Decreto Sostegno 2021 quando arriverà? Il Consiglio dei ministri potrebbe slittare alla prossima settimana. Bisogna attendere per i prossimi ristori promessi dal Governo Draghi.
A quanto apprende l’Adnkronos, l’approvazione del dl con la nuova tranche di ristori, attesa per venerdì al Cdm, verrebbe posticipato di qualche giorno per integrare le norme arrivate dai dicasteri, come il pacchetto lavoro con le misure per la proroga della Cig.
Ristori
Indennizzi per le attività fino a 5 milioni di euro: per il ristoro si terrà conto del calo di fatturato su base annua e non bimestrale, come trapelato in alcune bozze. O per lo meno questo è il chiarimento giunto dal Mise dopo i malumori delle attività minori. Il ristoro decresce con l’aumento del fatturato (annuo, calcolato sul 2019): al 20% fino a 400mila euro, al 15% fino a 1 milione e al 10% fra 1 e 5 milioni. In ogni caso il sostegno sarebbe compreso fra un minimo di mille euro (2mila per le società) e 150mila euro. Costo complessivo dell’operazione: circa 9,5 miliardi di euro.
Lavoro e reddito
Il pacchetto ‘lavoro’ del dl Sostegni dovrebbe prevedere la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno e l’allungamento a fine anno della Cig Covid-19. Nel decreto potrebbe trovare spazio anche una nuova deroga al dl dignità per facilitare i contratti a termine.
Il dl dovrebbe destinare 1 miliardo al rifinanziamento del Reddito di cittadinanza e dovrebbe prorogare il Reddito di emergenza.
Fisco, Partite Iva e Cartelle
Nel Dl Sostegni dovrebbe entrare lo stralcio delle cartelle pre-2015 entro i 5mila euro.
In arrivo una rottamazione ad hoc per la partite Iva che nel 2020 hanno registrato una diminuzione del volume d’affari superiore al 33% La norma consentirebbe ai beneficiari il pagamento senza sanzioni e interessi delle somme dovute nei periodi di imposta 2017 e 2018. Le scadenze per i versamenti legati alle cartelle esattoriali sono sospesi fino al 30 aprile ma dal 1 marzo riparte la macchina della riscossione con la notifica dei nuovi atti. Le scadenze sospese andranno saldate “entro il sessantesimo giorno” dal termine della sospensione. Modificate anche le scadenze per le rate della rottamazione e del saldo e stralcio del 2018.
Bonus 1.000 euro lavoratori stagionali
Il bonus per i lavoratori stagionali rientrerebbe nelle misure volte ad aiutare chi lavora nel turismo, fortemente colpito dall’emergenza per la pandemia da Covid-19
L’ex Ministro del Lavoro, la pentastellata Nunzia Catalfo, si era già espressa in favore di un bonus per i lavoratori del turismo con quello che era il Decreto Ristori 5.
In un post pubblicato su Facebook a metà febbraio annunciava come, tra le proposte normative elaborate, figurasse:
“Una ulteriore indennità, pari a 3.000 euro, per i lavoratori dello spettacolo, stagionali, stagionali del turismo, intermittenti, autonomi privi di partita IVA etc., con possibilità di fare domanda anche per chi non ne ha mai fruito”.
Il governo Draghi starebbe mettendo a punto l’idea già profilata dal Governo Conte bis: secondo le prima indiscrezioni si parlerebbe di tre mensilità da 1.000 euro a sostegno dei lavoratori stagionali come forma di compensazione dei mesi di lavoro persi nel 2021, per una somma complessiva pari a 3.000 euro. Il bonus potrebbe essere erogato nella seconda metà di marzo 2021 nelle migliori delle ipotesi, o al massimo agli inizi del mese di aprile.
Dl Sostegno, i beneficiari: stagionali, lavoratori del turismo e non solo
Per quanto riguarda i beneficiari, si tratterebbe delle categorie economiche che più di tutte risentono delle conseguenze delle misure anti-Covid. Se dovesse essere confermato lo schema già adottato nei mesi scorsi, l’assegno di 1.000 euro verrebbe riconosciuto alle seguenti categorie di lavoratori, le stesse individuate dal dl Agosto:
- lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
- lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
- lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
- lavoratori intermittenti;
- lavoratori autonomi occasionali;
- lavoratori incaricati alle vendite a domicilio;
- lavoratori dello spettacolo;
- lavoratori a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali.