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“Si stima che un ragazzo su quattro dai 14 ai 18 anni abbandonerà gli studi come effetto dell’isolamento dovuto alla pandemia”: ad affermarlo in una nota stampa è l’assessore regionale alla Formazione e al lavoro Melania Rizzoli, la quale annuncia che Regione Lombardia stanzierà 13,25 milioni di euro per contrastare la dispersione scolastica.
Regione: Obiettivo è quello in aiutarli nella loro formazione

Sembrerebbe infatti che a causa del lockdown, dovuto alla pandemia da Covid-19, molti giovani abbiano deciso di abbandonare gli studi: questi ragazzi vengono identificati con l’acronimo Neet (Not engaged in Education, Employment or Training) e sono coloro che non studiano e né lavorano. Per questo motivo, proprio per sostenere questi giovani disoccupati e privi di un titolo di secondo ciclo, Regione ha previsto di stanziare dei fondi che rientrano nel piano di attuazione del programma Garanzia Giovani così da poterli “recuperare” e aiutare nella loro formazione. L’obiettivo è infatti quello di inserirli all’interno di percorsi che li aiutino ad avere un titolo e poter poi immettersi nel mercato del lavoro.
In Lombardia sale il tasso di dispersione scolastica

“Pur mantenendosi di molto inferiore alla media nazionale del 19 per cento nel 2020, il tasso di Neet – spiega l’assessora in una nota stampa – dai 15 ai 24 anni su base regionale è passato nell’ultimo anno dal 12,6 per cento al 15,7 per cento. Inoltre si stima che un ragazzo su quattro dai 14 ai 18 anni abbandonerà gli studi come effetto dell’isolamento dovuto alla pandemia”. Per poter aderire al progetto è necessario aderire al programma Garanzia Giovani tramite il portale nazionale. Dopodiché entro sessanta giorni bisognerà recarsi da un operatore dei servizi al lavoro ed effettuare la presa in carico. Questa particolare procedura sarà infatti operativa sul portale Bandi Online a partire dal 22 aprile si potrà aderire fino al 15 dicembre 2022.

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 IN LOMABRDIA RIPARTONO LE SCUOLE

Così, nella Lombardia ancora rossa, si riaprono le porte per 239.795 bimbi delle scuole dell’infanzia (fra statali, comunali e paritarie), 451.012 alunni delle elementari e oltre 86.300 ragazzini di prima media. Restano in didattica a distanza però circa 182mila compagni di seconda a terza media e l’esercito delle superiori, che – dall’inizio dell’anno – ha frequentato in presenza poco più di due mesi: 386.844 studenti di licei e istituti statali, 30.802 delle scuole non statali più 8.579 iscritti nei percorsi di istruzione e formazione professionale. Ancora circa 608mila studenti rimarranno a casa, quindi, salvo disabilità e bisogni educativi speciali – per i quali è garantita la presenza quando richiesta dalle famiglie e ritenuta fondamentale.

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