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Ristoranti, cinema, stadi e aerei vietati a chi non si sarà vaccinato contro il Covid. È la proposta lanciata dal direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, in un’intervista a Repubblica, in cui precisa che queste misure potranno essere eventualmente adottate solo quando il vaccino sarà disponibile per tutti, “altrimenti sarebbero un fattore discriminante”. Per convincere chi è indeciso a farsi vaccinare, secondo Ippolito si potrebbero coinvolgere anche gli influencer sui social media. Ma il problema, al momento, secondo il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, “è la mancanza di vaccini”

“Ho fiducia che gli italiani abbiano capito l’importanza del vaccino”

“Ho fiducia che gli italiani abbiano capito l’importanza del vaccino. E lo scetticismo non inficerà il risultato” della campagna di vaccinazione anti-Covid, ha poi aggiunto il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma,  suddividendo gli “indecisi” in 5 categorie: chi pensa di non essere a rischio di ammalarsi, chi non capisce o non vuole capire l’importanza della vaccinazione come atto civico, chi ha dubbi sulla sua efficacia, chi ha paura degli effetti collaterali e chi pensa che sia stato sviluppato troppo alla svelta.
Secondo Ippolito, i vaccini “ci permetteranno, se non di debellare il virus, di tornare a una vita normale”.

Regno Unito, Ministro Zahawi: “Ci sono 4mila varianti Covid, ma solo alcune allarmano”

Sono circa 4mila le varianti del covid 19 individuate nel mondo dall’inizio della pandemia, che come tutte le infezioni virali tende a mutare col tempo. Lo ha sottolineato oggi a SkyNews il ministro britannico Nadhim Zahawi, messo nei mesi scorsi dal premier Boris Johnson a capo di un team governativo ad hoc per il coordinamento della campagna vaccinale nazionale, precisando tuttavia che secondo gli esperti solo alcune di esse appaiono al momento preoccupanti per il potenziale di diffusione.

Vaccino Sputnik V, Lopalco: “Nessuna preclusione. Se arriva ok dell’EMA si userà”

“Il problema del vaccino russo è tutto autorizzativo. Non ci sono altre preclusioni. Un vaccino per essere usato in un Paese dell’Unione europea deve avere l’autorizzazione dell’agenzia europea, l’Ema”. A ricordarlo all’Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia. “Le autorità nazionali, l’Aifa per quanto ci riguarda – continua Lopalco – non possono autorizzare autonomamente un vaccino. Se il vaccino russo passa al vaglio Ema non si vede perché non dovrebbe essere usato. Più vaccini abbiamo meglio è”, conclude.

 

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