositivi di sicurezza, la cabinovia si è staccata”. Un volo di una quindicina di metri, in seguito al quale “la cabinovia è rotolata a valle, finendo la corsa contro gli alberi”.

Si indaga per omicidio colposo plurimo – “Per ora procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, dobbiamo verificare anche la fattispecie dei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell’impianto”. Lo ha spiegato il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi. “L’intera area è stata posta sotto sequestro, cominceremo dai rilievi tecnici per
accertare le cause dell’incidente”, ha aggiunto.

Ultimo controllo all’impianto a novembre 2020: nessuna criticità – L’azienda Leitner di Vipiteno ha appreso con “profondo dolore la notizia della tragedia avvenuta tra Stresa e il Mottarone”. In merito alla manutenzione dell’impianto, “l’ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato a novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità. Il pensiero più profondo e commosso della nostra azienda, che rimane a completa disposizione assieme ai propri tecnici per cercare di individuare al più presto le cause della immane tragedia, va alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie e a tutte le comunità coinvolte”.

Le vittime – Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia; Peleg Tal, nato in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia; Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia; Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l’ 11 febbraio del 1950; Shahisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza); Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza); Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese; Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese; Zorloni Vittorio nato a Seregno, Milano, l’8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona (Varese); Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza); Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni (Piacenza).

Vittima piacentina celebrava il compleanno, ultimo sms alla sorella – Roberta Pistolato aveva compiuto 40 anni proprio nel giorno della tragedia. Originaria di Bari e residente nel Piacentino con suo marito Angelo Vito Gasparro, 45 anni, si trovava in gita al lago Maggiore per festeggiare. La famiglia in Puglia però non ha più avuto sue notizie dalle 11, quando la donna aveva inviato alla sorella l’ultimo sms: “Stiamo salendo in funivia”. Roberta era fresca di studi in Medicina e lavorava come guardia medica alla Asl di Piacenza.

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