protesta spose
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Protesta del settore wedding. Nella giornata del 26 aprile 2021 manifestazione in abiti da sposa: “Possiamo lavorare in sicurezza”.

Le manifestazioni si sono svolte lunedì 26 aprile dalle 12 in tutti i capoluoghi di regione: a Roma davanti a Montecitorio, nelle altre città davanti alle sedi delle Giunte regionali. Tante le persone deluse per la mancata possibilità di festeggiare il proprio matrimonio, ma non solo.

È l’intero settore del wedding a essere arrabbiato: location, chef, abiti da cerimonia, bomboniere, fotografi e videomaker, animazione per bambini, organizzatori di eventi e wedding planner.

Un altro settore messo in pausa dalla pandemia.

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“Abbiamo proposto dei protocolli di sicurezza in grado di farci tornare a lavorare, come per le crociere o altri eventi. Il nostro settore regista un calo dell’85%, una cosa insostenibile. Ed è per questo che chiediamo al Governo di prendere una decisione e di dare lui delle regole da seguire, ma di farlo subito perché non possiamo permetterci di perdere un’altra stagione.” Queste le parole di Stefania Vismara, presidente di “Insieme per il wedding”.

Per questo i manifestanti hanno indossato abiti da matrimonio e sono scesi in piazza a protestare contro la mancanza di una data certa per poter tornare a celebrare le cerimonie.

“Con il nostro lavoro non produciamo solo ricchezza, ma valorizziamo i territori e le eccellenze locali, creiamo identità sociale. Non darci modo di riprendere in sicurezza le nostre attività significa gettare al macero questo patrimonio. Rivolgiamo un appello a tutti i presidenti delle Giunte regionali: scendano in piazza con noi per far comprendere al governo che non considerarci è un errore foriero di gravi conseguenze”, conclude Antonio Marzano presidente di PWPA.

 

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