La Super League annunciata solo due giorni fa rischia seriamente di non vedere mai la luce.
Dopo le aspre polemiche, alcuni dei 12 club fondatori stanno facendo marcia indietro. Il Manchester City ha annunciato ufficialmente la sua uscita, Chelsea, Manchester United e Arsenal pronte ad accodarsi. In Spagna il Barcellona farà decidere ai soci, mentre l’Atletico vacilla. Convocata stasera una riunione d’emergenza.
ll Manchester City ha ufficializzato la sua uscita dalla Superlega, mentre il Chelsea si appresta a farlo. Il progetto perde così due pezzi su 12, colpito pesantemente dalla protesta scatenatasi nel Regno Unito da parte dei tifosi, della stampa e di molti addetti ai lavori, con il deciso appoggio del governo del Premier Boris Johnson.
Anche Arsenal e Manchester United avrebbero deciso di fare un passo indietro, rinunciando alla Super League. Intanto Ed Woodward, ad dei Red Devils, lascerà il suo incarico a fine 2021, una decisione che non pare connessa al progetto della discordia. Dei sei club di Premier che avevano inizialmente aderito alla nuova costituzione, al momento solo Liverpool e Tottenham non avrebbero ancora fatto retromarcia.
L’adesione del Barcellona al progetto è condizionata all’approvazione dei soci, che saranno chiamati ad esprimersi al riguardo. Lo stabilisce,
secondo quanto riferisce l’emittente TV3, una clausola fatta inserire dal presidente ‘blaugrana’ Joan Laporta nel contratto al momento dell’ingresso del Barça nel ‘panel’ dei dodici club soci del progetto. “Non entreremo a far parte della Super League fino a quando i soci del nostro clubì non voteranno per essa, dovrà essere una loro decisione, mi sembra chiaro” le parole del presidente Joan Laporta.
IL COMUNICATO DEL MANCHESTER CITY
“Il Manchester City può confermare di aver formalmente avviato le procedure per ritirarsi dal gruppo che aveva progettato una Super League europea”.