dpcm draghi
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NUOVO DECRETO: Oggi alle 17.30 il Governo si riunirà per decidere sulle nuove misure anti-Covid che entreranno in vigore dopo Pasqua fino a fine aprile.

Nella maggioranza prosegue lo scontro: se il ministro della Salute, Roberto Speranza, continua a sottolineare l’importanza del rigore e la cautela, preoccupato per la diffusione delle varianti e per l’impatto di una campagna vaccinale che procede a rilento, dall’altro lato c’è chi chiede di riaprire.

Nuovo Decreto Covid oggi: cosa può cambiare fino al 30 aprile

Il Consiglio dei ministri oggi dovrà quindi decidere come prorogare le restrizioni e le regole per contenere il virus: l’ipotesi più probabile è che si mantenga l’impianto normativo attuale, prevedendo però di allentare in modo automatico le misure in quei territori dove i contagi sono scesi a partire da fine aprile.

Scuole aperte fino alla prima media

Dopo Pasqua nelle zone rosse potranno riaprire le scuole: il ritorno in classe dal 7 aprile è previsto per asili nidi, elementari e prima media. Ricordiamo che in zona arancione è già prevista la possibilità di tenere le scuole aperte anche alle superiori, sebbene alcune Regioni abbiano deciso di seguire la linea della prudenza e stabilire la Dad al 100%.

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Spostamenti tra regioni

Niente spostamenti tra regioni né zone gialle fino al 30 aprile/inizi maggio. Ancora un mese di sole zone rosse e arancioni, quindi, con ristoranti e bar aperti solo per delivery e asporto, e possibilità di spostarsi solo all’interno del proprio Comune, salvo che per comprovati motivi lavorativi, di urgenza o necessità.

Assenza di zone gialle significa spostamenti limitati al Comune anche per tutto il mese di aprile. Chi è in zona rossa può uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione, residenza o seconda casa, anche fuori Comune e fuori Regione. Per giustificare gli spostamenti bisogna esibire l’autocertificazione.

In zona arancione si può uscire nel proprio Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, anche verso altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri Comuni (e quindi anche quelli verso altre Regioni/Province autonome) sono consentiti soltanto per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione, ma solo in compagnia del proprio nucleo familiare.

Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti in zona arancione, sono permesse una sola volta al giorno, verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.

A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

Ma ‘è una speranza in caso di rallentamento dei contagi. Come funzionano le riaperture automatiche?

C’è una novità emersa negli ultimi giorni: l’atto in arrivo dovrebbe contenere la possibilità che da metà aprile, in base all’andamento dei contagi, si possa allentare la stretta. Nei territori che registrano i dati migliori tornerebbero così misure da zona gialla. Ciò significherebbe possibilità di spostarsi liberamente fuori Comune e riapertura dei ristoranti e dei bar a pranzo.

La data indicativa è quella del 20 aprile, quindi 10 giorni prima della scadenza del nuovo decreto. Prima di allora tutta Italia resterà arancione o rossa, ma inserendo la possibilità di allentare le misure anti-contagio dove la situazione epidemiologica lo permette aiuta a vedere la fine dell’emergenza. “Il testo del prossimo decreto Covid non è ancora pronto ma stiamo dicendo a tutti la stessa cosa: occorre dare ai cittadini una prospettiva di speranza”, ha commentato la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, spiegando che “fino al 15-20 aprile ci vorrà ancora molta attenzione, ma poi se i numeri migliorano all’interno del dl servirebbe un automatismo per prevedere aperture mirate”.

Cosa potrà cambiare da metà aprile
Dopo la metà del mese, quindi, alcuni territori potrebbero tornare a una sorta di zona gialla (anche se il nuovo Dpcm in via generale dovrebbe confermare la sospensione di questa fascia e la divisione dell’Italia in zone arancioni e rosse).

Questo significa che i bar e i ristoranti potrebbero tornare ad aprire, sempre nel pieno rispetto di tutte le norme anti-contagio. Non è ancora chiaro se si procederà anche con altre riaperture, come ad esempio quella di cinema e teatri che avrebbero dovuto ripartire dallo scorso 27 marzo. Il tutto è stato poi rinviato per il nuovo aumento dei contagi.

Gli scontri tra gli schieramenti al governo
La pressione per le riaperture arriva specialmente da alcune forze politiche, in primis la Lega. “Riaprire quando i dati lo permettono, diciamo quello che dice Draghi: non aprire in zona rossa, ma non possiamo stabilire oggi 30 marzo che per tutto aprile non si parla di riaperture”, ha commentato Matteo Salvini. “Decidere oggi che se ne riparla a maggio è scientificamente sbagliato, chiediamo che nel decreto del Cdm sia inserito che se i dati migliorano dopo Pasqua, si pensi alle riaperture”, ha aggiunto.

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