occupazione suolo pubblico
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Speranza di ripresa

Non siamo qui per chiedere niente: noi vogliamo solo riaprire, continuare a lavorare». Questa la frase più diffusa nelle proteste e manifestazioni in tutta Italia .

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Credo che tra il 20 aprile e il 15 maggio una scaletta di riaperture sia verosimile”, afferma Sileri a Radio Cusano Campus.

Il modello da seguire prova a tracciarlo lo stesso Sileri, puntando a programmare le riaperture: “Dobbiamo ‘copiare’ il Regno Unito, mutuando la loro esperienza e dare una tempistica sulla base di quello che hanno fatto loro. Poiché come Europa siamo partiti un po’ in ritardo, possiamo ipotizzare riaperture un mese e mezzo dopo Gran Bretagna e Usa”. Secondo il sottosegretario alla Salute negli ultimi giorni di aprile i dati saranno più chiari e si potrà capire cosa riaprire e cosa no.

La data del 20 aprile era stata individuata anche dalla ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini: “Riaperture ci saranno, soprattutto da maggio, forse qualcosa già dal 20 aprile si potrà riaprire”. La riapertura ad aprile, in effetti, non è esclusa dal precedente decreto Covid, il quale prevede la possibilità – entro la fine del mese – di modificare le misure adottate ricorrendo, però, a nuove deliberazioni del Consiglio dei ministri. Il governo potrebbe anche andare incontro alla richiesta delle Regioni, che chiedono riaperture a partire dal 20 aprile, in caso di miglioramento dei dati.

Draghi: “Prossime settimane per riaprire, non per chiusure”

“Il 30 aprile è la data di scadenza del periodo previsto nell’ultimo decreto” per le misure anti contagio da Covid, “ma lì si dice anche che qualora l’andamento delle vaccinazioni e dei contagi mostrasse la possibilità, si possono riconsiderare le cose anche prima. Il governo sta lavorando su tutto questo – ha detto ancora Draghi – Avere date significa conoscere esattamente i parametri rilevanti a una certa data. In tutto questo c’è la volontà del governo di vedere le prossime settimane come di riaperture non di chiusure”

“Stagione turistica? Giugno? Speriamo anche prima”

“La stagione turistica? Manca una data. Garavaglia dice a Giugno. Speriamo, magari anche prima chi lo sa – ha detto Draghi parlando del turismo – Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt’altro”

Report Covid di Gimbe: “Casi e decessi in calo ma campagna vaccinazione va ancora a rilento”

Il monitoraggio della fondazione Gimbe rileva, nella settimana 31 marzo-6 aprile, una riduzione dei nuovi casi (-11,1%) anche se sovrastimata dal crollo delle persone testate. In lieve calo decessi, casi attualmente positivi e persone in isolamento domiciliare, mentre rimane alta l’allerta ospedali. Cciclo vaccinale completo solo per il 36,8% degli over 80 e per il 2,2% della fascia 70-79 anni.

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Molti segni meno nel monitoraggio di questa settimana di Gimbe: calano i decessi, i positivi in isolamento a casa, i nuovi casi e in complesso gli attualmente positivi. Ma resta il problema delle terapie intensive ancora sopra la soglia critica di occupazione del 30% in 14 Regioni, del calo dei tamponi (soprattutto a Pasqua) e la lentezza della campagna di vaccinazione che al momento fa intravedere come un “miraggio” le 500mila somministrazioni al girono promesse da Draghi e Figliuolo.

Nel dettaglio i dati della settimana 31 marzo-6 aprile 2021, rispetto alla precedente, messi a punto da Gimbe indicano una diminuzione dei nuovi casi (125.695 vs 141.396), legata in parte alla netta riduzione dell’attività di testing. In lieve calo anche i decessi (2.868 vs 3.000), i casi attualmente positivi (555.705 vs 562.832) e le persone in isolamento domiciliare (522.625 vs 529.885). Sostanzialmente stabili i ricoveri con sintomi (29.337 vs 29.231) e le terapie intensive (3.743 vs 3.716).

In particolare, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
• Decessi: 2.868 (-4,4%)
• Terapia intensiva: +27 (+0,7%)
• Ricoverati con sintomi: +106 (+0,4%)
• Isolamento domiciliare: -7.260 (-1,4%)
• Nuovi casi: 125.695 (-11,1%)
• Casi attualmente positivi: -7.127 (-1,3%)

“Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – continua la lenta discesa dei nuovi casi, anche se il calo degli ultimi giorni è sovrastimato per il tracollo dell’attività di testing durante il periodo pasquale: -128.141 persone testate rispetto alla settimana precedente e -304.499 rispetto a quella ancora prima”.

“La lentezza con cui scendono i nuovi casi – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – insieme alla limitata copertura vaccinale dei soggetti più fragili non permettono di ridurre la pressione sugli ospedali, dove la situazione rimane critica». Le soglie di allerta di occupazione dei posti letto da parte di pazienti COVID in area medica (>40%) e in terapia intensiva (>30%) si attestano rispettivamente al 44% e al 41%, con 8 Regioni sopra soglia per l’area medica e 14 sopra soglia per le terapie intensive. Per queste ultime preoccupa il superamento del 50% in Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Valle d’Aosta, con una punta del 60% in Lombardia.

“Sui nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva – sottolinea Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – la media mobile a 7 giorni ha iniziato la discesa, ma il valore registrato il 6 aprile (229 ingressi/die) rimane ancora superiore a quello di un mese fa (202 ingressi/die)”.

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