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Intervento salvavita al cuore per neonato “piuma”
Nessun bambino così piccolo era mai stato operato in Italia. La tecnica scelta per l’intervento, che ha consentito di evitare l’apertura del torace, è quella del catetere miniaturizzato. A realizzare l’intervento una equipe composta da medici del Niguarda e del Policlinico di Milano.
L’intervento salvavita mette in luce la collaborazione tra i due centri milanesi per la correzione delle cardiopatie congenite dei neonati prematuri. Grazie alla tecnica transcatetere si è evitato il ricorso ad un intervento a torace aperto.
Portata a termine con successo dai cardiologi pediatrici del Niguarda una procedura di chiusura percutanea del dotto arterioso di Botallo sul cuore di un neonato prematuro del peso di 1100 grammi, in collaborazione con i neonatologi del Policlinico di Milano.
L’intervento è eseguito nelle sale di emodinamica di Niguarda, da un team multidisciplinare composto da cardiologi pediatrici, anestesisti, tecnici di radiologia, neonatologi e infermieri. Gli esperti hanno utilizzato un nuovo device, che tramite un catetere sottilissimo, del diametro di uno spaghetto, inserito con una puntura dalla vena femorale ha raggiunto l’arteria polmonare e quindi – attraverso il dotto – l’aorta. “Una volta in sede dal catetere è stato rilasciato un dispositivo auto-espandibile che è andato a tappare il dotto arterioso aperto – spiega Giuseppe Annoni, Cardiologo Pediatrico di Niguarda -.
Durante la vita fetale, infatti, esiste un “tubicino”, il dotto di Botallo appunto che, mettendo in comunicazione l’arteria polmonare con l’aorta, ottimizza la circolazione fetale. Dopo la nascita il dotto normalmente si chiude ma se questo non avviene possono insorgere complicazioni cardiache”.
L’intervento eseguito a Niguarda non ha presentato criticità e già il giorno dopo il piccolo è tornato alla Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano per proseguire le sue cure. “Il bimbo ora sta bene – conclude Fabio Mosca, Direttore della Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Milano – e anche se lo attende ancora un lungo percorso possiamo senz’altro dire che il peggio è passato. La nostra esperienza nelle cure intensive è tra le migliori d’Europa e ci permette di gestire in tranquillità casi complessi come il suo. Ogni anno gestiamo la nascita e l’assistenza per circa 1.000 neonati con problemi, di cui 150 bimbi sotto 1,5 kg di peso: un dato che rappresenta la migliore garanzia e tranquillità per la mamma e per il suo bimbo”
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