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Atm punta a vaccinare in azienda i suoi 10mila dipendenti. 

Atm somministrerà i vaccini anti covid ai propri dipendenti. La decisione dopo l’accordo tra Confindustria, Assolombarda e Regione Lombardia per consentire alle aziende di vaccinare il proprio personale.

dipendenti di Atm che vorranno vaccinarsi potranno ricevere i vaccini anti covid direttamente in azienda.

La priorità, come spiegano dall’azienda, verrà data ai lavoratori di “front line” cioè che sono a contatto con il pubblico.

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L’azienda procederà sin da subito a raccogliere le adesioni del proprio personale, circa 10mila dipendenti.

Dopo questa prima fase, che sarà gestita telematicamente, l’azienda trasformerà dieci sedi aziendali in aree appositamente dedicate alla somministrazione del vaccino anti covid per il personale Atm.

La decisione è arrivata dopo l’accordo firmato tra Regione Lombardia con Confindustria e Assolombarda, per permettere alle aziende di vaccinare in sede i propri dipendenti. Con questo accordo sarà più semplice procedere nella fase della vaccinazione di massa, aiutando così il sistema sanitario lombardo. Molte aziende  hanno già dichiarato di essere disponibili a vaccinare nelle proprie sedi i dipendenti, uno dei primi a farlo è stato Giorgio Armani, che trasformerà il Teatro Armani in punto vaccinale per i propri dipendenti.

Vaccini anche in azienda: il Protocollo

Proprio ieri è arrivato anche il via libera di Governo, imprese e sindacati all’accordo che potenzierà la campagna nazionale consentendo le vaccinazioni anche in azienda su base volontaria. Un percorso parallelo alla rete ordinaria e non una procedura alternativa, spiega Palazzo Chigi: costituirà infatti, si legge nel Protocollo, un’attività di sanità pubblica nell’ambito del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti-Covid-19 predisposto dal Commissario straordinario generale Figliuolo.

E non si tradurrà in norme vincolanti: presupporrà l’adesione volontaria dei datori di lavoro e dei lavoratori. Tutte le aziende potranno candidarsi liberamente, non è previsto nessun requisito minimo numerico o dimensionale, e la vaccinazione sarà offerta a tutti i lavoratori, a prescindere dalla tipologia contrattuale.

Se la vaccinazione verrà eseguita in orario di lavoro, prosegue il Protocollo, il tempo necessario sarà equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro, mentre i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, inclusi quelli per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro. Altro aspetto importante è che viene esclusa la responsabilità penale degli operatori sanitari per eventi avversi nelle ipotesi di uso conforme del vaccino.

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