Salone del Mobile 2021 a rischio, Sala “Serve aiuto degli imprenditori”
“La collaborazione tra Milano e il mondo dell’arredo è ultradecennale, ma stiamo attenti. Non è scontato che altre città possano inserirsi e reclamare un ruolo importante nel design, cosa che da sindaco di Milano non posso permettere. Quindi, rifletteteci”. Beppe Sala, il giorno dopo le dimissioni del presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti, raccoglie e rilancia con un intervento su Facebook l’allarme di Federalberghi, che teme lo scippo del Salone del Mobile da parte di altre metropoli attente al mondo del design, come Vienna, Dubai, Londra o Stoccolma.
Il sindaco Sala – oltre alla preoccupazione per l’esposizione del legno e dell’arredo fissata dal 5 al 10 settembre, ma ora a rischio – rivela di aver ricevuto una lettera dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, disponibile ad arrivare a Milano il 5 settembre per l’inaugurazione della Fiera. Altro sale sulla ferita di un Salone in bilico, anche se niente è ancora stato ufficialmente deciso. Intanto, sono arrivate anche le dimissioni di Luti, con tanto di dichiarazioni al veleno “per una volontà comune di fare squadra venuta a mancare”. La sua scelta non è passata inosservata a Palazzo Marino: “Non è certo un buon segnale – dice Sala – in questo momento le comunità si stringono. Non esiste il tema del debito o del credito, ma quello della generosità”.
Appello gli imprenditori
L’opzione dell’addio anche all’edizione 2021 del Salone negli ultimi giorni ha preso sempre più piede, specie dopo i dubbi sollevati da alcuni imprenditori brianzoli, impensieriti per gli alti costi di allestimento degli stand nella fiera, non ricompensati dalle vendite e dai nuovi contratti che si potrebbero stipulare. “Sono figlio di piccoli imprenditori della Brianza del settore – continua il sindaco di Milano -, capisco che anche voi avete pagato le conseguenze della pandemia, ma decisamente molto meno rispetto ad altre categorie come i ristoratori, gli albergatori o chi si occupa di servizi o comunicazione, che ora hanno bisogno di lavorare”.
L’esposizione di quest’anno doveva essere un po’ il simbolo della ripartenza del comparto e di tutto il Paese. Per non parlare del potenziale indotto, stimato da Confcommercio in 200 milioni di euro per tutta la filiera, e degli eventuali guadagni per gli operatori del turismo. “Se il vostro dubbio – dice ancora Sala rivolgendosi agli imprenditori dell’arredo – è che i tempi siano stretti, lo capisco, ma tutti noi abbiamo fatto i salti mortali per porre rimedio alle urgenze che l’emergenza sanitaria ci ha portato ad affrontare. So bene che c’è il rischio che il vostro investimento non abbia il ritorno degli anni precedenti, noi però da mesi lavoriamo per definire protocolli sanitari e questioni logistiche per permettervi di partecipare”
Uniti in difesa del Salone
“Credo che il Salone del Mobile debba rappresentare il momento della ripresa, quello nel quale il nostro Paese ricomincia a investire e crescere. Una ripresa che passa anche da comparti strategici come l’arredamento e il design, in cui siamo leader nel mondo”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della visita all’hub vaccinale di Villa Erba, a Cernobbio. “Il Salone non è importante solo per Milano, ma anche per la Lombardia e per l’Italia intera. Noi come Regione – spiega il governatore – abbiamo dato tutta la nostra disponibilità confrontandoci e venendo incontro alle esigenze degli organizzatori. Lo abbiamo fatto, fin dall’inizio, offrendo loro il supporto negli ambiti di nostra competenza. Oggi ribadiamo questa disponibilità e ci auguriamo che possa esserci un ripensamento”. Stefano Buffagni, deputato del Movimento 5 Stelle ed ex viceministro allo Sviluppo economico, chiede l’intervento del governo: “Spero che l’esecutivo faccia tutto quello che può. Parlerò con il ministro Giorgetti per capire se si può dare una mano ulteriore. Perché il Salone del Mobile significa sviluppo per le imprese anche nei prossimi anni . Credo sia anche l’occasione per chiedere una legge speciale per Milano, c’è già una proposta di legge. Mi auguro che Sala, Salvini e Berlusconi la sostengono perché Milano può essere il traino per la ripartenza”.