protesta autobus
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Covid: protesta bus contro restrizioni a Milano

 Diversi turistici si stanno radunando spontaneamente nei pressi del palazzo della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia, a Milano.
Come riportato da AGI, il presidio e’ stato organizzato per protestare contro le chiusure e la mancanza di “interventi di sostegno efficaci” a sostegno della categoria nei mesi della Pandemia da Covid-19. “La situazione del trasporto pubblico non di linea e’ ormai insostenibile. Le aziende sono ferme da un anno e non sanno dove reperire le risorse per riprendere i pagamenti dei mezzi. – spiega Francesco Artusa, Presidente Fai Trasporto Persone – Le istituzioni sono assenti a tutti i livelli, preoccupate solo di garantire i ricavi ai privati che fanno servizi di linea, non danno risposte alla categoria, nemmeno dove ci sarebbe un bisogno disperato dei nostri mezzi come in un servizio dedicato alle scuole o agli hub vaccinali”. “Capisco quindi che l’esasperazione li abbia portati spontaneamente in piazza, la tensione e’ ai massimi livelli”, conclude Artusa. (AGI)

TAXI CONTRO IL COMUNE

Qualche giorno fa c’era stata òla manifestazine di protesta dei taxi .

Un appello della categoria taxi, in difficoltà per l’emergenza Covid, rivolto direttamente al sindaco Giuseppe Sala perché “negli ultimi giorni diversi tassisti sono stati multati perché sostavano in doppia fila su qualche posteggio taxi. Inutile dire che, senza lavoro, i taxi non si muovono e i posteggi non si svuotano”, sottolinea la sigla Unica Taxi in un post sui social. “Se provasse, signor Sindaco, la fatica, la pesantezza e anche la tristezza di essere lì, con il volante in mano, a vedere questa bella città spenta e fredda. E non sapere dove andare per darsi l’opportunità di trovare qualcuno che abbia bisogno di un taxi, girare di posteggio in posteggio, e ogni volta vedere che scoppiano, che l’attesa di un utente sarebbe lunghissima, che non c’è spazio per fermarsi”. “Che animo pesante, signor Sindaco, vedere questa nostra Milano così in sofferenza, che anche la Madonnina sembra dire “ne pòdipù”. Viene da pensare alla frenesia ambrosiana nei racconti di un nostro collega di carta, quel Luisin di Giovanni Luzzi che amava questa città come ognuno di noi impara a fare fin dal primo giorno sulla strada”, scrivono ancora i tassisti. “Milano ha i suoi problemi adesso, e noi con lei. Così si resta un po’ male quando, invece di accoglierti con un sorriso, assume il volto di chi ti manda via e ti multa. Sia chiaro, non chiediamo certo di fare quello che ci pare. Il Codice della strada è una legge e stando in giro ne vediamo troppe per non sapere che è meglio rispettarla. Siamo in giro per provare a far giornata, signor Sindaco, e torniamo a casa con le tasche vuote di soldi e piene di preoccupazioni. Tante volte faremmo prima a non uscire nemmeno di casa e così non ci sarebbero troppi taxi sui posteggi. Ma non possiamo proprio permettercelo, creda, dobbiamo lavorare. E poi un tassista non sa stare lontano dalla strada, dalla ‘sua’ Milano, dalle chiacchiere con gli utenti. Noi ci siamo, signor Sindaco, e se qualche volta siamo un po’ fuori dalle righe non è per cattiveria”, conclude il post.

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